Da informatore dell'FBI più giovane di sempre, a spacciatore di alto profilo, a detentore del "record" di criminale non violento condannato alla pena detentiva più lunga nella storia del Michigan. La vicenda di Richard Wershe Jr. è tanto incredibile quanto reale e non poteva passare inosservata a Hollywood. E infatti, nel 2018 è arrivato in sala #Cocaine - La vera storia di White Boy Rick.
Il film ripercorre la parabola di "Ricky" dal suo coinvolgimento con il Bureau quando era appena adolescente, fino al processo che lo ho portato a scontare più di 30 anni di prigione, mostrando allo stesso tempo il difficile substrato sociale e culturale che fa da sfondo alla vicenda. Ma quanto è accurato il racconto?
Qui trovate la trama di Cocaine - La vera storia di White Boy Rick e un confronto tra realtà e finzione.
- La trama di Cocaine - La vera storia di White Boy Rick
- Cocaine - La vera storia di White Boy Rick tra realtà e finzione
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La trama di Cocaine - La vera storia di White Boy Rick
Detroit, 1984. Il 14enne Richard Wershe Jr. (Richie Merritt), detto "Ricky", viene coinvolto dal padre, Richard Wershe Sr. (Matthew McConaughey), nella compravendita di armi che l'uomo gestisce per sbarcare il lunario. Pur avendo un'apparenza legale, gran parte dei traffici di Rick Sr. non lo sono e vedono la partecipazione di diversi criminali. Tra questi c'è il gangster Johnny Curry, che finisce per instaurare un rapporto di fiducia con Rick Jr. e farlo entrare nella sua banda.
Le nuove frequentazioni del giovane non passano inosservate e due agenti dell'FBI e uno della DEA lo convincono a diventare un informatore sotto copertura all'insaputa del padre (anche se non "ufficialmente", data l'età del ragazzo).
All'inizio, il compito di Rick Jr. è di raccogliere notizie e prove comprando droga. Ma nell'arco di poco, i federali e la polizia chiedono al giovane di diventare uno spacciatore, garantendogli come compenso i proventi della vendita delle sostanze che gli forniscono. "White Boy Rick" si afferma nel giro e consolida il suo legame con Johnny, ma finisce per entrare in conflitto con il padre.
In cerca di sostegno, Ricky prova a ricucire i rapporti con la sorella tossicodipendente, Dawn. Ma durante il loro incontro sono coinvolti in un furto, che degenera in una sparatoria, e vengono arrestati. L'FBI fa liberare i due fratelli e fa in modo che Ricky non vada a processo, ma l'episodio fa nascere dei sospetti in Johnny. Tuttavia, il gangster porta con sé il giovane a Las Vegas per assistere a un incontro di boxe.
Il viaggio però finisce male. Johnny e i suoi scoprono di essere stati ingannati e di non avere i biglietti per il match. Il gangster ferisce gravemente un rivale e quando torna a Detroit ordina di uccidere il "bagarino" infedele. Ma l'agguato non va come previsto e nella sparatoria muore uno dei giovanissimi nipoti dell'uomo.
Ricky rimane sconvolto, a maggior ragione perché il bambino è stato ucciso da uno degli AK-47 che lui ha venduto a Johnny, e decide di uscire dall'ingarbugliata situazione in cui si è cacciato. Ma a quel punto, il gangster non si fida più di lui e manda un sicario a ucciderlo.
Il giovane si salva e, mentre è in ospedale, l'FBI lo informa di avere abbastanza prove per arrestare Johnny e sgominare la sua banda. Poi, in cambio del suo silenzio sull'attentato subito, promette di fare cadere tutte le accuse contro Rick Sr.
Nell'anno seguente, il 1986, Ricky scopre di avere una figlia e insieme al padre riesce a fare disintossicare Dawn. Ma a causa della cronica mancanza di soldi, nel 1987 ricomincia a spacciare, utilizzando un contatto di Johnny, il boss Art Derrick. Tuttavia, la sua attività non passa inosservata e viene arrestato dalla DEA.
Ricky viene trovato in possesso di 8 kg di droga e rischia il carcere a vita a causa della legge statale 650-Lifer. Ma l'FBI gli promette aiuto in cambio di un'ultima operazione sotto copertura per sgominare una rete di politici, funzionari e poliziotti corrotti. Il giovane accetta, tuttavia il Bureau non tiene fede al patto e "White Boy Rick" viene condannato all'ergastolo.
Richard Wershe Jr. rimane in prigione 30 anni, prima di ottenere la libertà condizionale.
Cocaine - La vera storia di White Boy Rick tra realtà e finzione
Nonostante la rivendicazione del titolo (italiano), Cocaine - La vera storia di White Boy Rick presenta diverse differenze con la realtà. Alcune non sono significative, ma altre sono rilevanti. A seguire trovate le più importanti.
- Richard Wershe Sr. e le sue attività
- L'ingresso di Ricky nel mondo del crimine
- In che modo Ricky è diventato un informatore
- Il ferimento di Ricky
- La morte di Damion Lucas e la corruzione della polizia
- L'arresto di Ricky e l'accordo (mancato) con l'FBI
- La condanna e la scarcerazione di Ricky
Richard Wershe Sr. e le sue attività
Richard Wershe Sr. si guadagnava da vivere con vari espedienti, la maggior parte illegali o al limite della legalità. L'uomo vendeva articoli sportivi e attrezzatura elettronica di diverso genere (anche per la pirateria via cavo), ma l'attività più redditizia era quella legata alle armi.
Rick Sr. era "ben introdotto". Frequentava le fiere e i mercati di settore (anche con Ricky, come mostra il film), operava come intermediario e piazzava i pezzi lui stesso. Inoltre, a un certo punto ha gestito un'armeria a Detroit, vicino alla sede locale del Bureau of Investigation. Ed è stato qui che ha iniziato a stringere e coltivare i suoi rapporti con l'FBI.
L'ingresso di Ricky nel mondo del crimine
Diversamente da come viene descritto in Cocaine - La vera storia di White Boy Rick, quest'ultimo si è affacciato al mondo del crimine attraverso il ragazzo di sua sorella Dawn, Terrence Bell. Insieme, i due hanno messo a segno diversi colpi in abitazioni private.
Il giovane è entrato nell'orbita di Leo "Big Man" e Johnny "Little Man" Curry e della loro banda in seguito. I due erano molto noti nel quartiere di East Side e Ricky è diventato amico di loro fratello minore, Boo, con il quale condivideva la passione per le auto, le moto e le ragazze.
La frequentazione ha portato Richard Jr. a essere sempre più introdotto nella cerchia dei Curry e ha contribuito a consolidare la sua posizione di spacciatore. Infatti, quando ha iniziato a gravitare nell'orbita di "Little Man", il giovane aveva già iniziato a lavorare come informatore (al contrario di quello che si vede nella pellicola).
Tuttavia, anche se faceva parte del suo circolo ristretto, Ricky ha dichiarato di non avere mai lavorato per Johnny Curry.
In che modo Ricky è diventato un informatore
Nel film, Ricky diventa un informatore all'insaputa del padre. Ma nella realtà, Richard Wershe Sr. non solo era perfettamente al corrente, bensì era anche coinvolto in prima persona.
Nel 1984, due agenti dell'FBI si sono presentati a casa dell'uomo per chiedergli di collaborare a un'indagine che stavano conducendo sul traffico di droga e armi. I federali gli hanno mostrato delle foto e chiesto cosa sapeva delle persone ritratte. Rick Sr. non aveva molto da dire, ma è saltato fuori che Rick Jr. era al corrente di un sacco di cose.
Una settimana e mezzo dopo, gli agenti sono tornati e hanno consegnato a Rick Sr. una busta piena di soldi, offrendogli di diventare un informatore. Nonostante l'enorme rischio, l'uomo ha accettato e qualche giorno dopo è stato registrato ufficialmente tra i collaboratori del Bureau con un numero identificativo e un nome in codice (GEM). Ma di fatto, la reale fonte di informazioni era Ricky.
Tuttavia, il ragazzo non poteva comparire ufficialmente. Anche se non esisteva un divieto all'impiego di informatori minorenni, Rick Jr. aveva solo 14 anni e in più non era stato sottoposto da alcun tipo di "valutazione e supervisione".
La morte di Damion Lucas e la corruzione della polizia
Come mostra il film, nel 1985 Ricky è effettivamente andato a Las Vegas con Johnny Curry (a spese dell'FBI, che gli ha anche procurato un documento di identità falso). E il gangster e la sua banda sono davvero rimasti senza biglietti per l'incontro di boxe al quale volevano assistere, provocando la reazione di Curry contro l'uomo che avrebbe dovuto provvedere, Leon Lucas.
Due settimane dopo, la casa di quest'ultimo a Detroit è stata crivellata di proiettili e nell'assalto è morto uno dei suoi nipoti, Damion Lucas, di appena 13 anni.
Durante una riunione convocata d'urgenza, "Little Man" ha detto che avrebbe pagato il silenzio sulla vicenda più di quanto la polizia avrebbe fatto per avere notizie, ma Rick Jr. ha scelto di passare l'informazione ai suoi contatti.
Questa decisione è probabilmente costata al giovane l'attentato di cui è rimasto vittima a un certo punto del 1985. Ma soprattutto, ha portato alla luce una rete di corruzione nelle alte sfere di Detroit, che coinvolgeva anche l'ispettore capo della omicidi, Gilbert R. Hill.
Subito dopo la sparatoria, Johnny Curry avrebbe telefonato proprio all'ufficiale. E a quanto pare, avrebbe ottenuto aiuto da Hill per insabbiare la vicenda.
Il ferimento di Ricky
In Cocaine - La vera storia di White Boy Rick, uno dei ragazzi di Johnny Curry, Nugg, va a trovare Rick Jr. e gli spara allo stomaco, lasciando intendere che il gangster abbia scoperto il doppio gioco del giovane.
L'episodio è avvenuto anche nella realtà, ma il presunto "sicario" ha dichiarato che si è trattato di un "incidente". Tuttavia, da Ricky ai vicini di casa, nessuno ha mai creduto a questa versione. Anche perché, prima dell'arrivo dell'ambulanza (chiamata dalla ragazza del giovane), alcuni uomini di Curry hanno cercato di caricare Rick Jr. su una macchina, probabilmente per farlo sparire.
L'arresto di Ricky e l'accordo (mancato) con l'FBI
Nel film, la DEA fa irruzione a casa dei Wershe e arresta Ricky, accusandolo del possesso di 8 kg di droga. Invece, nella realtà, i fatti si sono svolti in maniera più rocambolesca.
Una sera, il giovane è stato fermato da una pattuglia della polizia in prossimità della sua abitazione. Il controllo è degenerato in una rissa e Rick Jr. è scappato, mentre sua sorella Dawn nascondeva a casa dei nonni una borsa che il fratello aveva con sé e che conteneva 30mila dollari.
Alla fine, il giovane è stato arrestato e i soldi recuperati. Ma soprattutto, un paio di ore dopo, una telefonata anonima ha avvisato la polizia che Ricky aveva nascosto una scatola da scarpe sotto al portico della casa di un vicino. E da quella scatola sono saltati fuori 8 kg di droga.
In seguito, Rick Jr. ha dichiarato di essere stato incastrato. Salvo poi ritrattare parzialmente e ammettere che la droga era sua, anche se a metterla sotto al portico non era stato lui.
In ogni caso, il possesso di 8 kg di droga lo ha portato senza scampo davanti al giudice. E come nella pellicola, l'FBI non è intervenuto in alcun modo nel processo.
La condanna e la scarcerazione di Ricky
Richard Wershe Jr. è stato davvero condannato all'ergastolo per 8 kg di droga (e il giudice gli ha anche detto realmente che era "peggio di un assassino di massa"). A determinare la durissima pena è stata la (famigerata) legge statale 650-Lifer, che stabiliva il carcere a vita per chi veniva trovato in possesso di più di 650 g di cocaina o eroina.
Il provvedimento è stato annullato nel 1998 e coloro che erano stati condannati in base alla 650-Lifer hanno potuto accedere alla libertà condizionale. Tuttavia, Ricky ha finito di scontare la condanna solo nel 2017. A quel punto, è stato trasferito in un altro carcere per una pena legata a un diverso reato.
"White Boy Rick" ha finalmente ottenuto la libertà il 20 luglio 2020. Dopo oltre 30 di prigione.
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