Lo aveva urlato in quello struggente monologo di Creed, Sylvester Stallone: il mondo di Rocky vive ormai nel passato, il futuro per l'ex campione dei pesi massimi è solo attesa dell'inevitabile. Ciò nonostante, lo stallone italiano di Philadelphia ha saputo ritrovare nuovi stimoli allenando suo "nipote" Adonis prima nello spin-off di Ryan Coogler e poi nel sequel Creed II.
È innegabile, però, la solitudine di Balboa negli ultimi film. Nel corso della saga ha dovuto dire addio alle persone più amate: prima il coach Mickey (burbero, ma come un padre), poi l'ex rivale Apollo Creed, infine le morti dei suoi cari, la moglie Adriana e il cognato Paulie.
In Creed II (leggi la recensione del film) il personaggio di Sly saluta un altro storico personaggio, come mostra una scena eliminata dal montaggio finale del film diretto da Steven Caple Jr. (che verrà inserita nell'edizione Home Video):
Creed II, l'addio di Rocky a Spider Rico
Nella scena in questione, non mostrata nella versione cinematografica di Creed II, osserviamo Rocky presenziare al funerale di Spider Rico, l'ex boxeur impersonato da Pedro Lovell nella scena iniziale del primo Rocky. Il defunto pugile è stato, in sostanza, il primo rivale di Balboa, quando questi bazzicava ancora i bassifondi del porto di Philadelphia. Nel 2006, trent'anni dopo il primo film della saga, Lovell è tornato a impersonare Spider Rico - mostrato come un collaboratore di Rocky al ristorante Adrian's - in Rocky Balboa, l'ultimo film che ha visto Sly combattere sul ring.
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La toccante scena di Creed II, condivisa da Heist Movie, mostra invece il commovente discorso di Rocky al funerale semi-deserto di Spider Rico in cui il pugile ricorda i tempi andati e parla del vecchio rivale come di un amico, "uno di famiglia colpito duro dalla vita, non solo dagli avversari sul ring".
Quello dell'elogio funebre per Rico è la seconda scena eliminata di Creed II che fa notizia, dopo quella che vedeva Rocky e Ivan Drago coinvolti in una scazzottata all'ospedale. In entrambi i casi si tratta di due scene fortemente nostalgiche, più appartenenti all'universo stalloniano che non a quello dello spin-off incentrato sulle gesta del neo campione Adonis impersonato da Michael B. Jordan.
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