Negli anni trascorsi dal suo annuncio all'E3 2016 a oggi, Death Stranding ha mantenuto una costante: il mistero. I video proposti da Hideo Kojima per il suo primo gioco dall'addio a Konami hanno svelato dinamiche, creature e scenari tutti da decifrare. Ma, mentre si potrebbe pensare che il game designer lo faccia per il piacere di far parlare di sé, apprendiamo direttamente da lui che le cose non stanno così.
Intervistato dal sito Variety, Kojima ha spiegato che il suo intento è quello di portare i giocatori a porsi delle domande e trovare da soli delle risposte. Un'idea in contrasto, secondo lui, con quella di chi pubblicizza i videogiochi svelando quanti più dettagli possibili prima della loro uscita:
Quella che viviamo è l'epoca dei social network. In questo momento storico le persone vogliono solamente delle risposte immediate. Ma non è solo di risposte, che si tratta: vogliono anche sapere cos'è quello che sentono, ciò che provano. Vogliono che gli si dica che questo è buono e questo no, che questo è un gioco che deve piacerti e questo non lo è. Le persone cercano risposte che gli dicano cosa devono pensare.
Già in passato, con i trailer di Metal Gear Solid che scatenevano le fantasie dei fan, Kojima ha evitato in tutti i modi di sbottonarsi troppo sui suoi giochi. Il suo modus operandi non è cambiato con Death Stranding, ma anzi la voglia di lasciare i giocatori nel dubbio si è accentuata:
È come se fosse un problema di matematica, in cui non è importante conoscere la risposta e basta, quello che è importante è in che modo arrivi a ottenerla. Non voglio togliere ai giocatori la parte più divertente di tutte.
Scoprire Death Stranding passo passo, per il game designer, è insomma parte del gioco stesso. Un messaggio chiaro a chi sperava che, nel prossimo futuro, potesse arrivare qualche video un po' meno criptico.

Death Stranding arriverà su PS4 in un anno ancora da fissare. È il gioco che aspettate con più curiosità?
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