Ci sono film che, oltre a fare la storia del cinema - e in particolare di un genere - arrivano oltre: entrano di diritto nella cultura popolare, varcando i confini dello schermo.
Ed è sicuramente il caso della saga di Die Hard, in cui Bruce Willis interpreta il poliziotto John McClane alle prese con attacchi terroristici e pazzi assassini di ogni genere.
Il primo capitolo, uscito in Italia con il titolo di Trappola di cristallo, ha sbancato i botteghini ed è ancora fra i film più seguiti in TV ogni volta che viene replicato.
Per rendergli omaggio e celebrare la saga di Die Hard, ecco alcune curiosità sui film che hanno trasformato John McClane in uno degli eroi più amati dei nostri tempi.
- Il grattacielo Nakatomi in cui è ambientato Trappola di cristallo (1988) è in realtà la sede della 20th Century Fox di Los Angeles, all'epoca ancora in costruzione e in via di ultimazione.
- Il compenso per Bruce Willis, approvato dal Presidente di Fox Rupert Murdoch in persona, era di 5 milioni di dollari: una cifra record, per l'epoca. E una cifra che avrebbe alzato moltissimo il cachet medio di Willis, con disappunto degli altri registi e produttori.
- Per il personaggio del supercattivo Hans Gruber nel primo capitolo, il regista John McTiernan (Predator, Caccia a Ottobre Rosso) e il produttore Joel Silver (V per Vendetta) scelsero Alan Rickman dopo averlo visto a teatro ne Le relazioni pericolose. Era la primavera del 1987.
- Bruce Willis lavorò principalmente di notte: durante il giorno, infatti, era impegnato nelle riprese della serie TV di culto che divideva con Cybill Shepherd: Moonlighting. La serie venne prodotta fra il 1985 e il 1989.
- Per non suscitare incidenti diplomatici, la versione di Die Hard distribuita in Germania vide la trasformazione dei cattivi da tedeschi a irlandesi radicali (ma il loro eventuale legame con l'IRA non venne mai nominato nella trama). I nomi propri tedeschi vennero quindi sostituiti con una versione inglese: Hans Gruber diventò Jack Gruber, Heinrich fu cambiato in Henry, Karl in Charlie e così via.
- Benché l'uscita nelle sale di Die Hard fosse stata programmata per l'estate - il 12 luglio 1988 per la premiere e il 15 in edizione limitata, per poi arrivare il 20 in tutte le sale degli Stati Uniti - il film divenne immediatamente un classico natalizio: vista l'ambientazione durante le feste, le TV di tutto il mondo lo trasmettono ogni anno nel periodo di Natale. Ancora oggi.
- Il primo film è ispirato al romanzo Nothing Lasts Forever di Roderick Thorp, di cui Clint Eastwood acquisì i diritti all'inizio degli anni '80. L'attore e regista aveva intenzione di interpretare il ruolo del protagonista, che noi avremmo in seguito conosciuto come John McClane con il volto di Bruce Willis, ma poi preferì altri progetti e accantonò definitivamente l'idea.
- Die Hard, Trappola di cristallo in Italia, venne distribuito con titoli alternativi anche in altri Paesi europei: Piège de cristal in Francia, The Glass Trap in Polonia, Give Your Life Expensive in Ungheria e Crystal Jungle in Spagna.
- La sceneggiatura del primo capitolo è firmata da Jeb Stuart, coinvolto in un incidente mentre stava lavorando al copione. Dopo aver litigato con la moglie, uscì per fare un giro in auto e dal camion che lo precedeva cadde uno dei frigoriferi trasportati. Stuart, che riuscì a fermarsi in tempo, riportando solo qualche contusione, realizzò che se le cose fossero andate diversamente avrebbe potuto morire senza avere l'occasione di chiedere scusa alla moglie. Questo evento lo ispirò per il rapporto fra John McClane e la moglie Holly (Bonnie Bedelia): i due, nonostante i trascorsi, erano determinati a riunirsi dopo aver rischiato la vita.
- Prima di scegliere Bruce Willis, molti altri attori vennero presi in considerazione per il ruolo di John McClane, e molti fra loro lo rifiutarono. Don Johnson, Richard Dean Anderson, Arnold Schwarzenegger, Michael Madsen, John Travolta e Robert De Niro. Willis accettò dopo il rifiuto di quest'ultimo.
- In tutti i film della saga compare un ascensore.
- Il sequel di Trappola di cristallo venne diretto da Renny Harlin (L'esorcista - La genesi), mentre ad adattare il romanzo di Walter Wager venne chiamato Steven E. de Souza (Commando, 48 ore), che lavorò insieme a Doug Richardson (Bad Boys, Money Train).
- Bruce Willis, la cui carriera è lunga e ricchissima di personaggi indimenticabili (pensiamo al pugile di Pulp Fiction), ha più volte dichiarato che il suo ruolo preferito in assoluto è sempre stato quello di John McClane, a cui è molto legato.
- I costi dei film della saga sono lievitati, capitolo dopo capitolo. Il primo costò intorno ai 28 milioni di dollari, il secondo 70, il terzo 90, il quarto 110. Ma per il quinto film si decise di tagliare i costi, che si aggirarono intorno ai 90 milioni di dollari.
- Il personaggio del Generale Ramon Esperanza (l'italiano Franco Nero) in 58 minuti per morire viene da Val Verde, il Paese dell'America Latina inventato da John McTiernan per il film Predator, a cui il copione rende omaggio con questa citazione.
- Visto il grandissimo successo del suo personaggio presso il pubblico, la produzione impose agli sceneggiatori di inserire Al Powell, il poliziotto che comunica con John in Trappola di cristallo e interpretato da Reginald VelJohnson, anche nel sequel ambientato in aeroporto.
- In Die Hard - Duri a morire (1995), il terzo capitolo alla cui regia torna John McTiernan, McClane viene costretto a girare per Harlem indossando un enorme cartello con una scritta offensiva per le persone di colore. La scritta venne inserita in fase di montaggio grazie alla computer graphic. Sul set, Bruce Willis indossò un cartello con scritto "Io odio tutti", ma anche quello venne realizzato con la computer graphic e usato per le foto ufficiali del film prima della distrubuzione.
- Per prepararsi a interpretare Zeus Carver in Die Hard, Samuel L. Jackson decise di studiare approfonditamente i libri di Malcolm X. L'attore aveva già lavorato con Bruce Willis nel capolavoro di Tarantino: Pulp Fiction.
- Fra il terzo e il quarto film - intitolato: Die Hard - Vivere o morire - è trascorso un lunghissimo periodo. Die Hard è del 1995, mentre Vivere o morire del 2007. La regia era firmata da Len Wiseman (Underworld), mentre la sceneggiatura venne scritta da Mark Bomback (Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie) a partire da un articolo scritto da John Carlin su un quotidiano, che fornì l'ispirazione per parte della trama.
- Durante le riprese di Vivere o morire, lo stuntman che interpretava la controfigura di Willis, Larry Rippenkroeger, si ferì gravemente: dopo una caduta riportò fratture a entrambi i polsi e a diverse ossa del viso. La produzione si fermò temporaneamente, per permettergli di riprendersi, e Bruce Willis gli fece regolarmente visita in ospedale.
- Una parte della sceneggiatura venne riscritta da Kevin Smith (Clerks), grande fan della saga e presente nel cast per interpretare il personaggio di Frederick "Warlock" Kaludis. Smith riscrisse i dialoghi pronunciati da Warlock, ma secondo Willis le sue battute erano troppo divertenti e stonavano con il tono serio del film. Inoltre, gli impedivano di restare serio mentre recitava. Così, Smith sistemò la sceneggiatura.
- Una parte della trama venne recuperata da una sceneggiatura scartata per il film precedente, Duri a morire. Si tratta del rapimento di Lucy, la figlia di John McClane interpretata da Mary Elizabeth Winstead (10 Cloverfield Lane). Infatti il rapimento della ragazza era stato inizialmente previsto nella sceneggiatura firmata da Jonathan Hensleigh (Il santo, The Punisher), che venne in seguito modificata.
- Vivere o morire è il primo sequel in cui non viene mai menzionata l'avventura di John McClane al Nakatomi Plaza, ambientazione del primo film. Ciononostante, il regista inserisce un omaggio al Nakatomi inquadrando un dettaglio del dossier di McClane, che lo cita esplicitamente, mentre il personaggio di Thomas Gabriel (Timothy Olyphant, Justified) sfoglia il dossier. Questo film è anche il primo sequel in cui non ci sono riferimenti al Natale, ma ci svela la data di nascita di John McClane: il 23 maggio del 1955.
- Come era capitato spesso con gli altri capitoli, anche per Vivere o morire vennero distribuite versioni con titoli alternativi in diversi Paesi. Dall'originale Live Free or Die Hard (omaggio al motto dello stato del New Hampshire) si passò a Die Hard 4.0: Return to Hell in Francia. In generale, nei Paesi Europei (Italia esclusa) il film venne distribuito come Die Hard 4.0. Il titolo durante la lavorazione era invece Reset.
- In seguito a un calcolo sulle medie dei costi del film, risulta una spesa di 175.000 dollari per ogni giorno di riprese sul set di Vivere o morire. Si tratta anche del primo film della saga girato in Super 35 (anziché nel consueto formato Panavision anamorfico degli altri), nel tentativo di risparmiare del denaro con l'inserimento degli effetti speciali.
- In Die Hard - Un buon giorno per morire, diretto da John Moore (Behind Enemy Lines) nel 2013 e sceneggiato da Skip Woods (X-Men: le origini - Wolverine), ci troviamo - di fatto - di fronte alla prima sceneggiatura originale scritta appositamente per la saga. I primi due erano tratti da romanzi, il terzo veniva in gran parte dalla sceneggiatura Simon Says di Jonathan Hensleigh, il quarto era il copione di un film d'azione, che venne poi adattato per essere un sequel della saga di Die Hard.
- Per il ruolo del figlio di John, Jack McClane (Jai Courtney, Suicide Squad, Terminator Genesys), venne considerato l'attore e cantante Justin Timberlake, che rifiutò. Prima di assegnare la parte a Courtney, vennero valutati molti altri nomi: Liam Hemsworth, Aaron Paul, Paul Walker, Milo Ventimiglia, Shiloh Fernandez e Steven R. McQueen, fra gli altri.
- La banda di russi in Un buon giorno per morire, il primo film il formato IMAX, di fatto non prevede la partecipazione di nessun vero russo. Gli attori che prestano il volto ai membri della gang, infatti, sono ucraini, serbi, ungheresi e slovacchi.
- Sempre in Un buon giorno per morire, il personaggio di Murphy è interpretato da Amaury Nolasco, che spesso chiama "papi" John McClane (mentre i suoi figli, entrambi, lo chiamano John anziché papà). Papi è lo stesso appellativo che Nolasco usa frequentemente in Prison Break, nei panni di Fernando Sucre.
- Fra tutti i film della saga, l'ultimo è stato quello meno gradito sia dal pubblico che dalla critica. Ma John McClane avrà un'occasione per riscattarsi con il sesto film, annunciato con il titolo di Die Hard: Year One. Per ora, la partecipazione di Bruce Willis è ufficiosa. Si spera che diventi ufficiale: assegnare a un altro attore il personaggio di McClane, magari per un prequel, potrebbe costare caro agli autori... Finora c'è una sola certezza: la regia verrà di nuovo affidata a Len Wiseman.
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