Chernobyl, la mini-serie TV di Sky e HBO dedicata al più grande disastro nucleare della nostra storia, è diventata la migliore serie di tutti i tempi, almeno secondo i punteggi assegnati dagli utenti di IMDb. Non solo: lo show di Craig Mazin ha alimentato il turismo nelle zone della più grande tragedia nucleare che sia mai esistita e ha causato un'invasione di foto inappropriate sui social, al punto che Mazin stesso è intervenuto in prima persona chiedendo rispetto per le vittime e i luoghi della catastrofe.
D'altronde non è stato facile per gli autori della serie TV riuscire a trovare le location adatte per ricreare le particolari ambientazioni del reattore numero 4 della centrale, situata a 120 chilometri da Kiev. Jonas Špokas, amministratore delegato di Baltic Locations, la società che ha sostenuto HBO e Sky nella ricerca dei set, ha spiegato in un'intervista al sito della compagnia Skycop che sarebbe stato impossibile girare sui veri luoghi dell'incidente.
"Siamo andati a Chernobyl – ha raccontato Špokas – e nelle zone circostanti per vedere come sono fatti alcuni dei vecchi villaggi. Tuttavia, non è un buon posto per girare: è molto lontano e non offre nulla che non si possa trovare in Lituania. È tutto abbandonato, mentre avevamo bisogno di Pripyat viva. Non si può rimanere troppo a lungo nella zona di Chernobyl, l'attrezzatura per le riprese è molto sensibile alle radiazioni".
Per questo, il team guidato dalla produttrice Sanne Wohlenberg ha girato Chernobyl nel corso di 16 settimane in circa 40 location scovate in Lituania e soltanto per i ciak conclusivi si è recata in Ucraina. I set della serie sono stati allestiti in queste quattro città:
Kaunas e le location "mistiche" di Chernobyl
Kaunas è la seconda città più grande della Lituania e ha un centro ricco di storia e tradizione. La troupe ha sfruttato soprattutto Petrašiūnai, un quartiere nella parte orientale della città. Uno dei momenti più intensi e scioccanti del primo episodio della serie, quando gli abitanti di Pripyat guardano da un ponte il bagliore dell'esplosione ignari di ciò che sta accadendo, è stato girato proprio su un ponte situato in via M. Gimbutienė, una strada dedicata a Marija Gimbutas, la prima archeologa lituana a impiegare la datazione al radiocarbonio per documentare la scoperta di un'intera civiltà dell'antica Europa.
Il ponte di Petrašiūnai è soltanto una delle tante location "mistiche" della serie: tra le altre, spiccano l'appartamento del protagonista Valery Legasov (Jared Harris), situato all'interno di un palazzo art-deco al Vytauto Avenue 58 costruito dall'architetto J. Peras nel 1928, o l'ospedale moscovita nel quale vengono trasportati i pompieri feriti, ricostruito in una palazzina della Kaunas Technical University in via Kęstučio 27.
No Instagram parameter url defined
Il quartier generale del KGB e le stanze di lavoro dell'istituto di ricerca nucleare sono invece state allestite all'interno di una fabbrica dismessa di radio, che si trova a Savanorių Avenue 66. Altre riprese sono avvenute in un ex hangar di manutenzione di elicotteri, che si trova in Europos Avenue 27, mentre quasi tutte le scene del quarto episodio, con i vigili del fuoco che riempiono le case di prodotti chimici, sono state ambientate a Kedainiai, una delle più antiche città della Lituania, nella stessa Contea di Kaunas.
No Instagram parameter url defined
Vilnius, la ricerca dell'atmosfera Soviet
Vilnius è la capitale della Lituania e oltre al suo centro storico barocco, inscritto tra i siti Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco dal 1994, possiede quell'autentica atmosfera sovietica che ha convinto la produzione di Chernobyl a ricostruire qui Pripyat, la città fantasma in cui tutto è rimasto immobile dal 26 aprile 1986. È stato in particolare il quartiere residenziale di Fabijoniškės a stregare Mazin e i suoi collaboratori: questa zona riflette alla perfezione l'idea comunista di città del futuro – simmetrica, dalle forme architettoniche aggressive, grigie e concrete.
Fabijoniškės ha fornito altre location suggestive come le strade caratteristiche di Staneviciaus St., il Museo delle vittime del genocidio in Auku St. 2° (una ex prigione del KGB diventata nel corso degli anni uno dei musei più visitati dell'intero Paese), l'ex Centro culturale e sportivo del Ministero dell'Interno di Žirmūnų St. 1E (una struttura modernista costruita nel 1982 e rimasta intatta da allora), la facoltà di Architettura della Vilnius Gediminas Technical University (già nota come Tishkevich Palace, un palazzo del 18esimo secolo nel quale è stato ambientato il processo del quinto e ultimo episodio) e una vecchia dependance del governo in Latviu St. 70, nella zona verde di Žvėrynas dove, in passato, soggiornarono anche Mikhail Gorbaciov e Richard Nixon.
La scelta di Vilnius ha soddisfatto tutti, o quasi. Inizialmente, infatti, il regista Johan Renck ha fortemente criticato la quantità di infissi moderni e "accattivanti" alle finestre delle case. "Qualcuno in questa città – ha dichiarato al magazine lituano 15min – dovrebbe chiedere perdono per aver permesso l'installazione di questi infissi in tutte le case. Per noi è un problema: questo non sembra il 1986. Capisco che le persone vogliano sostituire le vecchie finestre difettose con qualcosa di nuovo e migliore, ma dovrebbero scegliere qualcosa di più bello". Alla fine dei ciak, in realtà, Renck è stato molto più pragmatico e magnanimo: non si è più preoccupato di rimuovere quegli infissi "orribili" in post-produzione.
Visaginas, la centrale nucleare di Ignalina
Visaginas è considerata la "città atomica" della Lituania: situata nel nord est del Paese, ha ospitato una delle più potenti centrali nucleari dell'ex URSS, la centrale di Ignalina. Adesso è una città fantasma ed è stata proprio questa la location usata dalla troupe per girare gli esterni e gli interni della centrale nucleare di Chernobyl.
La struttura di Ignalina è stata spesso definita "la sorella di Chernobyl" perché composta da due reattori RBMK1500, gli stessi della centrale ucraina, che fornivano oltre il 70% dell'elettricità lituana.
Come clausola per l'entrata nell'Unione Europea, la Lituania ha "spento" da tempo i due reattori di Ignalina, il primo il 31 dicembre 2004 ed il secondo 5 anni dopo, il 31 dicembre 2009. Da allora, il paese baltico è quasi totalmente dipendente dalle importazioni di elettricità e gas dalla Russia.
Le opere di smantellamento sono guidate dalla Areva TA: la fine dei lavori, iniziati nel 2009, è prevista per il 2030 e il costo stimato (coperto per l'88% dalla comunità internazionale e per il restante 12% dal governo lituano) è valutato intorno al miliardo di euro, come rivelato da World Nuclear News.
Tutte le scene più dure della serie sono state girate qui: i vigili del fuoco che si dirigono verso l'esplosione, gli operai che entrano nelle tubature, i minatori che scavano il tunnel sotto la centrale. La produzione ha chiesto ai cittadini di Didžiosios Kabiškės e Laišaičiai, nelle municipalità di, rispettivamente, Nemenčinė e Vievis, di non tagliare il fieno e falciare i prati per tutta l'estate per mantenere l'immagine di insediamento urbano abbandonato!
"È stato difficile girare a Ignalina – ha raccontato Craig Mazin in un'intervista all'Express – perché la stanno smantellando. Credo che avessero detto che l'avevano già disattivata ma un giorno non abbiamo potuto girare perché stavano spostando delle cose, quindi sembra che la stiano ancora dismettendo. Ovviamente non è mai una normale giornata di riprese quando ti presenti, lavori, consegni il tuo passaporto e loro lo conservano. È stato piuttosto intenso".
No Instagram parameter url defined
Oggi Visaginas cerca una sua identità: un terzo della popolazione, che si è ritrovata all'improvviso senza lavoro, è emigrata negli ultimi 15 anni e in città restano meno di 20mila abitanti. "Visaginas – ha dichiarato Alex Urazo della residenza artistica Tochka al magazine Café Babel – ha molto da offrire, deve solo trovare un volto, una visione".
Kiev, toccata e fuga
Soltanto nel giugno del 2018 la troupe si è spostata in Ucraina per delle riprese aggiuntive, che hanno coinvolto le città di Kiev e Chernobyl stessa. Ma solo per un paio di settimae. Le motivazioni di questa scelta, e la preferenza per la Lituania, le ha spiegate la Wohlenberg in un'intervista concessa a Variety. "Avevamo bisogno di un credito d'imposta – racconta la produttrice – e di un luogo che avesse una base per la crew sufficiente per facilitare uno show della nostra portata. Abbiamo pensato all'Ucraina, dove si è verificato il disastro – e in effetti abbiamo girato per un paio di settimane a Kiev – ma sono agli inizi nel sostegno alle produzioni cinematografiche e abbiamo pensato che sarebbe stato un rischio essere proprio noi le loro cavie".
Nella capitate dell'Ucraina sono state girate pochissime scene. La produzione ha usato soprattutto il Dipartimento di Fisica tecnica e ingegneria nucleare dell'Università: è stata realizzata qui la sequenza in cui la scienziata bielorussa Ulana Khomyuk (Emily Watson) nota per la prima volta l'aumento delle radiazioni. La città si è prestata soprattutto grazie alle sue strutture ad essere usata come set, ad esempio per girare tutte le scene che prevedevano l'utilizzo degli elicotteri Mi-8.
E voi cosa ne dite? Vi è piaciuto questo viaggio tra le location di Chernobyl?
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!