È morto Jerry Lewis: addio a Picchiatello, il Re della Risata

Autore: Chiara Poli ,

Ieri sera, appena appresa la notizia, ho condiviso su Facebook una foto di Jerry Lewis con queste parole: "Resterai sempre nel mio cuore. Perché sei il simbolo di un'infanzia di grandi risate, in un mondo infinitamente più semplice, quando per far felice il pubblico non servivano volgarità o banalità: bastava il talento".

Ed è vero: con lui se ne va un pezzo della vita di chi è cresciuto con i suoi film, ma soprattutto un pezzo di storia del cinema.

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Jerome Joseph Levitch, nato a Newark (New Jersey) il 16 marzo del 1926 da due immigrati russi, divenne noto come The King of Comedy.

Noi l'abbiamo conosciuto come Picchiatello, il soprannome che venne usato per i titoli italiani di molti suoi film.

La sua incredibile mimica facciale, il suo trasformismo e la capacità di creare esilaranti gag a partire da un nonnulla vengono notati dagli spettatori del cinema in cui lavora come maschera, e che vengono intrattenuti da Jerry durante l'intervallo fra il primo e il secondo tempo delle proiezioni.

Autodidatta, innovatore e sperimentatore, come molti dei suoi più grandi colleghi, Jerry Lewis è stato protagonista di una vita privata piuttosto turbolenta e, a uno sguardo superficiale, contraddittoria.

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Fortemente impegnato sul fronte benefico, ha ottenuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro di raccolta fondi (in particolare per la ricerca sulla distrofia muscolare, con il suo show annuale The Jerry Lewis MDA Labor Day Telethon). E ha fondato - non molto tempo fa - la Casa della Risata (House of Laughter), un'associazione di beneficenza con lo scopo di aiutare bambini e ragazzi reduci da malattie o gravi traumi, per restituire loro il sorriso e la voglia di vivere con quello che chiamava "il potere della risata". Il primo evento importante della Casa della Risata è stato un gala dedicato al collega e amico Robin Williams, lo scorso giugno.

Jerry Lewis sapeva bene cos'erano la malattia e la depressione. Dopo essere stato più volte operato al cuore e aver sconfitto un cancro alla prostata, si era ammalato di fibrosi polmonare, aveva il diabete e nel 2000 soffrì per una grave forma di meningite virale, che lo lasciò così stremato da farlo pensare più volte al suicidio.

Uomo tormentato, accusato per delle battute di cattivo gusto di essere maschilista e antisemita (quando in realtà era egli stesso, come i suoi genitori, di origini ebraiche), Jerry Lewis andava dritto per la sua strada. Il suo unico scopo, come aveva più volte dichiarato, era portare il buonumore - anche solo per un breve momento - nella vita delle persone. A qualsiasi costo.

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Dopo il debutto come comico in alcuni sketch che aveva messo in piedi da solo, nel 1946 diede inizio al sodalizio con Dean Martin, che lo trasformò in una delle più amate e seguite star internazionali.

Dean Martin e Jerry Lewis
Il duo formato da Dean Martin e Jerry Lewis

Martin and Lewis, questo il semplice nome del duo, fondava il suo successo sul contrasto fra il fascino e l'eleganza di Martin e la "follia" di Lewis. Insieme, i due furono protagonisti di uno show in radio di grande successo, girarono sedici film (Artisti e modelle, Attente ai marinai!, Il nipote picchiatello...), e nel 1952 divennero addirittura fonte d'ispirazione per un fumetto targato DC Comics, "The Adventures of Dean Martin and Jerry Lewis".

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Dopo dieci anni di sodalizio, a causa di insanabili contrasti, le strade dei due artisti si divisero, fino al celebre abbraccio sul palco del Jerry Lewis MDA Telethon datato 1976, grazie alla complicità di Frank Sinatra.

Dopo la separazione da Martin, Jerry Lewis iniziò a recitare in alcuni che divennero fra i suoi film più famosi, firmandone parecchi anche come regista.

Dean Martin con Frank Sinatra e Jerry Lewis
Il celebre abbraccio fra Dean Martin e Jerry Lewis nel 1976, voluto da Frank Sinatra

Da Il Cenerentolo a Ragazzo tuttofare, da L'idolo delle donne a Il mattatore di Hollywood, Jerry 8 e 3/4 e il superlativo Le folli notti del dottor Jerryll, Jerry Lewis non sbagliò mai un colpo.
Anche il satirico Scusi, dov'è il fronte? - sebbene pressoché ignorato dal pubblico statunitense - ottenne un grandissimo successo in Europa.

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Modernizzando la classica slapstick comedy, fatta di gag semplici e immediate, e rendendo la satira sempre più sofisticata, Jerry Lewis ha dato un contributo indelebile alla commedia americana e non solo.

Attore, regista, cantante e autore, nel 1999 portò a casa il Leone alla Carriera dal Festival del Cinema di Venezia, ma non vinse mai un Oscar. A conferma di come il premio più prestigioso dedicato al grande schermo in America non sia necessariamente rappresentativo di talento, successo e merito.

Padre di 7 figli - di cui 6 avuti dalla prima moglie SanDee Pitnick e una dalla seconda, Patti Lewis - era comparso molte volte anche in TV.

Dai ruoli da guest star in serie amatissime come Seinfeld, Innamorati pazzi o #I Simpson, a Oltre la legge - L'informatore, passando attraverso i film di Scorsese (Re per una notte) e la sua ultima interpretazione (che avevo visto, coincidenza, proprio 3 giorni prima della sua morte): I corrotti.

Jerry Lewis è morto a Las Vegas il 20 agosto 2017, all'età di 91 anni. Ma la sua arte non morirà mai. E continuerà a divertire ancora molte, molte generazioni di spettatori.

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