È morto Philip Roth: aveva alle spalle una carriera letteraria di 50 anni

Autore: Rina Zamarra ,

Philip Roth se ne è andato all’età di 85 anni. Il grande scrittore è morto il 22 maggio 2018 a causa dell’insufficienza cardiaca congestizia di cui soffriva. A darne l’annuncio su Twitter è il suo biografo ufficiale Blake Bailey:

Stanotte è morto Philip Roth, circondato dagli amici di una vita che lo hanno amato teneramente. Una cara persona e il nostro più grande scrittore vivente.

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Dopo 8 anni di riposo dalla sua attività di romanziere, Roth ci ha lasciato lasciandoci in eredità i suoi 31 libri. Nato nel 1933 da una famiglia piccolo borghese ebrea, debutta nel mondo letterario nel 1959 con Addio Columbus a cui seguono capolavori come Lamento di Portnoy (1969), Pastorale americana (1997), Ho sposato una comunista (1998), La macchia umana (2000) e Nemesi (2010).

Nella sua lunga carriera letteraria ha acceso i riflettori sulla società americana, sull’identità ebraica e sulla sessualità maschile. I protagonisti dei suoi romanzi sono quasi tutti uomini e hanno come capofila Alexander Portnoy, protagonista di alcune scene di masturbazione considerate scandalose all'epoca della pubblicazione del romanzo.

In realtà, l’orizzonte letterario di Roth è coinciso con quello della sua famiglia ebraica di provenienza. Non a caso, molti romanzi sono ambientati proprio a Newark, la cittadina del New Jersey dove ha vissuto con il padre manager assicurativo e la madre casalinga.

Roth ha indagato senza timori nelle pieghe più profonde della società del suo tempo ed ha affrontato temi politici e sociali importanti, come nel drammatico affresco di Pastorale Americana portato al cinema da Ewan McGregor.

Einaudi
Pastorale Americana di Philip Roth

Nella sua lunga carriera letteraria, ha vinto un Premio Pulitzer per Pastorale Americana, due National Book Award e la National Humanities Medal. È stato l’ex Presidente Barack Obama a consegnargli nel 2010 la medaglia, considerata l’onorificenza americana più prestigiosa. Purtroppo, non ha mai ottenuto il Nobel per la Letteratura, cosa che nel corso degli anni è diventata quasi un’ingiustizia agli occhi di tutti i suoi sostenitori.

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Negli ultimi anni, lui stesso aveva deciso di analizzare la sua produzione di 50 anni di scrittore, con l’intenzione di capire se avesse solo perso del tempo. In una intervista del 2014, ha rivelato ai lettori il suo verdetto e chissà se potrà bastare a fargli ottenere un Nobel postumo.

Cosa ha dichiarato? Roth aveva fatto pace con la sua eredità letteraria e lo ha sottolineato usando una celebre frase del campione di boxe Joe Louis:

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Ho fatto del mio meglio con quello che avevo.

Riposa in pace, Philip.

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