Emma Dante presenta Le sorelle Macaluso: "sul set abbiamo tratto meglio i colombi degli interpreti"

Da uno spettacolo teatrale di successo a un film che tenta di raccontare come il tempo ci cambia: Emma Dante presenta a Venezia il suo nuovo film e dice "essere al Lido è un miracolo".

Autore: Elisa Giudici ,

Come, li mangiava? prorompe Emma Dante durante la conferenza stampa di presentazione di Le sorelle Macaluso. Daniela Finocchiaro, che nel film interpreta una delle cinque sorelle al centro della storia, le ha appena raccontato che anche sua nonna aveva una colombaia, però ogni tanto mangiava uno degli inquilini. 

Il nuovo flm di Emma Dante infatti si apre tra le piume e le ali di tantissimi colombi che abitano sul tetto di casa Macaluso. Lo spettatore ancora non lo sa, ma sta per fare un viaggio nel tempo che cambia e deforma i corpi e le menti "come un chirurgo". Tratto da una pièce teatrale di enorme successo internazionale (ancora replicata in mezzo mondo) Emma Dante segna lo sbarco di uno dei grandi successi da palcoscenico di Dante al cinema.

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Un trasferimento da un medium all'altro non privo di conseguenze. A teatro le sorelle erano sette e i genitori erano presenti. Nel film invece le sorelle sono solo cinque e i genitori appaiono solo nelle foto di famiglia, non è chiaro se siano vivi o morti. Il focus della pellicola è la casa all'ultimo piano di una palazzina in riva al mare di Palermo dove vivono le Macaluso. Emma Dante è così familiare con questi personaggi, avendoli portati in scena per tanti anni, che ha sentito il bisogno di dar loro una casa

A teatro le sorelle sono sette e ci sono i genitori, però manca la casa. Il palcoscenico è completamente vuoto. A un certo punto volevo dar loro una casa e ho pensato che il cinema potesse aiutarmi. La casa è il nostro corpo, trattiene oggetti ma anche memorie.

Come il tempo ci cambia

Al centro del film ci sono cinque personaggi, divisi tra dodici interpreti. Macaluso dice di odiare l'invecchiamento posticcio del trucco, per cui ha deciso di far passare il testimone tra tre generazioni di attrici che interpretano Katia, Maria, Lia, Pinuccia e Antonella da ragazzine, donne e anziane. Per preparare le attrici a questa staffetta il cast si è ritrovato due settimane prima dell'inizio del film, chiuso nella casa dove si sarebbe girato, provando e riprovando le scene cardine di ciascuno personaggio.

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Maria a letto
La casa accompagna le sorelle per tutto il film

Ci sono dei gesti che ci aiutano a identificare le versioni invecchiate delle sorelle: il modo in cui si mette il rossetto Pinuccia, come legge Lia muovendo le labbra. Il tentativo non era tanto di far rassomigliare fisicamente le interpreti, quanto emozionalmente

Voglio che il tempo sia il grande chirurgo plastico del mio film. È un film sul tempo che manipola i corpi e le menti. A ottant'anni siamo altre persone rispetto a quando ne avevamo quaranta, così come quando eravamo ragazzini. Così ho deciso di cambiare l’attrice, perché cambia anche il personaggio. Il cinema in questo senso credo aiuti molto il pubblico a "credere". 

Donatella Finocchiaro, che nel film interpreta Maria da adulta, spiega che è stata un'esperienza forte in modo diverso da quanto si aspettasse. A colpirla è stata l'emozione, il lavoro sulla rabbia, la gioia e la tristezza di queste cinque donne: 

Io mi ero portata scarpette e tuta perché si racconta che a teatro Emma ti faccia sudare, lavorando tantissimo, invece è stato uno enorme lavoro emotivo.

C'è molto di teatrale nel film, ma non manca anche un omaggio alla letteratura. Lia, la sorella "interrotta" delle Macaluso, è infatti un'avida lettrice. I libri ama farseli leggere da Maria, così durante la pellicola sentiamo brani tratti da Oriana Fallaci, Anna Maria Ortese e il romanzo I fratelli Karamazov. 

Gli animali sono piccole persone

Risulta particolarmente toccante un passaggio del libro di Ortese che parla di animali, descrivendoli come piccole persone simili all'uomo e altrettanto valevoli di rispetto. Emma Dante conferma: 

Io amo moltissimo gli animali. Quando sono morti alcuni animali di casa, l'ho vissuto come un vero e proprio lutto familiare. Per questo sul set i colombi li ho coccolati ancor di più degli attori. 

Per questo motivo si è deciso di girare le scene in colombaia nel posto dove i volatili risiedevano, senza portarli su un set apposito. Questo ha significato girare in spazi angusti, pieni di guano, preparando gli attori a muoversi senza fare del male agli animali, imparando a non spezzare loro le ali.

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Le sorelle Macaluso guardano l'orizzonte
Emma Dante ha girato nei luoghi della sua infanzia

Tutto per stressare il meno possibile quello che è anche un simbolo del film:

I colombi tornano per tutta la loro vita alla colombaia in cui sono nati, esattamente come noi ogni giorno torniamo nella nostra casa. Sono un simbolo. Trovo significativo anche il fatto che nei cimiteri ci sia un spazio, l'ossario, che spesso viene detto colombaio. 

Un altro luogo simbolico del film sono i bagni Charleston, celebre stazione balneare palermitana. Le scene vengono direttamente dai ricordi d'infanzia della regista, che spiega che ora i bagni hanno un altro nome (cambiato in post produzione), ma l'atmosfera è quella: 

Ricordo che da piccola anche io andavo sotto i pali della palafitta a fare il bagno, anche io giocavo con l'eco che si creava in quel punto. Volevo che quella mia memoria di ragazza finisse nel film. 

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