Episodio 1.2: Colpo al cuore

Autore: Redazione NoSpoiler ,

Vediamo un po’: dove eravamo rimasti? Ah, già. Al capitano Chaplin che minacciava Washington, a Washington che aveva inviato dei caccia per eliminare lui, il suo equipaggio e tutti gli abitanti dell’isola... Sì, eravamo più o meno qui. Giusto al momento in cui Chaplin pensava di costruirsi una nuova patria sull’isola di Sainte Marine dopo essere stato tradito (perché è lui ad essere stato tradito e non viceversa!) dal Paese che aveva sempre servito. Questo secondo episodio di Last Resort si apre con Chaplin che guarda il video di suo figlio, che lo contatta dal fronte. Scopriremo solo in seguito il significato di quel video, mentre sappiamo che Chaplin e gran parte dell’equipaggio sono a bordo del Colorado e alla stazione NATO Shepard avvisa dell’avvicino di venti navi da guerra. Non è il momento di trattare, evidentemente: è il momento di combattere per la vita e di sperimentare il famoso Perseus, prototipo anti-tracciamento ideato da Kylie Sinclair.


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È il momento di prendere decisioni difficili come attaccare i propri compatrioti. E il colpo va a vuoto: il siluro disarmato serviva solo a dimostrare che il Colorado fa sul serio e può colpire. Ma la Marina degli Stati Uniti non è l’unica minaccia. Il nostromo, Joseph Prosser, si fa portavoce della fazione ribelle al capitano. Mantenere il controllo sull’equipaggio non sarà facile, la diserzione è dietro l’angolo e se non c’è più una patria, allora non c’è più uno scopo. Resta solo la fedeltà al capitano, che potrebbe non bastare... E ancora: la Delta Force potrebbe paracadutarsi da un volo di linea e arrivare a nuoto. Ci sono molti fronti da coprire sull’isola e pochi uomini per farlo. Ma il coraggio di quei pochi non manca di certo.


A volte però il coraggio non è sufficiente: da Washington tentano di minare l’equilibrio di Sam servendosi di sua moglie (che lo avvisa dell’inganno), i vertici militari e governativi usano tutte le armi che hanno a disposizione contro l’equipaggio del Colorado, minacciato da americani. Compatrioti. Fratelli. Ma non importa, perché in qualche occasione il nemico è solo quello che ti impedisce di tornare a casa, come afferma lo stesso Marcus Chaplin.  


La situazione è tesa e gli sceneggiatori si giocano bene gli equilibri precari fra i personaggi, ma il vero punto di forza di questa seconda puntata è l’azione militare che i volontari guidati da Sam e Grace credono di compiere contro la Delta Force... Finendo per imbattersi in nemici russi. Nel frattempo Marcus cerca di dare una mano ai suoi uomini sul fronte politico. Si va avanti a minacce, ricatti e ritorsioni. Pare sia l’unica lingua che tutti capiscono in questa situazione.


Capirsi è fondamentale, già. E solo i coraggiosi vanno avanti: Grace, Sam... E James King, che salva la situazione e la vita di Grace con un ripensamento dell’ultimo minuti. Forse ha capito anche lui cosa c’è davvero in gioco. Il nemico, chiunque sia e ovunque si trovi, agisce in modo subdolo. Come l’avvocato amico di Sam avvicina Christine con la scusa di aiutarla, ma in realtà lavora per il Governo. O come nel momento della ribellione, alla cattura dei prigionieri russi. Alla fine però Chaplin interviene e con uno dei suoi discorsi illuminanti, retti dall’esperienza del militare di carriera che ne ha viste tante, forse troppe nella sua vita, e che riporta l’ordine.


Il che non lo mette al riparo dalle insinuazioni di Prosser: il figlio di Marcus è stato ucciso due settimane prima in Afghanistan da fuoco amico. Prosser cerca di convincere tutti che Marcus sta solo cercando vendetta contro l’esercito, il Governo e il Paese che hanno ammazzato suo figlio. Gli equilibri e i segreti sono sempre più precari e pericolosi... La moglie del contatto di Kylie a Washington, che viene fatto fuori senza tanti complimenti  (mascherando il tutto con un’allergia alimentare). Il mondo di Last Resort è complesso, infido e politicamente corrotto. Tutto ruota attorno ai segreti dello Stato, alla corruzione del sistema, ai pericoli che scoraggiano la ricerca della verità.


Il Governo che agisce sullo sfondo della serie è oscuro, inaffidabile, teso ai propri interessi, che a quanto pare sono solamente economici e mascherati da ideali. Il che non fa che complicare la già complicata situazione degli uomini che hanno trovato rifugio a Sainte Marine. Uomini che hanno stretto dei legami, che hanno perso degli amici, dei figli, degli amori. E che basano tutto sulla fiducia. Come la fiducia che Sam dimostra a Marcus, stringendo con lui un’alleanza definitiva e rifiutando le insinuazioni di Prosser...


 

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