Fight Club: Edward Norton, Brad Pitt e lo scandalo contro il film

Da un libro in uscita negli USA emergono i racconti di Brad Pitt ed Edward Norton sulla disastrosa accoglienza riservata dal pubblico a Fight Club. A cominciare dal Festival di Venezia.

Autore: Chiara Poli ,

Incredibile, ma vero: gli spettatori chiamati agli screening di Fight Club per dare il loro parere sul film si erano annoiati.

Nel ventesimo anniversario del film, il capolavoro - perché questo è, tanto da superare il romanzo del grande Chuck Palahniuk - di David Fincher, non venne certo accolto bene.

Clamoroso flop ai botteghini - 63 milioni di dollari spesi per la realizzazione, 36 incassati negli USA e 71 in totale, in tutto il mondo - venne aspramente criticato per la sua durezza, oltre che accusato di mostrare comportamenti socialmente pericolosi e un'eccessiva violenza.

Lo ricordo bene, perché 20 anni fa io studiavo cinema e già da tempo mi ero infilata in quel ginepraio che è l'eterna questione: il cinema ispira la violenza o è la realtà a fornire l'ispirazione al cinema?

Tolto il fatto che in questo caso specifico il materiale di partenza è un romanzo, e saremmo da censura inaudita a prendercela anche con i romanzieri, ho sempre pensato che una capacità critica appena sufficiente bastasse agli spettatori per non dar vita a fenomeni imitativi. Lo sostenevo anche vent'anni fa, ma ero in netta minoranza.

Da qui a reazioni esagerate, però, ce ne passa. Soprattutto a certi livelli.

Italia, Festival di Venezia. Settembre 1999: Fight Club viene presentato al Festival.

Dai racconti contenuti nel libro Best. Movie. Year. Ever. di Brian Raftery emerge un aneddoto in cui Brad Pitt ricorda:

Succede a una delle battute scandalose di Helena [Bonham Carter]: "Non mi scopavano così dai tempi delle elementari!" - e il tizio che gestiva il festival si alzò e se ne andò, letteralmente. Edward [Norton] e io eravamo ancora gli unici a ridere. Potevi sentire due idioti in galleria ridacchiare per l'intera faccenda.

Il Direttore della Mostra del Cinema di Venezia - ve lo ricordo io perché negli aneddoti non se ne parla - di allora era Alberto Barbera, al primo dei suoi tre anni in quel ruolo.

Nell'Italia degli anni '90 (ormai praticamente finiti, però) bastava anche meno per fare scandalo. E certamente, mano sul fuoco, pochi erano in grado di capire e apprezzare la satira e lo humour nero di cui Fight Club era permeato.

E non è finita qui. Edward Norton racconta:

È stato fischiato. Non stava andando affatto bene. Brad si gira, mi guarda e mi fa: "È il miglior film in cui sarò mai stato." Era così felice. 

Secondo Norton, la ragione dell'accoglienza così negativa riservata a Fight Club era causata dal messaggio stesso del film:

Penso che l'establishment, la cultura critica, si siano sentiti un po' incriminati. Così hanno risposto con un po' più di severità, e penso che abbiano mancato il lato satirico.

Simon & Schuster
Best. Movie. Year. Ever. di Brian Raftery
Il libro di Brian Raftery: Best. Movie. Year. Ever.

Per fortuna, Fight Club si fece anche grazie a chi aveva l'occhio lungo già all'epoca. Come l'allora Presidente di Fox Filmed Entertainment, che disse:

Ho detto che ci sarebbero stati due giudizi per il film. Uno sarebbe arrivato venerdì, ed è quello di cui non ero così sicuro. Ma ci sarebbe stato anche il giudizio della storia. E io ho pensato che questo sarebbe stato uno dei grandi film del decennio. Quindi mi stava bene subire i colpi.

Oggi, fortunatamente, grazie all'evoluzione del linguaggio audiovisivo ma soprattutto degli studi che lo riguardano, è più facile avere l'occhio lungo. O, almeno, trovare più persone che ce l'abbiano.

Buon anniversario, Fight Club!

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