18 film da vedere dopo la fine di una relazione

Vi siete appena lasciati? Vi state ancora riprendendo dopo la fine di una relazione? Ecco 18 titoli, tra commedie e drammi, da vedere per poter ridere, riflettere e singhiozzare in questo momento.

Autore: Martina Barone ,

La fine di una relazione non è mai facile. È proprio in questi momenti che sentiamo il bisogno di un po’ di conforto, che sia del tempo da passare con gli amici o davanti ad una coppa di gelato e una pizza formato extra large. A volte, invece, per attraversare un periodo di dolore è necessario solamente trovare il giusto film, quello che riesce a farci ridere di un momento buio come questo o, altrimenti, che riesca a scavare talmente in profondità nell’analisi di una relazione da risultare, alla sua fine, un’esperienza catartica.

Ecco dunque una lista di 18 film che, tra la formula della commedia per svagarsi e ritrovare il sorriso e quella del dramma per piangere definitivamente tutte le nostre lacrime, sono adatti a qualsiasi tipo di rottura o di fine di una relazione. Perché diciamocelo chiaramente, l’amore è passeggero, ma il cinema è per sempre.

1) Non mi scaricare 

Lo so, sembra una contraddizione. Ma nella lista ci sarà spazio per riflessioni seriose sulle conclusioni delle storie d’amore, ma anche per visioni assai più leggere che possono dare il dovuto supporto attraverso trovate anche demenziali come quelle di Non mi scaricare, film del 2008 diretto da Nicholas Stoller. A scrivere il film è Jason Segel, il Marshall Eriksen di How I Met Your Mother che nessuno si sognerebbe mai di lasciare. Invece, nel film prodotto da Judd Apatow, Segel interpreta il ruolo di Peter Bretter, totalmente innamorato della fidanzata attrice Sarah Marshall, alla quale dà il volto Kristen Bell, e dalla quale viene brutalmente scaricato da un giorno all’altro. 

La commedia ha i tratti caratteristici delle produzioni Apatow con un pizzico di dissennatezza in più dovuta proprio alla presenza gigionesca di Jason Segel come protagonista. Ad aggiungere follia in più sono Kristen Bell stessa, assieme alla nuova fiamma nel film Russel Brand, che nonostante l’odio per aver fatto soffrire il personaggio di Peter, non possono che farci ridere per la loro insensatezza. In più il film ha comunque qualcosa di importante da dire a tutti i Peter Bretter del mondo: forse chi avevi accanto non era la persona che ti immaginavi, forse la tua vera anima gemella è Mila Kunis.

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2) La verità è che non gli piaci abbastanza 

Qui andiamo sul classico. Quelle di La verità è che non gli piaci abbastanza sono le frasi e le scene più gettonate da chi aspetta costantemente la chiamata al telefono da quella persona che, invece, non si degna nemmeno di rispondere quando sei tu ad alzare la cornetta. Quello che però fa continuare a sperare, e che (e questa è la verità) ci ha fregati del film di Ken Kwapis, è il ricorrere a quell’eccezione alla regola che ci ha totalmente conquistati.

Se vi siete lasciati, se avete chiuso un rapporto perché non eravate appagati, se state soffrendo, ma sapete che, in fondo, questa decisione è quella giusta, allora avete imparato la lezione di questa pellicola corale che ogni tanto fa bene rivedere. Perché non si tratta solo di eccezioni, si tratta di volere il meglio per se stessi e per chi si ama. Senza farsi troppe illusioni, ma nemmeno chiudendosi irrimediabilmente in se stessi. O stracciando il proprio contratto telefonico.

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3) Blue Valentine 

Dopo due commedie, è arrivato il momento di affondare il coltello nella piaga. È inevitabile, ma quando ci sentiamo incredibilmente tristi, vedere un dramma che sappiamo ci affonderà ancora di più può essere uno dei modi migliori per alleggerirsi di qualche mal d’animo. A far male come se fossimo noi uno dei due protagonisti della storia è il secondo film da regista e sceneggiatore di Derek Cianfrance, l’indie Blue Valentine. Protagonisti sono Ryan Gosling e Michelle Williams, che in un percorso avanti e indietro nel tempo, tra una giovinezza piena di errori e un’età adulta irrisolta, trovano l’infelicità in un rapporto sentimentalmente impari.

La freschezza già ammaccata degli anni in cui i personaggi vanno conoscendosi e, alla loro maniera, amandosi, si contrappone alla cappa di insoddisfazione cronica che si deve affrontare quando la vita non ha saputo rispettare i propri patti. E lì, dove uno continua ad amare tanto da prostrarsi e reagire nonostante il suo carattere, l’altra non accetta più di voler condividere quell’esistenza, segnata fin dal principio da un’insostenibile precarietà. Un film doloroso con un finale da singhiozzi. Ricordando come eravamo quando ballavamo il tip tap all’ombra fredda di una luce al neon. 

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4) Il club delle prime mogli

Chi per tirarsi su ha bisogno di qualche vibes vintage, può trovare nel cult Il club delle prime mogli il titolo giusto. Anche se risulta impossibile poter lasciare tre donne come Diane Keaton, Goldie Hawn e Bette Midler, questo è quello che avviene nel film di Hugh Wilson che vede il trio di donne, vecchie amiche ai tempi del college, ritrovarsi insieme non per vendicarsi degli ex mariti, ma per dare loro “un po’ di giustizia”.

La commedia vede tre ottime interpreti riscoprire l’importanza di un’amicizia al femminile, di quanto sia vitale non chiudersi nelle sole mura del matrimonio, ma sapere di poter avere accanto sempre delle persone che ti saranno vicine, non pronte a fuggire appena passano un paio di gambe più giovani. Un grido alla bellezza dell’essere donne a qualsiasi età e un invito a iscriversi a un club di cui, dopo aver visto il film, si vorrà assolutamente fare parte.

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5) Se mi lasci ti cancello

Lo so, era il film che tutti vi aspettavate di trovare. Ma se è così un motivo ci sarà o no? La ragione per cui il lavoro eccelso di Charlie Kaufman è in questa lista non è, semplicemente, per il titolo alquanto pertinente, ma per ciò che il carico emotivo dell’opera porta al suo interno e che cerca di insegnarci. Qualcosa che, in quanto semplici esseri umani, tendiamo spesso e velocemente a dimenticare. Il discorso sui ricordi che Se mi lasci ti cancello genera al proprio interno riguarda la fondamentale presa di coscienza su quanto ci abbia formato profondamente come individui. E, se non avessimo attraversato quelle esperienze anche dolorose, non avremmo mai imparato cosa è meglio per la nostra vita.

Dimenticare è, infatti, la più spiacevole delle situazioni e la più deplorevole delle scelte. E se tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo desiderato di offuscare quei momenti o quegli attimi che riteniamo dolorosi, passati con una persona, nel tempo abbiamo compreso quanto invece ricordare ci abbia aiutato ad affrontare il presente, a saper essere più giudiziosi, a donare amore non ferendo l’altro e se stessi.

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6) Amici di letto 

Vi ricordate al primo punto, quando per Non mi scaricare abbiamo detto che, magari, la vera anima gemella che ci aspetta è Mila Kunis? Questo non sembra essere vero per Andy Samberg, che in apertura di Amici di letto lascia brutalmente l’attrice e i suoi occhi enormi, mentre da un’altra parte della città Emma Stone fa la stessa cosa con Justin Timberlake. È così che i due diventeranno friends with benefits e daranno forma alla commedia del 2011 sull’importanza dell’amicizia, del sesso e di come forse qualcosa di solamente fisico può rivelarsi un legame più profondo di quanto si era previsto (e giurato sulla Bibbia).

Kunis e Timberlake presentano una chimica frizzante che contribuisce a dare dinamicità e freschezza alla pellicola di Will Gluck. È l’intrecciarsi tra sessualità e dolcezza che trova concretezza in una commedia che sa stuzzicare la fantasia, ma mantiene anche quel briciolo di speranza per un sentimento che, un domani, ci si augura di poter trovare altrettanto sincero e giocoso, come quello dei protagonisti. 

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7) Il matrimonio del mio migliore amico

Julia Roberts ha il sorriso più bello che si sia mai visto sul pianeta terra ed è assurdo che ogni singolo essere umano non si prostri ai suoi piedi. Eppure, a volte, capita. O meglio, c’è anche chi lo fa, ma dopo essere stato respinto e scegliendo di rimettersi in sesto per trovare più fortuna in un altro amore. È quello che capita al personaggio di Dermot Mulroney nell’imprescindibile Il matrimonio del mio migliore amico, pronto alle nozze con la bella Cameron Diaz, mentre la sua amica di sempre Julianne (Roberts) cerca di riprenderselo.

Ma in fondo la bellezza de Il matrimonio del mio migliore amico è stata sempre in questo scarto finale rispetto al resto delle commedie romantiche: il personaggio di Mulroney non decide di lasciare sposa e banchetto per sfuggire con il suo vecchio amore, perché ne ha trovato un altro, forse più vero, profondo e condiviso. Un inversione dei canoni del genere che può dire allo spettatore questo: è inutile guardare al passato e cerca di stare più attento alle opportunità che la vita ti darà in futuro. E se poi finisce con un ballo assieme a Rupert Everett possiamo dire che non tutto è andato perduto.

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8) Il diario di Bridget Jones

Che sia il primo, il secondo o, perché no, anche il terzo ed ultimo improbabile film di questa trilogia sul personaggio interpretato da Renée Zellweger, è innegabile che Bridget Jones è l’emblema di una classe di single di tutto il mondo che trova rifugio sicuro solamente nei suoi due amici Cicco e Latte. L’iconografia di questa donna goffa, impacciata, che fuma e beve troppo e dal gusto (della madre) per i maglioni di Natale discutibile trova appiglio su uomini e donne, ragazzi e adulti, che segnano nel proprio diario tutti i buoni propositi che non riescono a mantenere e quei successi che, però, bisogna anche sapersi riconoscere.

Ovviamente quello che più si deve capire in un film come Il diario di Bridget Jones è il dover stare attenti nel non incappare nelle grinfie (piene di fascino questo è indubbio) di un affabulatorio Hugh Grant. È pur vero che allo charme non si può resistere, ma quello di cui abbiamo bisogno nella vita è Mr. Darcy e su questo è impossibile sentenziare.

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9) Gone Girl

A volte, quando finisce una relazione, ci si fanno molte domande, ci si riempie la testa di dubbi, ci si domanda se sia stata fatta la scelta giusta. In questo caso è bene (ri)vedere un film come Gone Girl che ci insegna, indirettamente, moltissimo sui rapporti di coppia. Se, infatti, tra i personaggi di Ben Affleck e Rosamund Pike ci fosse stata una relazione paritaria che si fondava sul dialogo, sull’esposizione delle proprie necessità, su una comunicazione semplice e precisa che potesse mettere a conoscenza il partner dei propri disagi, allora forse la storia si sarebbe svolta diversamente.

Questo per capire che forse, se un rapporto si interrompe, è perché non si ha una relazione onesta su quello che si prova e che, prima di finire in un girone psicotico e mediatico, è bene prendere decisioni anche dolorose, ma che possano preservare la stabilità mentale ed emotiva di entrambi i partner. 

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10) L’amore non va in vacanza

Immaginate di essere Cameron Diaz e Kate Winslet. Immaginate sia il periodo natalizio e che stiate soffrendo per due uomini che non vi meritavano e vi hanno saputo solo tradire. Immaginate di decidere, finalmente, di prendervi un momento per voi stesse, lontane da tutto e da ciò che conoscevate e che vi ha solo deluse. Bhé, per il resto, immaginate di non saperlo ancora, ma state per incontrare due uomini meravigliosi, che potrebbero cambiare le sorti di questa vostra improvvisata vacanza.

La veterana delle commedie romantiche Nancy Meyers firma la regia e la sceneggiatura di L’amore non va in vacanza, film che concede un momento di pausa alle protagoniste e anche ai loro spettatori, totalmente innamorati delle attrici Diaz e Winslet, ma anche dalla diversità dei loro personaggi e degli incontri che le stanno aspettando. Un film che dice di tentare, muoversi, cambiare, non per un altro, ma per se stessi. E se poi dall’altra parte del mondo ad attenderci ci sono Jude Law e Jack Black allora tanto meglio.

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11) Ti odio, ti lascio, ti…

Proprio come con Gone Girl, ma con dei toni decisamente meno thriller e preoccupanti, anche Ti odio, ti lascio, ti… segue l’idea che, quando le cose non vanno, tacere sia l’unico modo per andare avanti. Anzi, che vivere sotto lo stesso tetto come estranei sia la soluzione migliore, soprattutto se non si vuole lasciare la propria casa che, è ovvio, quando ci si separa spetterà a uno dei due partner. È così che Jennifer Aniston e Vince Vaughn lanciano la loro scommessa: pur da separati, chi riuscirà a restare nella casa ne sarà il legittimo proprietario. Chi se ne andrà avrà perso. 

Quello, però, di Ti odio, ti lascio, ti… che può sembrare un tono assai più leggero, tipico di un determinato tipo di commedia, ha in realtà un retrogusto amaro, che lascia un velo di tristezza sia al pubblico, che alla coppia interpretata dalla Aniston e da Vaughn. 

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12) 500 giorni insieme 

Se in Se mi lasci ti cancello si cerca di estirpare un problema alla radice eliminando qualsiasi ricordo di una persona, in 500 giorni insieme avviene quel procedimento assai più consono e praticato del rivalutare quelle cose che conoscevi della persona con cui hai intrapreso una relazione e che, improvvisamente, ti ritrovi ad odiare. Un sentimento, ovviamente, veicolato dall’interruzione di una rapporto che il film di Marc Webb riprende con dolcezza anche lì dove, per il personaggio interpretato da Joseph Gordon-Levitt, c’è una rabbia e una tristezza lacerante.

Quello di 500 giorni insieme è la bellezza iniziale di una storia tra due persone, le cose condivise insieme, ma non la visione dei legami, assai differente tra i due protagonisti. E così se, da una parte, abbiamo il romanticismo di Tom, dall’altro c’è la schiettezza e il senso pratico di Sole, intrecciabili per un sentimento sincero, ma non abbastanza per un amore completo. Ma in fondo il film ce lo dice fin dall’inizio: “questa è la storia di lui e di una lei. Ma vale la pena chiarirlo subito: non è una storia d’amore.”

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13) Il lato positivo 

Qui abbiamo sia un film che può aiutare dopo una rottura, sia una pellicola che ha permesso a Jennifer Lawrence di conquistare il suo primo Oscar come migliore attrice protagonista nel 2013. Si tratta de Il lato positivo, film di David O. Russell del 2012 che vede accanto alla Lawrence un cast di famosi composto da Bradley Cooper, Robert De Niro e Jackie Weaver

I protagonisti sono Cooper nel ruolo di Pat Solitano, uscito dopo otto mesi da un istituto psichiatrico dopo aver perso lavoro, moglie e casa, e la Tiffany di Jennifer Lawrence, vedova che, per compensare alla morte del marito, ha intrapreso una vita dissoluta. I due, danneggiati internamente ognuno a proprio modo, si legheranno quando Tiffany si offrirà di consegnare alla moglie di Pat una lettera con cui l’uomo vuole riconquistarla. Perché la donna gli faccia questo favore, Pat dovrà in cambio partecipare a una gara di ballo insieme a Tiffany.

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14) Someone Great

Netflix è diventato il fornitore ufficiale delle rom-com degli ultimi anni. Ce ne sono di qualsiasi tipo, di stampo prettamente romantico, ironiche, teen. E poi c’è Someone Great, che inquadra il passaggio dagli anni della giovinezza a quelli che si affacciano sulla vita adulta. Un percorso di crescita che ripropone i momenti della relazione di Jenny e Nate ora che la loro storia è finita. Ma perché un rapporto durato nove anni, intenso e solido come quello tra i personaggi di Gina Rodriguez e Lakeith Stanfield è arrivato alla fine? 

Ambientato nel giro di un’intera giornata, dividendosi tra la comicità del personaggio della Rodriguez e delle sue amiche interpretate da Brittany Snow e DeWanda Wise, Someone Great è doloroso perché fa comprendere come la vita, sia nel bene che nel male, ha i propri risvolti, che non sempre possono comprendere le persone che amiamo, anche se lo vorremmo. Un pugno al cuore che, però, significa anche diventare grandi, per un film che fotografa con esattezza cosa vuol dire avviarsi ai trent’anni.

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15) Come farsi lasciare in 10 giorni

Ma come, ho appena chiuso una relazione e dovrei vedere un film che mi spiega come dovrei fare per farmi lasciare? In verità Come farsi lasciare in 10 giorni può essere la pellicola adatta proprio perché analizza e mette in ridicolo quegli atteggiamenti che potrebbero far allontanare una persona e sui quali, dunque, il personaggio della protagonista Andie va spingendo fino alle risate. Inoltre, al suo opposto, c’è il personaggio di Benjamin, che al contrario vuole dimostrare di saper conquistare una donna attraverso tecniche prestabilite. Entrambi lo fanno per il loro lavoro, ma come sappiamo in queste rom-com, quello che si prospetta sul finale è tutt’altro.

Inoltre, ad interpretare i ruoli dei protagonisti, ci sono due splendidi Kate Hudson e Matthew McConaughey nel fiore dei propri anni, tutti e due bellissimi e biondissimi, ma ancor più capaci di una sintonia che va abbinandosi alla perfezione, tanto per ciò che ne concerne la creazione di questo duo, quanto per il loro aspetto comico.

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16) The Social Network

Per quale motivo c’è The Social Network in una lista su cosa vedere dopo la fine di una relazione? La risposta è alquanto semplice. Anzi, le risposte, visto che ce ne sono ben due. La prima perché, quello in apertura del film, è il miglior incipit mai visto in un film, nonché la miglior scena di rottura che si sia mai vista al cinema. Tutto merito di una penna come quella di Aaron Sorkin, sostenuta dalla velocità interpretativa di Jesse Eisenberg e Rooney Mara, per una sequenza da manuale che verrà citata nel corso degli anni a venire.

In più perché, proprio da quella scena iniziale, l’ora magnate e un tempo semplice studente Mark Zuckerberg nella pellicola ha avuto l’idea di dare vita a quello che, nel giro di pochi anni, sarebbe stato il più popoloso portale di comunicazione social sul web ossia Facebook. Insomma, una spinta per dire che non tutte le separazioni sono infruttuose (anche se, l’ultima scena del film, ci fa capire bene di chi Mark, su Facebook, vorrebbe l’amicizia).

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17) Tutto può cambiare 

Già è difficile avere degli ex, se poi uno di questi diventa anche un cantante conosciuto, allora c’è davvero di che diventare insofferenti. Eppure, quel senso di insoddisfazione e tradimento provato dalla protagonista di Keira Knightley in Tutto può cambiare, si trasforma in linfa creativa per la realizzazione di un album registrato per le strade, i tetti e i luoghi di New York.

Assieme alla Knightley c’è il produttore discografico Dan, un Mark Ruffalo ubriacone e disadattato, che cerca una nuova occasione lavorativa e, ancor più, con sua moglie. I due si metteranno insieme per comporre delle melodie che sappiamo di qualcosa di vitale, qualcosa di nuovo. Una gran bella rivincita (anche se la versione di Lost Stars di Adam Levine, ex della protagonista del film, è di una bellezza da vendere). 

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18) Malcolm & Marie 

Arriva direttamente su Netflix il film del creatore della serie Euphoria con protagonisti Zendaya e John David Washington. Un copione scritto appositamente per la sua interprete femminile, che con Sam Levinson sta condividendo l’intenso rapporto produttivo di una delle migliori serie sulla rappresentazione della generazione Z degli ultimi anni. In Malcolm & Marie, però, quello di Zendaya è il ruolo non più solo di una ragazza, ma di una vera e propria donna, di una persona piena di cicatrici che vanno rimarginandosi e riaprendosi proprio in funzione del rapporto con il suo compagno.

Malcolm & Marie è un film di un’ora e quaranta minuti formato da questi due soli protagonisti, chiusi nella loro bellissima casa nel bel mezzo del nulla, in un bianco e nero teso a sottolineare la verbosità dei caratteri e dei rimproveri tra i due protagonisti. La messa in mostra di un amore tossico che non sa quale potrà essere la sua risoluzione. Questi due personaggi si lasceranno? Rimarranno insieme? Sicuramente quello a cui va assistendo lo spettatore è un legame disfunzionale, corrotto e, ormai, marcatamente marcio. 

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