Harvey Weinstein, l'accordo con alcune accusatrici e gli ultimi sviluppi

Autore: Silvia Artana ,

Harvey Weinstein è uscito dai radar dei media, ma lo scandalo delle molestie sessuali è tutt'altro che archiviato. Il caso va avanti in tribunale e l'ex produttore è atteso a processo a New York all'inizio di gennaio 2020. Intanto, sarebbe in dirittura d'arrivo un accordo con alcune delle accusatrici.

Come scrivono il New York Times e Vanity Fair, l'ex magnate di Hollywood avrebbe proposto un risarcimento di circa 25 milioni di dollari a oltre 30 donne coinvolte nella causa. Dell'ammontare complessivo, 6,2 milioni andrebbero a 18 delle presunte vittime e 18,5 milioni sarebbero destinati ad altre accusatrici che hanno intentato una class action, al caso portato avanti dal procuratore di New York e a eventuali future richieste di indennizzo.

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La cifra fa parte di una risoluzione da 47 milioni di dollari, che comprende anche i risarcimenti per i soggetti coinvolti nel fallimento della compagnia di Harvey Weinstein (compreso il fratello, Bob, e gli ex membri del consiglio di amministrazione) e le parcelle degli avvocati dell'ex produttore. 

Le condizioni dell'accordo tutelano il patrimonio privato dell'ex patron di Miramax, dal momento che non sarà lui a pagare materialmente le ingenti cifre, bensì la compagnia assicurativa che rappresentava lo studio, la Weinstein Company. Ma soprattutto, pongono fine a quasi tutte le cause contro l'ex produttore e la sua compagnia. Weinstein non dovrà ammettere alcun illecito e le parti liquidate non potranno avanzare ulteriori richieste o promuovere nuove iniziative legali.

Per diventare effettiva, la risoluzione dovrà essere approvata dal tribunale e firmata da tutte i soggetti interessati. Ma alcune delle donne coinvolte nella causa avrebbero intenzione di rifiutare la proposta. Più in generale, la quasi totalità delle accusatrici non sarebbe soddisfatta delle condizioni. Ma come scrive il New York Times, una combinazione di precedenti legali, leggi che proteggono i membri dei board aziendali e di accordi falliti ha messo le querelanti in una situazione di debolezza contrattuale, che in definitiva le obbliga ad accettare. Diversamente, potrebbero ritrovarsi con nulla.

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Il movimento Time's Up è intervenuto sulla questione, osservando che i termini dell'accordo rappresentano un "problema di matematica". L'organizzazione punta il dito sul fatto che 18 delle oltre 80 presunte vittime dovrebbero dividersi 6,2 milioni di dollari, mentre 12 milioni sarebbero destinati ai legali di Harvey Weinstein, al fratello Bob e al consiglio di amministrazione della fallita The Weinstein Company:

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Se questo è il meglio che le vittime sopravvissute possono ottenere, allora il sistema non funziona.

In seguito, come riporta Variety, anche la Chief Operating Officer di Time's Up, Rebecca Goldman, ha commentato con amarezza la proposta di risoluzione:

Questo accordo è più di un problema di matematica. È il simbolo di un sistema problematico e non funzionante, che privilegia le persone abusanti in posizioni di potere a spese delle vittime sopravvissute. Sebbene la risoluzione non sia perfetta, ci rendiamo conto che rappresenta il duro lavoro di diverse vittime sopravvissute ad Harvey Weinstein. Ci auguriamo che porti a loro ed eventualmente ad altre un po' della giustizia e del sollievo attesi da tempo.

Goldman ha lodato la forza delle accusatrici dell'ex produttore e ha aggiunto che la battaglia di Time's Up continua:

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Oggi e sempre, Time's Up è dalla parte delle oltre 80 vittime sopravvissute, che si sono fatte coraggiosamente avanti contro Weinstein e hanno fatto da alfieri di una richiesta di giustizia a livello globale. Con loro, continueremo a combattere fino a che le molestie sessuali e gli abusi sul luogo di lavoro saranno completamente debellati.

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Intanto, Harvey Weinstein si trova ad affrontare un altro problema giudiziario. Come scrive Vanity Fair, il giudice del distretto di Manhattan, James Burke, ha deciso di aumentare la cauzione dell'ex magnate di Hollywood da 1 milione di dollari in contanti a 5 milioni di dollari in contanti o a una obbligazione da 2 milioni di dollari, a causa delle ripetute violazioni (57) della libertà vigilata registrate dalla cavigliera elettronica.

Durante le due udienze in tribunale per affrontare la vicenda, Weinstein è apparso fisicamente molto provato e alla seconda si è presentato con un deambulatore. Uno dei suoi avvocati, Arthur Aidala, ha spiegato che l'ex produttore è rimasto vittima di un incidente d'auto ad agosto e che è in attesa di sottoporsi a un intervento alla schiena. In ogni caso, ha dichiarato che il suo assistito si presenterà sicuramente in aula all'avvio del processo a New York, previsto (a meno di nuovi rinvii) per il 6 gennaio 2020.

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Un altro dei legali dell'ex patron di Miramax, Donna Rotunno, ha aggiunto che Weinstein ha accettato di utilizzare il deambulatore solo dietro insistenza dei suoi avvocati:

Il signor Weinstein non vuole che la stampa pensi che stia cercando di guadagnare simpatia.

Per il momento, le luci sul caso si spengono. Ma si riaccenderanno con il nuovo anno. Restate sintonizzati per conoscere gli sviluppi.

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