I Miserabili debutta nei cinema italiani il 12 marzo 2020. Inizialmente, la pellicola sarebbe dovuta uscire nelle sale italiane il 30 gennaio, pochi giorni prima della cerimonia di premiazione degli Oscar 2020. I Miserabili, infatti, è candidato nella categoria di miglior film straniero.
Il film ha avuto un percorso trionfale ed è già un caso in patria, dove è piaciuto moltissimo anche al Presidente Emmanuel Macron. I Miserabili è l’opera prima del regista Ladj Ly, che ha scelto di ambientarlo nel comune della periferia di Parigi dove lui stesso è nato.
Le vicende al centro della pellicola si svolgono, infatti, a Montfermeil, periferia difficile e degradata che è assurta agli onori delle cronache per i disordini nelle banlieu francesi del 2005.
Prima di quella data, però, Montfermeil era nota soprattutto per essere sede della taverna Al sergente di Waterloo, presente nel romanzo I Miserabili dello scrittore Victor Hugo. Proprio per questo motivo, Ladj Ly ha deciso di usare il titolo del capolavoro della letteratura francese come titolo del suo film.
In effetti, i protagonisti della pellicola sono i nuovi miserabili dell’epoca moderna. La storia ruota intorno al poliziotto Stéphane (Damien Bonnard), appena arrivato a Montfermeil.
Stéphane viene assegnato a una piccola squadra anticrimine composta da due colleghi dai modi poco convenzionali: Chris (Alexis Manenti) e Gwada (Djibril Zonga).
La situazione è molto tesa nel quartiere e tutto precipita quando un circo subisce il furto di un leoncino. Inizia così una caccia ai ladri che si trasforma in una guerra tra la polizia e la popolazione locale. Ad andarci di mezzo è un povero bambino, vittima di una incomprensibile violenza filmata da un drone, le cui registrazioni potrebbero inchiodare i poliziotti.
Nella lotta quotidiana per la sopravvivenza nella difficile area di Montfermeil, Stéphane inizia a comprendere quanto sia difficile per la polizia operare rimanendo nei limiti della legalità.
Nel raccontare il film, Ladj Ly ha svelato come lui stesso sia stato vittima di decine di fermi della polizia e ha sottolineato come abbia voluto raccontare un pezzo della storia dal punto di vista delle forze dell'ordine:
Anche i poliziotti sono in modalità di sopravvivenza, anche loro vivono la miseria. I Miserabili non è né «pro-delinquenti» né «pro-sbirri». Ho cercato di essere più giusto possibile… I quartieri sono delle polveriere. Ci sono i clan e, ciò nonostante, cerchiamo di vivere tutti insieme e facciamo in modo di evitare che le situazioni sfuggano di mano. È questo che mostro nel film, i piccoli aggiustamenti quotidiani che ciascuno compie per restare a galla.
Il risultato è un film adrenalinico e pieno di colpi di scena, che ha già ottenuto il Premio della Giuria al Festival di Cannes 2019.
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