Il festival dell'Area 51 si sposta a Las Vegas, sotto l'occhio vigile dell'FBI (ma perde uno degli organizzatori)

Autore: Marcello Paolillo ,

Il conto alla rovescia per la cosiddetta 'invasione' dell'Area 51 si avvicina, l'evento nato sui social e divenuto in breve tempo un vero e proprio fenomeno di proporzioni mondiali (con il nome di Storm Area 51, They Can't Stop All of Us). 

Il raid per penetrare all'interno della base militare sita nel deserto del Nevada, in cui si ipotizza possano trovarsi i resti alieni dell'incidente di Roswell avvenuto nel 1947, è atteso per il 20 settembre, nonostante con il passare dei mesi (complici anche gli avvertimenti da parte delle forze di polizia del luogo) il tutto si sia trasformato in qualcosa di meno 'illegale', ovvero in un festival musicale dal titolo Alien Stock (che durerà sino al 22 settembre).

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Ora, un nuovo (grande) cambio di programma sulla tabella di marcia: gli organizzatori dell'evento hanno deciso di spostare il tutto a Las Vegas, a seguito delle preoccupazioni relative alle infrastrutture della zona scelta in precedenza, oltre alla visita da parte di alcuni agenti dell'FBI.

Secondo quanto reso noto da TMZ, le 'menti' Matty Roberts e Frank DiMaggio hanno spiegato che il luogo in cui si sarebbe tenuto il festival musicale non era in linea coi requisiti richiesti. A ciò si è aggiunta la visita del Federal Bureau of Investigation, il quale avrebbe voluto accertarsi della regolarità del festival.

Un agente dell'FBI dell'ufficio di Sacramento mi ha fatto visita. In realtà era un po' inquietante, come molti di loro. O forse non era poi così male. Stavano solo assicurandosi che non stessi realizzando bombe artigianali nel mio salotto, oltre a non stare pianificando per davvero un assalto alla maledetta base militare.

Sul sito web ufficiale di Alien Stock è stato confermato che il festival si terrà nel Downtown Las Vegas Events Center. L'evento si sarebbe dovuto tenere in precedenza a Rachel, in Nevada, una piccola cittadina distante soli 43 chilometri dall'Area 51.

Alien Stock come il Fyre Festival?

A quanto pare, però, le cose non si stanno comunque mettendo per il verso giusto: Matty Roberts ha infatti dichiarato a KSHV (via HuffPost) che non parteciperà più al festival musicale, citando tra l'altro una 'cattiva pianificazione' tra le cause del suo allontanamento volontario. Il timore è infatti quello che venga messo in piedi un Fyre Festival 2.0, ossia una copia (altrettanto disastrosa) del festival musicale che si sarebbe dovuto svolgere nell'isola bahamense di Great Exuma, per due settimane da aprile a maggio 2017.

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La scarsa capacità organizzativa, i continui cambi di programma e più in generale una totale disattenzione su ogni aspetto (tende e panini preconfezionati al posto di ville di lusso e cibo di alta qualità), trasformarono il festival in un completo fallimento, con tanto di conseguenze legali piuttosto pesanti per gli organizzatori.

Al fine di non emulare le gesta dell'imprenditore Billy McFarland (fondatore della Fyre Media) e dal rapper Ja Rule, Roberts ha dichiarato di volersi ritirare da Alien Stock, proprio per via della presunta 'mancanza di infrastrutture, scarsa pianificazione, gestione dei rischi e palese disprezzo per la sicurezza degli oltre 10mila partecipanti di Alien Stock'.

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