Google partecipa al #PrideMonth. Come sapete, giugno è il mese dei Gay Pride in giro per il mondo e anche Google ha voluto unirsi alla comunità LGBT con un Doodle speciale, realizzato da Nate Swinehart.
Il Doodle celebra i 50 anni dal primo Gay Pride. Era infatti il 1969 quando la comunità gay decise di organizzare una parata per sfilare in difesa dei propri diritti, dopo la rivolta di Stonewall.
Tutto ebbe inizio nella notte del 28 giugno 1969 quando un gruppo di poliziotti fece irruzione con un pretesto nello Stonewall Inn, un bar di New York frequentato soprattutto da uomini gay e da donne lesbiche. I poliziotti cominciarono a usare subito la forza, ma per la prima volta si trovarono di fronte alla resistenza dei clienti. Scoppiò una vera e propria rivolta, che proseguì per ben 5 notti.
Da allora, la comunità LGBT ha iniziato a organizzare le parate che il Doodle ha deciso di celebrare, partendo dal 1969 per arrivare fino al 2019. Nate Swinehart ha raccontato come ha concepito il suo Doodle, che mostra proprio l’aumento progressivo nel tempo dei partecipanti alle parate. In realtà, sono i colori i grandi protagonisti della sua composizione come spiega lo stesso Nate:
Il colore inizia a diffondersi prima tra le persone, poi nella città che li circonda e infine occupa tutta la composizione. Volevo che anche la progressione del colore fosse significativa. Si inizia da un triangolo rosa, rivendicato dalla comunità come simbolo di liberazione, e si passa all’arcobaleno. Si va dal viola al rosso fino a quando tutti i colori si uniscono armoniosamente nell’immagine finale.
Il Doodle non è l’unica iniziativa di Google in collaborazione con la comunità LGBT.
Nel giugno del 2016, Barack Obama ha deciso di far diventare monumento nazionale il parco antistante allo Stonewall e il motore di ricerca ha seguito l'esempio dell'ex Presidente, inaugurando un secondo monumento digitale. L’iniziativa è stata ribattezzata Stonewall Forever e si tratta di un monumento vivo che raccoglie le storie dei membri della comunità LGBT, a partire proprio da quei clienti coraggiosi dello Stonewall Inn.
È possibile persino aggiungere la propria storia corredata da fotografia, diventando così un pezzo del monumento!
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