Il nostro amore è una guerra mondiale all'italiana, amor che nun l'ho amato amatriciana. Come molti dei pezzi di successo dei ragazzi conosciuti come Lo Stato Sociale, anche Il Paese dell'amore ti entra in testa subito. Orecchiabile, costruito ad hoc per raccontarci un po' l'Italia e un po' ciò che dell'Italia viene messo in scena da Romolo + Giuly, il brano in questa versione ospita Giorgio Mastrota e Fortunato Cerlino.
Il videoclip della canzone, diretto da Davide Spina e Matteo Bombarda, è una parodia del celebre film di Quentin Tarantino: Le Iene - Cani da rapina. Vestiti come i protagonisti, i ragazzi della band trattano con Mastrota per il rapimento del suo braccio destro nella serie (il perfido pupazzo #Tciù), minacciando di ripetere le torture mostrate nel film.
Il Paese dell’amore, Garrincha dischi/ Island Records, è interpreta da Enrico Roberto in arte Carota e scritta come sempre da tutti i regaz, e celebra l’ironica e travagliata storia d’amore dei protagonisti della serie tv di FOX. La produzione è stata seguita da Fabio Gargiulo già produttore degli inediti di Primati.
Nel testo de Il Paese dell'amore ci sono i mali della nostra società, raccontati in modo leggero ma efficace da Lo Stato Sociale. La corruzione, la mancanza di lavoro, l'egoismo e lo sfruttamento. E, naturalmente, l'incertezza di una generazione che non sa se vedrà mai la pensione. Divertente, magistralmente interpretato dai protagonisti e perfetto per rappresentare la storia di Romolo + Giuly, Il Paese dell'amore è già un video e un brano di culto.
Come la serie che presenta, #Romolo + Giuly: la guerra mondiale italiana, in onda dal 17 settembre alle 21.15 in esclusiva su FOX
Lo Stato Sociale, Il Paese dell’amore: testo della canzone
Questa è per te: il paese dell’amore
Tra le vie della moda e le vie del Signore
se il mio tramonto rosa, rosa di carbone
sei il sogno impossibile di una pensione
Siamo io e te, ubriachi di vita e la patente ritirata
a sparare ai gommoni da una spiaggia confiscata alla mafia
Ti amo solo se mi ami tu
Ti do da lavorare se mi paghi tu
Cantiamo l’inno nazionale che fa
tutturututu
ti voglio solo se tutta per me
mi manchi solo quando lei non c’è
Ti invito alla festa solo se inviti me
Siamo una grande famiglia che canta
Tutturuttutu
Difendiamo fortissimo i nostri confini
Odiamo i neri ma amiamo i gattini
Il nostro amore è una guerra mondiale all’italiana.
Amor che nun l’ho amato, amatriciana?
Siamo io e te, tre metri in fuorigioco
scusa ma ti chiamo errore
Che L'unica cosa seria rimasta in questo paese è la ristorazione
Ti amo solo se mi ami tu
Ti do da lavorare se mi paghi tu
Cantiamo l’inno nazionale che fa
tutturututu
ti voglio solo se tutta per me
mi manchi solo quando lei non c’è
Ti invito alla festa solo se inviti me
Siamo una grande famiglia che canta
Tutturuttutu
Peschiamo nel naviglio,
sciamo sul Vesuvio,
gli occhi da terrone,
un fisco per l’estate,
un bacio ed un condono,
ma che due palle e un cono:
qui c’è il mare bello
qui si mangia meglio
qui c’è il bel canto
si ma poi mi sveglio!
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