La Canzone del Mare, la fiaba folk per bimbi scalda il cuore ai grandi

Autore: Elisa Giudici ,

Tra bollenti commedie spagnole e cantanti stravaganti per adolescenti, i cinema italiani questa settimana rischiavano di rimanere orfani di un'uscita adatta al pubblico delle famiglie e agli spettatori più piccoli. In loro soccorso arriva il film La Canzone del Mare, approdato nelle sale italiane dopo un passaggio trionfale al Toronto International Film Festival e una candidatura di peso agli Oscar 2016 nella categoria dedicata all'animazione.

Dopo l'anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma, Song of Sea arriva finalmente nelle sale italiane, spesso poco attente all'enorme e variegato panorama della produzione di lungometraggi d'animazione. In questo caso il film, che interpreta questa forma espressiva nel modo più tradizionale, ha come interlocutori privilegiati gli spettatori più piccoli, risultando adatto anche a bimbi in età prescolare.

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La Canzone del Mare, la nostra recensione
La locandina del film La Canzone del Mare

Questo non significa che La Canzone del Mare non sia apprezzabile dal pubblico adulto, che anzi è destinatario del suo messaggio ambientalista. All'inizio del film ci troviamo in una dimensione quasi senza tempo e fiabesca. La famigliola protagonista della storia vive in un faro posto su un'isoletta distante dal resto del paesino costiero dove si svolgono parte le vicende, un luogo tranquillo e che ancora conserva testimonianza dell'Irlanda del passato.

Qua e là il film suggerisce con forza quanto sia negativo il progressivo scomparire della tradizione folkloristica e culturale locale da tramandare alle future generazioni. Non è difficile insomma leggere nell'avventura dell'ultima bambina selkie un rimprovero per l'umanità che impatta così profondamente su territori leggendari, con conseguenze ben poco magiche. 

Cos'è una selkie? È solo una delle numerose figure della tradizione orale irlandese al centro della storia. Si tratta di una mitologica donna capace di trasformarsi in una foca nelle notti di luna piena. La leggenda, nata nelle isole Orcadi, è solo una delle tante storie fantastiche che la mamma del piccolo protagonista Ben gli racconta ogni sera. Nella notte in cui avviene il parto e la donna dà alla luce una bella neonata, il bambino assiste alla scomparsa della madre tra le onde del mare. Da quel momento si sviluppa in Ben un'istintiva paura per l'acqua e un'antipatia profonda per la sorella minore Saoirse.

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La bambina, incapace di parlare, sembra invece stranamente attratta dal mare e dai suoi abitanti, tanto da causare un piccolo incidente che convincerà il padre vedovo ad affidare i due figli alla nonna scorbutica. Ben, al colmo dell'irritazione con Saoirse per aver causato la partenza, verrà così trasportato contro la sua volontà e senza l'amato cagnolone in città, un luogo a lui estraneo e che non gradisce particolarmente.

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La recensione del film di animazione La Canzone del Mare
Una scena del film La Canzone del Mare

Se lo splendido impianto narrativo è un viaggio meraviglioso e fatato tra creature leggendarie che abitano le foreste e i mari irlandesi, il cuore della storia è la scoperta di Ben del suo ruolo di fratello maggiore e la creazione di un legame autentico con la sorellina Saoirse, proprio quando la bambina sarà in pericolo di vita. La piccola selkie dovrà fuggire a casa, a causa dell'avversione di una strega e della mancanza di un misterioso mantello sottrattole dal padre.

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Insomma, una pellicola davvero azzeccata per un problema sentito da tanti fratelli e sorelle maggiori di fronte alla nascita di un consanguineo più piccolo e vezzeggiato, con cui condividere l'affetto prima esclusivo dei genitori. 

A livello visivo il film è davvero sublime, radicato com'è nei dettami della tradizione più artigianale dell'animazione e arricchito da un character design che ben si sposa con l'immaginario di folletti e strane creature che popolano l'Irlanda. La palette cromatica così come il tono della storia è soffusa e gentile, giocata sui toni del blu e del verde. La ricercatezza con cui il film gioca con la dimensione visiva, utilizzando per esempio le foche per comporre figure danzanti o tentando di restituire la vivacità dei canti tradizionali irlandesi anche nell'animazione delle esibizioni di un trio che aiuterà i protagonisti. 

Formula vincente insomma non si cambia e Tomm Moore torna sul nucleo narrativo e stilistico che aveva già esplorato con il precedente film animato The Secret of Kells, raffinandolo ulteriormente a livello narrativo e visivo. Il regista ha dichiarato che questo film è nato dalla volontà di tramandare al figlio quell'orizzonte immaginifico legato alla sua terra appreso dai racconti della nonna. Moore non potrebbe aver realizzato per il figlio eredità più bella

La Canzone del Mare sarà nei cinema italiani a partire dal 23 giugno 2016. Per essere aggiornato sul resto delle uscite settimanali, consulta la nostra rubrica settimanale!

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