La scoperta dei nuovi super-pitoni in Florida è roba da film

Autore: Simona Vitale ,

Una nuova specie di serpente potenzialmente pericolosa è pronta a invadere la Florida? Non è la trama di un nuovo film di Hollywood, quanto ciò che realmente sta accadendo negli USA.

Quello che era iniziato come un semplice studio genetico sulla popolazione dei pitoni dello stato ha avuto un sorprendente colpo di scena: in un piccolo numero di pitoni birmani è stato riscontrato il patrimonio genetico del pitone delle rocce indiano, dando potenzialmente il via ad una nuova specie di super serpente nel Parco Nazionale delle Everglades in Florida. Si tratterebbe di un esemplare più pericoloso e aggressivo rispetto ai due che lo hanno generato, e che quindi potrebbe rappresentare una serie minaccia per la fauna locale.

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Per lo studio, pubblicato sulla rivista Ecology and Evolution, i ricercatori della US Geological Survey hanno esaminato il tessuto della coda di 400 serpenti catturati nel sud della Florida, dalla Big Cypress Swamp alle Everglades. Mentre la stragrande maggioranza dei serpenti si sono rivelati essere dei pitoni birmani strettamente "imparentati" (immaginate una riunione di famiglia piena di cugini di primo e secondo grado), 13 di questi esemplari presentavano marcatori genetici di pitoni indiani, una specie diversa che a differenza del serpente birmano, amante delle paludi, preferisce il terreno alto e asciutto.

Il numero in questione è chiaramente molto esiguo, ma aumenta il rischio che nel tempo alcuni serpenti delle Everglades possano abituarsi a vivere in paesaggi più vari, in virtù di quella che gli scienziati chiamano forza ibrida.

Margaret Hunter, genetista e autrice principale dello studio ha dichiarato:

Quando due specie si uniscono, ognuna di loro ha un insieme unico di tratti genetici e caratteristiche che usano per aumentare la propria sopravvivenza, oltre ad avere i loro habitat e ambienti unici. Portano ognuna questi tratti diversi e a volte il meglio di quei tratti verrà trasmesso alla prole. Ciò ha consentito l'unione del meglio di questi due mondi nelle Everglades, aiutando i nuovi esemplari ad ambientarsi in questo nuovo ecosistema in maniera potenzialmente più rapida.

Lo studio originariamente intendeva esaminare la composizione genetica dei serpenti del sud della Florida per capire meglio come si diffondevano e riproducevano. I pitoni hanno fatto le loro prime apparizioni nei luoghi in questione negli anni '80, probabilmente in fuga da un impianto di riproduzione dell'università di Miami o come animali domestici liberati. Nel 2000, furono dichiarati residenti ufficiali del Parco Nazionale delle Everglades e da allora hanno continuato ad espandersi verso nord e ad ovest nella riserva Nazionale di Big Cypress. Nel 2016 sono stati trovati per la prima volta nell'arcipelago delle isole Keys.

Non è ancora chiaro dove si siano incrociate le due specie di serpenti. Pitoni birmani e indiani sono rimasti principalmente distinti sia a causa della prede che mangiano che dell'habitat in cui prolificano.

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Tuttavia, questi nuovi esemplari potrebbero essere stati prodotti in maniera "forzata". Del resto, anche gli allevatori incrociano spesso le specie animali per produrre esemplari più desiderabili per il commercio di animali domestici. I serpenti, inoltre, potrebbero essersi incontrati alle Everglades, ma la genetista Hunter ritiene che ciò sia poco probabile dal momento che i marker rilevati, e che sono stati tramandati solo attraverso esemplari di serpente femmina, sembrerebbero indicare che l'incrocio tra i due tipi di pitone sia avvenuto ancor prima che essi si diffondessero in Florida. 

Poiché la Hunter e i suoi colleghi si sono concentrati sulla genetica, non è ancora chiaro come il clima giocherà nell'evoluzione del serpente. Gli scienziati sospettano che un pianeta in continuo riscaldamento consentirà loro di vagare più a nord. Un prossimo studio su come il serpente si è adattato dovrebbe fare luce anche su questo aspetto, secondo i ricercatori. Nel frattempo, la rapida espansione della nuova specie ha fornito ai ricercatori una rara finestra sulle dinamiche evolutive di questa specie animale e non solo.

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Via: Miami Herald

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