Marriage Story è basato sulla vera storia di un matrimonio? Lo racconta il regista

Per realizzare Marriage Story, il regista Noah Baumbach ha attinto alla sua storia personale e anche a quelle di alcuni amici.

Autore: Mara Siviero ,

Marriage Story è indiscutibilmente uno dei film più attesi delle prossime settimane.
Al cinema in alcune sale selezionate dal 22 novembre e su Netflix dal 6 dicembre, il film racconta la storia di un matrimonio visto dai punti di vista differenti dei due coniugi in atto di separazione.

Presentato in anteprima mondiale all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, il film è scritto e diretto da un regista sottile, elegante e preciso come Noah Baumbach: egli, figlio di genitori divorziati e lui stesso divorziato, per realizzare questo film ha riunito amici ed esperti per creare una storia riguardo una coppia alla deriva.

Non sarebbe la prima volta che Baumbach realizza i suoi film traendo spunto dalla sua vita privata: già nel 1995, con il suo film di debutto Scalciando e urlando, egli si riferiva alla sua situazione post-college, mentre ha rivisitato il trauma derivato dal divorzio dei suoi genitori in Il calamaro e la balena e ha esplorato la paura di invecchiare dopo i quarant’anni in Giovani si diventa.

Netflix
Una scena di Marriage Story con Scarlett Johansson e Adam Driver

In Marriage Story - che arriverà nelle nostre sale con il titolo Storia di un matrimonio - il regista statunitense non si basa solo sulla sua esperienza data dal divorzio, nel 2010, dalla sua prima moglie Jennifer Jason Leigh, ma ha attinto anche dalle storie di amici e familiari che hanno raccontato le loro esperienze di amore e di rottura.

La storia s’incentra su una coppia sposata formata dal regista teatrale Charlie e dall’attrice Nicole, interpretati rispettivamente da Adam Driver e Scarlett Johansson. I due arriveranno ad attraversare le diverse fasi della separazione, dall’odio reciproco  alla scelta di avvocati assetati di sangue, fino a combattere per ottenere la custodia del figlio.

Come ha sottolineato lo stesso regista del film: “Ho scoperto che realizzando una storia sul divorzio, questa sarebbe potuta diventare, in un certo senso, una storia d’amore”.

Netflix
Una scena di Marriage Story, film con Adam Driver e Scarlett Johansson

Secondo Baumbach, il pensiero di girare un film su queste tematiche gli ronzava in mente già da diversi anni. Tuttavia, è stato proprio nel 2016 – durante la post-produzione di The Meyerowitz Stories – che il regista ha pensato di realizzare una storia sul suo divorzio.

E anche se Baumbach si è basato sulla sua storia personale, egli ha anche passato diversi mesi per fare ricerche su questo argomento, parlando con avvocati divorzisti, giudici, mediatori, oltre ad amici che hanno vissuto esperienze di matrimoni infranti.

Quando li ho intervistati, mi hanno rivelato cose che non sapevo al tempo. Penso che il divorzio generi sentimenti di fallimento e vergogna.

Come riportato da The Hollywood Reporter, nel realizzare la sceneggiatura del film, il regista aveva già in mente Adam Driver – anche lui figlio di genitori divorziati - per il personaggio di Charlie.

I due newyorkesi – che avevano già lavorato insieme per Giovani si diventa, Frances Ha e Meyerowitz Stories - hanno passato insieme diverse serate a discutere sulle caratteristiche dei personaggi. Come ha confermato lo stesso Driver:

È stata una conversazione lunga, che si è protratta nel corso di mesi, iniziata in un ristorante e proseguita fino al set del film.

Anche Scarlett Johansson è stata scelta subito: lei e Baumbach si sono incontrati per la prima volta a pranzo nel 2017 – mentre lei era nel bel mezzo delle riprese di Avengers: Infinity War e Endgame – periodo in cui l’attrice stava affrontando il secondo divorzio dal giornalista francese Romain Dauriac.

È necessaria molta resistenza fisica per girare una decina di mesi in quelle condizioni lavorative. Ciò che mi ha fatto proseguire era il fatto che sapevo che avrei fatto qualcosa di stimolante in un modo diverso, dove sarei stata in grado di mostrare i muscoli in modo diverso. Non solo i miei bicipiti.

E voi, quanto aspettate questo film?

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