Matilda De Angelis: "In Citadel: Diana tutta l'azione è reale"

Abbiamo avuto modo di partecipare alla presentazione di Citadel: Diana; sul posto cast e crew hanno approfondito alcuni aspetti della serie Prime Video.

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Autore: Nicholas Massa ,

Citadel: Diana è il nuovo tassello dell’universo narrativo Citadel. Trovando le proprie radici narrative in un’Italia oscura, razionale e futuristica, questa serie tv, disponibile su Prime Video dal 10 ottobre 2024, si connette con il mondo che abbiamo imparato a conoscere nella prima stagione con Richard Madden, Priyanka Chopra e Stanley Tucci, mettendo al suo centro un cast di tutto rispetto e alcune connessioni con un progetto che mira ad espandersi sempre di più. In vista della sua uscita abbiamo avuto modo di partecipare alla presentazione e conferenza stampa dedicata a Citadel: Diana, alla quale hanno preso parte: Alessandro Fabbri (ideatore e Head Writer), Gina Gardini (Showrunner/executive producer), Filippo Nigro, Maurizio Lombardi, Lorenzo Cervasio, Matilda De Angelis e Arnaldo Catinari (regista).

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Citadel: Diana si costruisce interamente sulla protagonista il cui nome compare nel titolo della serie tv. In una oscura Milano del 2030, Diana Cavalieri (Matilda De Angelis), si trova a fare i conti con la sua doppia vita da spia, lavorando per la Manticore. Nessuno, però, conosce le sue reali motivazioni e l'obiettivo segreto che l'ha spinta verso quel lavoro. Fra giochi di potere, intrighi personali e scelte difficili si sviluppa una spy serie dalle potenzialità nere e dal respiro sia nazionale che globale. 

Il genere spionistico e il lavoro sul set 

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La domanda che ha aperto le danze si è concentrata sul genere spionistico, inteso nel modo più classico possibile. Così a cast e crew di Citadel: Diana è stato chiesto del loro rapporto con questo genere. La prima risposta è arrivata dal regista della serie:

Ma sai, io sono assolutamente fan del genere, sono cresciuto coi 007 e quindi, insomma, credo che raccontare una storia come questa, all’interno di un genere spy è una delle cose più interessanti che si possa fare. Soprattutto da regista.

Seguito da Filippo Nigro:

Vabbè ma sin da bambino è il sogno di tutti fare la spia, no? Finalmente avere l’opportunità di stare dentro un racconto di spie è una figata.

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Da Lorenzo Cervasio: 

Si Assolutamente. Se consideriamo Matrix un film di spie, e io lo considero tale, devo dire che è stato per me un’ispirazione anche per questo lavoro. Quindi si, assolutamente si.

Da Matilda De Angelis:

Io invece credo che per un discorso forse di rappresentazione, che secondo me negli anni passati un po’ è mancato, per una bambina era difficile che si appassionasse al genere, perché in fondo le donne non erano rappresentate. Quindi soprattutto quando sei bambino, hai bisogno di vedere qualcosa che ti somigli no? O che in un qualche modo ti appartenga poi veramente per entrare all’interno di quel mondo emozionante. In questo senso sono contenta di aver fatto una spia da grande, e di poter essere magari, per le bambine di domani, un motivo per appassionarsi al genere”

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Dalla risposta di Maurizio Lombardi:

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Io mi riallaccio a Matilda, sul bambino… per me ci sono due frasi magiche e sono ‘C’era una volta’ e ‘Licenza di uccidere’. E devo dire che a questo giro ho avuto la licenza di uccidere.

Da quella di Gina Gardini:

Si, più che del genere… una delle mie storie preferite di questo è Casablanca. All’interno di quel mondo, ovviamente è una storia di guerra, però anche di spie e amore, mi piace questo genere, diciamo, quando c’è un approfondimento dei personaggi e un grande cuore.

Concludendosi con Alessandro Fabbri:

 Io ossessionato fin da piccolo, poi da adolescente e me la sono portata per tutta la vita la passione per il genere, quindi è stata una grande emozione e fortuna il poter avvicinarsi a un progetto come Citadel: Diana. Crescendo, credo che il vero motivo per cui mi piacciono le spy stories è che ti svelano, più di tanti altri generi, e un po’ ti danno forse l’illusione di capire come funziona davvero il mondo. È come andare nel backstage del mondo e vedere quali sono i veri meccanismi.

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Nell’approfondire con la stampa la sua preparazione per il set di Citadel: Diana, Matilda De Angelis ha accennato al lavoro fatto dal punto di vista fisico in funzione delle parti più action della serie su Prime Video:

Mi sono allenata per 4 mesi. Io ho un passato da ginnasta, ho fatto 12 anni di ginnastica artistica, quindi in qualche modo mi piaceva l’idea di poter portare qualcosa del mio bagaglio personale all’interno di questo personaggio. Per cui sono arrivata all’allenamento pronta psicologicamente, molto entusiasta, non mi aspettavo che sarebbe stato veramente così duro e così difficile, perché spaziavamo dal parkour a diversi tipi di arti marziali… e comunque dovevo dare l’idea di essere una spia preparatissima, una specie di macchina da guerra pronta a uccidere. Volevo essere più credibile possibile. La nostra è una serie incredibilmente analogica. Tutto quello che vedete, tutte le azioni che vedete sono state fatte realmente, c’è pochissimo VFX, ci sono pochissimi effetti speciali. Era importante per il progetto essere in grado di fare il 90% delle mie azioni stunt. Non solo per il tipo di costruzione che io avevo bisogno di fare per il personaggio, ma era quasi una questione di necessità tecnica…

La regia e la messa in scena di Citadel: Diana

Durante l’incontro il regista di Citadel: Diana ha voluto raccontare e approfondire le modalità attraverso cui ha affrontato la messa in scena dell’azione:

Innanzitutto non pensando a quello che avevano fatto i Russo nella loro serie, sennò sarebbe stata una cosa che uno dice ‘Dove metto le mani’, ma pensando invece e assolutamente a una versione italiana, che avesse alle spalle la nostra tradizione, e che fosse molto pensata sui personaggi. Le scene non sono assolutamente ritoccate digitalmente, sono analogiche ma proprio perché ho sempre pensato che girare le scene così, con delle coreografie molto precise, potessero aiutare il personaggio a entrare molto di più nella storia. Quindi l’attore diventa la chiave della sequenza, non è il contrario. Si tratta di scene action che in qualche maniera sono emotive e tridimensionali. A me piace molto il cinema di Hong Kong, quindi i grandi maestri di quel cinema che hanno fatto le scene action con delle coreografie straordinarie…Qui le sequenze non sono così epiche come quelle ma sicuramente sono attaccate ai personaggi, e la serie è una serie che parla di personaggi, non è solamente azione. I personaggi sono proprio al centro della narrazione. Credo che girare le scene action in quel modo abbia aiutato tutti noi a dare questa tridimensionalità al racconto.

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Il legame e il supporto creativo dei fratelli Russo a Citadel: Diana

Partendo dal presupposto che Citadel: Diana è appunto connessa con un universo più vasto con regole chiare fin dall’inizio quale potrebbe essere stato il supporto creativo dei fratelli Russo nella creazione di Citadel: Diana?

In partenza c’erano 2 paletti: Il primo era quello di rispettare la mitologia di questo mondo serial nel quale hanno creato queste due agenzie, e il secondo era quello di sentirsi liberi nel realizzare un racconto che avesse potuto essere indipendente dalle altre serie e molto radicato nell’Italia e nel racconto che volevamo. Questa è stata una cosa incredibile. Da lì avevamo tutto questo spazio per creare una nostra serie. Poi, successivamente, ovviamente abbiamo sempre condiviso tutto con loro. Mentre stavano girando la prima stagione e noi stavamo sviluppando la nostra prima, l’India ha cominciato con Citadel: Honey Bunny, c’era questa writers room universale. Ogni due settimane, per un paio di ore, gli head writers, writers e showrunners dei 3 show si sono scambiati idee, non necessariamente per creare degli easter eggs, ma solo uno scambio culturale e creativo sulle nostre varie narrazioni. La cosa bella era, a parte l’essere sempre aggiornati, che a volte le idee nostre sono migliorate…

Ha risposto Gina Gardini, seguita dall’approvazione, in questo senso, anche di Alessandro Fabbri che ha parlato di “chance incredibile il potersi confrontare con le nostre controparti di altri paesi”. Vi ricordiamo che Citadel: Diana sarà disponibile su Prime Video dal 10 ottobre 2024.

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