Quando, nel 2016, debuttarono visori per la realtà virtuale come HTC Vive, Oculus Rift e PlayStation VR, sembrava che la nuova via per l'intrattenimento elettronico fosse segnata, con la nuova giovinezza di una tecnologia che, decenni addietro, ai tempi del grande flop di Nintendo Virtual Boy, non era riuscita a ritagliarsi la sua grande fetta di pubblico.
Per questo suonava quasi strano che un gigante come Microsoft non si fosse lanciato nella mischia, almeno per il settore gaming e in risposta alla proposta di Sony. Scopriamo oggi, attraverso diverse indiscrezioni, che c'è stato un motivo preciso.

La scelta di Microsoft per il futuro di Xbox
Secondo le fonti che hanno riferito le informazioni al sito CNET, Microsoft stava lavorando in gran segreto a un suo headset per la VR. All'interno della compagnia, si riteneva la qualità del suo display buona per fare concorrenza a PlayStation VR, anche se non all'altezza di quanto proposto dai più costosi Vive e Rift.
Il progetto era comunque visto positivamente, ma è stato messo in pausa e lasciato letteralmente in soffitta perché la compagnia di Redmond preferisce aspettare l'affermarsi di nuove tecnologie che diano una svolta ai dispositivi per la realtà virtuale. Una di queste, citata dalle fonti, è la possibilità di realizzare un potente headset senza fili, che riesca così a risolvere il problema dell'impedimento rappresentato dal cablaggio senza però far schizzare il prezzo alle stelle (come invece accade oggi).

Non si è trattato quindi di un disinteresse per la realtà virtuale, ma di una scelta votata a seguire da vicino gli sviluppi di questa tecnologia, in attesa di poter realizzare un headset che possa far breccia nel cuore degli appassionati.
Le parole di Phil Spencer
Le indiscrezioni riferite da CNET si legano alle parole che Phil Spencer, dirigente della sezione Xbox per Microsoft, pronunciò nel corso del 2016, quando venne intervistato in merito al possibile arrivo di un casco VR per le console della compagnia. Spencer spiegò:
Se faremo un nostro dispositivo per la realtà virtuale? Potremmo, se avessimo qualcosa di unico da offrire. Non credo che la nostra caratteristica unica debba essere semplicemente la possibilità di usarlo con le console Xbox One, per me non è questo che fa scattare la magia.
Un pensiero che, due anni dopo, non sembra essere cambiato.
Focus sulla realtà aumentata e la mixed reality
Nel frattempo, Microsoft ha concentrato i suoi sforzi sul progetto Windows Mixed Reality, che con Windows 10 ha introdotto le sue tecnologie per la realtà aumentata e la mixed reality. Il dispositivo chiave è Microsoft HoloLens che, oltre che con software e utiliy da lavoro, potrà essere utilizzato anche per videogiocare.

Questa tecnologia, che sovrappone alle immagini reali quelle virtuali – consentendo ad esempio di costruire le proprie strutture di Minecraft sul tavolo del salotto – ha però un costo estremamente più alto rispetto alla VR: mentre i lavori sono ancora in corso, i primi modelli di HoloLens sono forniti agli sviluppatori per $3.000, mentre un'altra versione del visore, completa di feature più ampie, viene proposta a $5.000.
Proprio a causa di questi prezzi elevati, Microsoft sta lavorando per dare HoloLens anche in affitto agli sviluppatori che vogliono progettare software dedicati. Rimane ancora da scoprire, invece, quale sarà il prezzo della futura versione per i consumatori, che al momento non ha ancora una possibile data d'uscita.
I primi passi della nuova VR
I più entusiasti, nel 2016, ritenevano che la nuova giovinezza della realtà virtuale potesse cambiare definitivamente l'industria dei videogiochi, dando agli utenti la possibilità tangibile di immergersi nei mondi dei loro titoli preferiti.
I numeri, tuttavia, parlano ancora (e ovviamente) di una fetta di mercato di nicchia che muove i suoi primi passi, anche a causa di due elementi da non sottovalutare: su PC, è necessaria una macchina abbastanza costosa per supportare i visori, mentre su PS4 la qualità offerta dal PS VR non è la stessa dei concorrenti su computer.
I lavori, intanto, procedono, anche in termini di accessibilità nei costi – che potrebbe giocare un ruolo chiave nella diffusione della VR. Fino a oggi, il maggior successo lo ha registrato l'economico PlayStation VR, con oltre 3 milioni di unità vendute e il prezzo ridotto da 399€ a 299€. I concorrenti Oculus Rift e HTC Vive costano, al momento, rispettivamente 449€ e 599€.
Secondo i numeri rivelati da SuperData, la febbre da realtà virtuale starebbe però subendo un rallentamento: le vendite dei principali headset, tolto il neonato e meno costoso Oculus Go, sono calate del 50% nella prima metà del 2018, rispetto allo stesso periodo nell'anno precedente. PlayStation VR, a sua volta, ha visto le vendite ridursi di tre volte rispetto allo stesso quarto nel 2017. Nuovi giochi, software e un possibile debutto di Microsoft potrebbero tradursi in un ulteriore rilancio per il mondo della VR? Attendiamo di scoprirlo.
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!