Le migliori serie per le amanti della moda e del make up

Autore: Redazione NoSpoiler ,

Serie TV e moda sono due mondi quasi sovrapponibili. Il piccolo schermo è una vetrina perfetta per commercializzare la moda, ma anche per raccontarla, analizzarla e veicolarla.

Le serie TV non si pongono solo come specchio nei confronti delle tendenze attuali e della moda, che - come tanti altri oggetti e trend - fotografa un'epoca con i suoi usi e costumi. Le serie TV non si limitano a rispecchiare il mondo ma creano anche le mode, le inventano, introducono nuove forme e colori e sono in grado di influenzare la cultura pop e la cultura di massa. Chi non ha provato a cercare online o offline un capo o un accessorio visto addosso a un particolare personaggio?

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Cos'hanno in comune le serie TV e la moda? La moda può essere definita in tanti modi, tra cui un impasto di arte, meraviglia e anche disturbi ossessivo-compulsivi: avete in mente i momenti in cui Carrie Bradshaw di Sex and the City preferisce finire sul lastrico che rinunciare a comprare un paio di scarpe?

Le serie TV a volte fanno lo stesso effetto: arte, meraviglia e anche disturbi ossessivo-compulsivi, come le grandi abbuffate di serie TV sul divano e sessioni di binge watching.

Anche per questo la terra di mezzo tra serie TV e moda si rivela una piattaforma ricca e rigogliosa, fatta di idee, spunti e anche analisi esistenziali. Il mondo delle serie TV e della moda è pieno di Carrie Bradshaw, che usano il forno come armadio per le pochette e una stanza intera come armadio per le scarpe.

La protagonista modaiola delle serie TV è postfemminista e volitiva: in una metafora su Alice nel Paese delle Meraviglie potremmo dire che non segue il Coniglio Bianco ma è il Coniglio a seguire lei, persa dietro all'ultimo paio di Jimmy Choo.

Pixabay
Ragazza che fa shopping

Ecco le serie che parlano di moda, di make up ma anche di favole contemporanee.

Gossip Girl (2007)

Qual è il posto migliore dove andare il sabato sera? Nessuno. Non c’è un posto abbastanza chic per una serata come il sabato. Meglio stare a casa.

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La vera moda non è quella che si segue, ma quella che si inventa. Lo sa bene Blair Waldorf, ape regina di un gruppetto di liceali che fa della moda non un orpello fashion ma un modo di vivere la vita, un modo di presentarsi al mondo e di concretizzare la propria personalità.

The Cw
Blair Waldorf in pizzo
Blair Waldorf e il look chic

Lo stile di Blair è talmente importante che la precede nel racconto di Gossip Girl: ballerine, collant, abitini bon-ton, colletti inamidati, fiocchi, gioielli Tiffany, cerchietti e accessori per capelli sono il must del proprio guardaroba.

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Questo tratto - fondamentale - serve anche per distinguere Blair dalla migliore amica Serena, che indossa leggins, blazer, stivali dal tacco alto, jeans e in generale un look più boho-casual.

Gli outfit super modaioli indossati dalle protagoniste di Gossip Girl sono diventati un must: intorno a metà degli anni 2000, quando la serie era in onda, erano sorte piattaforme online che mettevano in vendita gli abiti e gli accessori sfoggiati da Blair, Serena e le altre.

The Cw
Il fiocco per capelli di Blair Waldorf
Blair e i fiocchi per capelli

Polyvore aveva composto tanti e diversi look ispirati alla forte personalità delle due amiche del cuore e con l'avvento dei social si era abbattuta un'ondata di "fake" Blair e Serena (amiche del cuore, una bionda e una mora, che postavano su Facebook foto ispirate a Gossip Girl con i look delle protagoniste).

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Blair e Serena e i loro modi di vestire superano i confini della moda e diventano uno state of mind.

Sex and the City (1998)

Benvenuti nell'era dell'anti-innocenza: nessuno fa colazione da Tiffany e nessuno ha storie da ricordare; facciamo colazione alle sette e abbiamo storie che cerchiamo di dimenticare il più in fretta possibile. L'autoconservazione e concludere affari hanno priorità assoluta. Cupido ha preso il volo dal condominio.

L'apertura di Sex and the City fa pensare a tutto tranne che a una favola, ma poi scopriamo che le cose non stanno esattamente così. Ci sono tanti tipi di favola e non tutte contemplano il principe azzurro: ci sono favole contemporanee che parlano di Cosmopolitan serviti in tarda serata e di shopping selvaggio e compulsivo.

HBO
Carrie Bradshaw con un sacchetto Manolo Blahnik
Lo shopping di Carrie

Per la protagonista Carrie Bradshaw la moda è quello che i media sono per McLuhan: un prolungamento delle sue braccia, delle sue gambe.

Le Manolo Blanhik sono la sua libertà, quella – politicamente e follemente scorretta - di avere un paio di scarpe al posto di un neonato.

Invece l’abito da principessa indossato da Carrie durante la serata a McDonald con il russo è il romanticismo postmoderno di una metropoli iper-mediata fagocitata dalla cultura pop.

E ogni velo del vestito verde parigino della protagonista rappresenta il rimpianto di giorni e notti di straziante solitudine nella città dell’amore.

Ma non è solo Carrie a essere dipendente dalla moda: anche Charlotte a un certo punto si fissa su un paio di scarpe, mentre Samantha ha una vera ossessione per le borse.

L'unica immune (o quasi) dalla febbre della moda è Miranda, che indossa sempre completi grigi, neri o blu e rappresenta, secondo l'analisi testuale della serie, la "parte più maschile" delle quattro protagoniste.

Scream Queens (2015)

La satira degli anni ’10 - sotterrati dagli schermi, whatsappati, social-izzati, meme-dipendenti – si ferma a Chanel Oberlin senza passare dal VIA!

E in Chanel Oberlin c’è davvero una sintesi fashion di citazioni intertestuali, di altri rimandi intertestuali: il guardaroba scippato nelle case dei ricchi di Bling Ring, i boa, le piume, i pavoni, i tacchi altissimi. Ma l'essere fashion di Chanel è talmente spinto al parossismo da renderla quasi un cartone animato.

FOX
Chanel Oberlin con la pelliccia rosa
Chanel e la pelliccia

In Scream Queens la moda è "pornfashion", una bulimia quasi grottesca di completi simil-Chanel, collane, scarpe, accessori che non sfuggono alla scure del sarcasmo che fa da perenne sottotesto alla serie, arrivata alla sua seconda e ultima stagione con l'ambientazione nell'ospedale C.U.R.E. (dove le Chanel non perdono occasione per mostrare le loro fashion-divise da infermiere).

La costumista ha composto il guardaroba delle protagoniste cercando di rispecchiare il vero e reale shopping teen: ha acquistato da Forever21, Nasty Gal e Urban Outfitters (economici e segnalati da WornOnTV come piattaforme dove trovare i look delle Chanel e delle altre protagoniste).

Intanto Ryan Murphy con Scream Queens è arrivato a una frontiera inesplorata, manipolando la moda come possibile elemento da inserire nel calderone del grottesco: il cosiddetto "pornfashion" che dilaga in modo sfrenato può essere anche un baluardo del trash comedy-splatter.

Ugly Betty (2006)

"Betty la Cozza" (Betty la fea nell'originario TV drama latinoamericano) apparentemente è l'antitesi della moda. È oggettivamente poco avvenente, sciatta e per nulla attenta al proprio aspetto fisico. In più è povera e vive con la famiglia nel Queens.

Nonostante il suo aspetto poco modaiolo, Betty riesce a farsi assumere al Mode, il magazine di moda più importante di New York, e diventare l'assistente del caporedattore Daniel.

Betty Suarez, paradossalmente, è stata scelta proprio per il suo aspetto: il padre di Daniel, il ricco magnate Bradford Meade, ha voluto che fosse Betty ad affiancare Daniel proprio per evitare che il figlio, famoso playboy, se la portasse a letto.

Non ci sarà nessuna svolta alla Cenerentola: Betty rimarrà oggettivamente "una cozza" ma si farà apprezzare dal pubblico (e da Daniel) per tante altre qualità.

ABC
Ugly Betty al Mode
Un pesce fuor d'acqua?

In questo modo a Betty si spalancheranno le porte del mondo della moda: un mondo che lei scoprirà essere spietato, crudele, fatto di tanta apparenza e tante pugnalate alle spalle. Per le appassionate di moda, la redazione del Mode è un vulcano di spunti particolari, estrosi e supermodaioli.

Pretty Little Liars (2010)

Incastonate tra i misteri di A e di tutte le conseguenze legate al giallo, le protagoniste di Pretty Little Liars non si sono mai sognate di trascurare il proprio look.

Anche loro sono modelli da copiare, da cercare su Instagram o Pinterest e da replicare correndo alle catene di fast fashion. Le protagoniste Aria Montgomery, Emily Fields, Hanna Marin e Spencer Hastings hanno stili diversi ma una grande attenzione al look.

Aria ha segnato la moda per le ragazze basse: gonne a ruota e giacche in pelle, abbinate a una t-shirt e una borsa a sacco. Spencer, ruvida e pratica, indossa look minimal ma con dettagli che denotano uno stile molto personale, un po' anni '70 (camicie di jersey, jeans, accessori in cuoio).

La più modaiola è Hanna, grande amante dello shopping, che sceglie mise colorate e supergriffate. Emily ha uno stile molto easy, costituito da jeans, grandi tasche e gilet.

Le diverse declinazioni stilistiche delle protagoniste permettono alle appassionate di moda di dividersi: in quale ragazza vi riconoscete?

Lipstick Jungle

La "giungla dei rossetti" racconta la storia di 3 donne potenti che cercano di farsi strada in un universo di relazioni, lavoro e controversie. La tagline della serie, tratta dal libro della stessa autrice di Sex and the City, Candace Bushnell, era molto forte.

Loro non cercano Mr. Big. Loro sono Mr. Big.

Ma replicare il successo di Sex and the City era un'impresa persa in partenza. In ogni caso, Lipstick Jungle è parzialmente ambientato nel rutilante mondo della moda newyorchese: Nico è caporedattore di una famosa rivista di moda mentre Victory è una fashion designer.

La moda è strumento di espressione e contestualizzazione di donne postfemministe, che hanno capito come ritagliarsi il proprio posto nel mondo (e nelle alte sfere) ma che non rinunciano mai al rossetto e alla femminilità.

NBC
Le protagoniste di Lipstick Jungle in giro per la strada
Le protagoniste di Lipstick Jungle

Quali di queste serie avete preferito? Quali vi hanno fatto venire voglia di fare shopping?

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