Minari: cosa devi sapere del film che potrebbe far vincere uno storico Oscar a Steven Yeun

Il film scritto e diretto da Lee Isaac Chung ha conquistato il Sundance vincendo il Gran Premio della Giuria e il Premio del Pubblico e continua a fare incetta di riconoscimenti in vista dell'uscita: sono i primi passi verso una nomination?

Autore: Alessandro Zoppo ,

Dopo lo storico trionfo di #Parasite, vincitore di quattro statuette agli Oscar 2020, un altro sudcoreano potrebbe sbancare agli Academy Awards: Steven Yeun.

L'attore è il protagonista di Minari, il film scritto e diretto da Lee Isaac Chung che ha conquistato il Sundance Film Festival vincendo il Gran Premio della Giuria e il Premio del Pubblico.

Ma perché si parla così tanto di questo film e a cinque mesi dalla Notte degli Oscar 2021 è già sulla bocca di tutti? Scopriamolo insieme.

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La trama

Minari racconta la storia della famiglia sudcoreana Yi, composta da papà Jacob (Yeun) e mamma Monica (Yeri Han) con i figli David (Alan Kim) e Anne (Noel Kate Cho).

Siamo negli anni Ottanta e i quattro sono partiti dal Paese asiatico per trasferirsi negli Stati Uniti. Jacob è un caparbio e ambizioso imprenditore agricolo che insegue l'American Dream: decide così di lasciare la California per aprire una fattoria nel cuore dell'Arkansas rurale.

Questa scelta, e l'arrivo dell'adorabile ma sboccata nonna Soon-ja (Yuh-Jung Youn), complica i precari equilibri emotivi ed economici della famiglia. A farne le spese è soprattutto il piccolo David, già alle prese con gli sguardi incuriositi e diffidenti dei coetanei a scuola e in chiesa e con le difficoltà della crescita.

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Il trailer

Minari verrà distribuito negli Stati Uniti da A24, ma non ha ancora una data d'uscita precisa: a questo punto, considerando le conseguenze della pandemia sulle strategie distributive e il rinnovato regolamento dell'Academy per gli Oscar 2021, potrebbe arrivare entro la fine dell'anno in poche sale selezionate e poi direttamente su una piattaforma streaming.

Il trailer, che potete vedere a seguire, è stato lanciato su YouTube lo scorso 30 settembre: ad oggi conta oltre un milione e mezzo di visualizzazioni.

Il cast

Steven Yeun guida il cast di Minari. Classe 1983, l'attore è noto soprattutto per il personaggio di Glenn Rhee nella serie #The Walking Dead, per il ruolo di K in #Okja di Bong Joon-ho e per la strepitosa performance in #Burning di Lee Chang-dong.

La storia di Jacob, ha spiegato a Entertainment Weekly, l'ha vissuta sulla propria pelle: Yeun è nato e cresciuto a Seoul prima di arrivare nel Michigan nell'ormai lontano 1988.

L'esperienza di girare questo film proprio in Michigan è stata per certi versi profondamente terrificante, per altri incredibilmente naturale, e per altri ancora davvero catartica. È stato il riflesso di molte delle nostre famiglie, qualcosa di terapeutico e piacevolmente prezioso. In tanti momenti pensavo di aver capito tutto, ma quando abbiamo girato, mi ripetevo: 'Oh, in realtà non avevo capito niente'. Potrei andare avanti per ore su tutte le lezioni che ho imparato da questo film.

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Alan Kim è l'altra rivelazione di Minari: ha appena 8 anni ed è alla sua prima apparizione assoluta sul grande schermo.

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La mamma Monica e la nonna Soon-ja sono interpretate, rispettivamente, da Han Ye-ri e Yuh-Jung Youn, due attrici molto amate dal pubblico coreano.

Will Patton è Paul, il vicino di Jacob che lo aiuta nell'impresa della fattoria. Il cast è completato da Scott Haze (Billy), Darryl Cox (il signor Harlan) e Esther Moon (la signora Oh).

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Il regista

Minari è un ritratto di famiglia autobiografico per Lee Isaac Chung. Il regista, nato in Colorado e cresciuto in Arkansas da una famiglia sudcoreana, ha esordito nel 2007 con Munyurangabo, la toccante storia di un'amicizia tra due ragazzi sullo sfondo drammatico del genocidio dei tutsi in Ruanda.

Dopo Lucky Life (2010), ispirato ai versi di Gerald Stern, e Abigail Harm (2012), basato su un racconto popolare del folklore coreano, Chung ha sentito il richiamo delle radici. Minari è la fotografia della sua infanzia a Lincoln.

Dopo la premiere al Sundance, il regista ha citato le parole della scrittrice Willa Cather nel romanzo La casa del Professore per spiegare com'è arrivato a scrivere questo film.

La vita cominciò per me quando smisi di ammirare e cominciai a ricordare.

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La corsa all'Oscar

Dopo la vittoria al Sundance, molti analisti pronosticano un futuro radioso agli Oscar per Minari. Negli Stati Uniti l'accoglienza di pubblico e critica è stata più che positiva, grazie soprattutto alle ottime interpretazioni dei protagonisti e alla capacità di Chung di raccontare la storia della famiglia Yi (e quindi della sua famiglia) con tenerezza e rispetto.

Su Rotten Tomatoes e Metacritic le valutazioni sono addirittura vicine al 100% di recensioni positive e all'"universal acclaim". Va da sé che affrontare con ironia e delicatezza generi spesso difficili da maneggiare come il family drama e la "immigrant story" ha inevitabilmente fatto risuonare questioni molto attuali, soprattutto negli Stati Uniti post-Trump.

Le candidature all'Oscar sono nell'aria perché, come rivelato da Variety, A24 farà campagna per Steven Yeun come miglior attore protagonista e per Han Ye-ri come miglior attrice. Anche Alan Kim, Will Patton e Yuh-Jung Youn potrebbero essere presi in considerazione nelle categorie come non protagonisti.

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Nel caso in cui Yeun riceva la nomination come miglior attore, sarebbe la prima volta per una star asiatico-statunitense in questa categoria. In passato l'impresa è riuscita soltanto a Yul Brynner e Ben Kingsley, vincitori dell'Oscar per #Il re ed io nel 1957 e per #Gandhi nel 1983. Ma il primo era russo di origini mongole ed il secondo è britannico di padre indiano.

Sarebbe ancora più significativa una candidatura per Han Ye-ri. Ad oggi, solo Merle Oberon, metà indiana e metà maori, è riuscita a guadagnare una nomination all'Oscar come miglior attrice per L'angelo delle tenebre. Ma era il 1935 e all'epoca non si parlava affatto di diversità né di regole di inclusione.

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