NASA: il ghiacciaio più profondo del pianeta si sta sciogliendo

Autore: Danilo Abate ,

Notizie preoccupanti ci giungono dal Jet Propulsion Laboratory della NASA: il ghiacciaio Denman, il più profondo esistente sul pianeta Terra, si è ritirato di ben 5 chilometri in soli 22 anni, mostrando grande vulnerabilità di fronte al problema del riscaldamento globale.

Ciò sarebbe dovuto al fatto che le acque oceaniche, la cui temperatura aumenta sempre di più, attuano un’azione d’erosione sul malcapitato ghiacciaio Denman (situato in Antartide), ghiacciaio che può vantare una profondità di 3.500 metri.

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La preoccupazione al riguardo deriva soprattutto dal fatto che lo scioglimento di un’area ghiacciata così vasta potrebbe determinare un innalzamento del livello del mare di almeno 1.5 metri, con effetti inimmaginabili sul nostro pianeta.

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Riguardo il tempo necessario perché lo scioglimento del mastodontico ghiacciaio sia completo, i ricercatori non riescono però a dare una stima esatta, poiché tale fenomeno è strettamente legato a una serie di fattori la cui evoluzione è ardua da prevedere.

In tal senso si è pronunciata la dottoressa Virginia Brancato della NASA:

Lo scioglimento del ghiacciaio Denman è legato a una serie di fattori. Per esempio, le dimensioni del canale lungo il quale le masse di ghiaccio si stanno ‘ritirando’ potrebbero portare a un rallentamento del processo di scioglimento.

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Andando a vedere poi i particolari della ricerca condotta sullo scioglimento del ghiacciaio Denman, il processo in questione è stato monitorato mediante l’ausilio del primo sistema duale di satelliti radar d’osservazione terrestre, COSMO-SkyMed, il cui sviluppo è stato promosso dall'Agenzia Spaziale Italiana e dal Ministero della Difesa.

I dati forniti da COSMO-SkyMed rivelano infatti che il ghiacciaio Denman ha perso, fra il 1979 e il 2017, ben 268 miliardi di tonnellate di ghiaccio, una cifra a dir poco spaventosa.

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Brancato si inoltra poi nei dettagli dei dati rilevati:

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I dati in nostro possesso riguardanti il periodo che va dal 1996 al 2018 mostrano un’asimmetria nella ritirata del ghiaccio. Tale asimmetria si spiega osservando la conformazione del ghiacciaio: se il lato orientale del ghiacciaio Denman pare infatti protetto dalla presenza di una ‘cresta subglaciale’, la porzione occidentale è contraddistinta da una profonda depressione oltre che da una pendenza piuttosto ripida, e ciò favorisce il processo di scioglimento in quanto vi è in questa zona una maggiore capacità di immagazzinare l’acqua proveniente dagli oceani.

A destare preoccupazione nel cuore degli addetti ai lavori è anche la situazione del ghiacciaio Totten, che si sta ritirando di circa mezzo metro ogni anno.

In definitiva, il fenomeno del riscaldamento globale costituisce un problema a cui bisogna porre riparo in maniera decisa, e ciò è testimoniato anche dalla situazione d’emergenza in cui riversano alcuni fra i più importanti ghiacciai del nostro pianeta.

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