Le Nike con acqua del Giordano, tra sacro e (molto) profano

Autore: Alessandro Zoppo ,

Dimenticate Mircea Eliade e gli stretti rapporti tra sacro e profano, almeno per come li conoscevamo fino ad oggi. MSCHF, un brand di Brooklyn specializzato in creatività e provocazioni, ha presentato il primo paio di sneaker "benedette"

Come se non bastassero le Huarache, le recenti Nike con sistema FitAdapt e supporto a Siri, MSCHF ha pensato bene di riprendere le Air Max 97, storico modello della multinazionale statunitense, e infilare nella camera d'aria ammortizzata delle scarpe 60 millilitri d'acqua benedetta del Giordano, il fiume che attraversa tutta la Terra Santa dal Monte Ermon al Mar Rosso.

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Per aggiungere un sapore glamour, ha spiegato il responsabile commerciale Daniel Greenberg al New York Post, l'acqua santa è stata addizionata con dei coloranti in modo da renderla visibile.

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Il tocco di "classe" definitivo è però sui lacci, dove è stato infilato un crocifisso dorato. Sulla punta si legge "MT 14:25", ovvero "Matteo 14:25": il passaggio del Vangelo in cui Gesù cammina sulle acque e Pietro con lui.

Spiccano inoltre una goccia rossa come il sangue di Cristo sulla linguetta, le solette profumate di incenso, il plantare rosso (non come le suole delle scarpe Louboutin ma come le caratteristiche calzature dei Papi) e il packaging con lo stemma della Città del Vaticano.

Le scarpe, ribattezzate "INRI Jesus Shoes" e in vendita su Stockx, costano 3600 dollari. La customizzazione arriva in versione ultra-limitata, con soli 15 pezzi prodotti all'attivo, che verranno ampliati nelle prossime settimane.

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L'ispirazione di MSCHF, racconta Greenberg al Post, è frutto di una rinnovata spiritualità del brand. Ironia a parte, è soprattutto una profonda presa per i fondelli della "Collab Culture", ovvero la "Cultura della Collaborazione", un concetto sempre più diffuso tra aziende e case di moda (un esempio: le Adidas x AriZona Iced Tea) e teorizzato dall'esperto di comunicazione Evan Rosen nel libro The Culture of Collaboration.

Non esistono limiti alla creatività, specialmente nell'universo streetwear. Ma siete pronti a camminare e correre da Dio?

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