'Oumuamua è un UFO', l'astrofisico Avi Loeb difende la sua tesi

Autore: Danilo Abate ,

Ricordate Oumuamua? L’oggetto interstellare spesso 40 metri e lungo 10 volte tanto scoperto il 19 ottobre del 2017? Ebbene, fin dal primo momento in cui è stato avvistato, è stato protagonista di una serie di strampalate teorie.

Fra le più clamorose, ricordiamo quella del gruppo di ricerca formato dagli astrofisici dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics Shmuel Bialy e Avi Loeb, i quali pensano che Oumuamua sia in realtà un’enorme vela solare aliena, inviata a cercare segni di vita.

breakthroughinitiatives.org
Un'immagine che raffigura l'ipotetica vela solare aliena
Una rappresentazione dell'ipotetica vela solare aliena

Altri invece ritengono che Oumuamua sia nient’altro che una cometa.

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Fatto sta che molti autorevoli uomini di scienza hanno respinto con decisione ipotesi del genere e, in particolare, l’astrofisico Alan Fitzsimmons parla dello studio di Bialy e compagni come di un lavoro che sfrutta alcune argomentazioni troppo “incerte” per poter convincere la comunità scientifica.

Loeb, uno degli autori del lavoro che collega l’esistenza degli UFO a Oumuamua, dal suo canto ha sempre difeso la propria teoria affermando che, senza avere fra le mani altri dati, sarà impossibile sapere la verità sul misterioso oggetto interstellare.

Kris Snibbe/Harvard Gazette
Una foto dell'astrofisico Avi Loeb
L'astrofisico Avi Loeb

Nelle ultime ore poi Loeb, tornato sull’argomento in occasione di un’intervista rilasciata a Haaretz, prestigioso quotidiano israeliano, ha mostrato di essere ancor più fermo sulla propria posizione, parlando addirittura di “resistenza al conoscere” da parte di chi mostra maggior scetticismo:

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Non mi interessa cosa dicono le persone. Non è importante per me. Dico ciò che penso. La scienza non è politica e non si basa sui sondaggi.

Loeb continua poi il discorso, parlando dei timori di altri suoi colleghi di render pubbliche le loro ipotesi riguardo Oumuamua:

Altri scienziati con cui ho discusso sono concordi nell’affermare che Oumuamua sia un oggetto singolare, ma hanno timore a rendere pubbliche le proprie impressioni al riguardo. È possibile che io stia compromettendo irrimediabilmente la mia credibilità, ma se quanto teorizzo venisse poi confermato, si tratterebbe di una delle più grandi scoperte della storia dell’uomo.

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Infine Loeb evidenzia l’importanza di “essere pronti” a scoprire cose eccezionali:

Se non sei pronto a scoprire cose eccezionali, non le scoprirai mai. Ovviamente, ogni discussione dev’essere basata su solide prove, ma se le prove in questione presentano delle ‘anomalie’, dobbiamo parlare delle anomalie. A chi interessa se le anomalie nei libri fantascientifici ci sono o meno?

Dunque Loeb non mostra alcun segno di ripensamento, a dispetto del parere di gran parte della comunità scientifica.

E voi che ne pensate? Credete lo scienziato dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics possa aver ragione?

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