C’è grande attesa per il terzo film di Spider-Man, nelle sale dal 15 dicembre del 2021, che vede in Tom Holland il suo iconico protagonista. Ad oggi e secondo le prime recensioni che sono trapelate in rete, sembra che il nuovo cinecomic incentrato sul celebre personaggio della Marvel, pare che abbia superato qualsivoglia aspettativa candidandosi per essere il miglior film della serie. In effetti, per No way Home non era poi così difficile superare il disastro del precedente capitolo. Le aspettative sono altre e sembra che non siano state affatto disattese. Il film apre ufficialmente la strada al sequel di Dottor Strange che arriverà nelle sale nel corso del 2022, ma segna anche il punto di svolta per il corso di Spider-Man all’interno del Marvel-verse.
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Al centro del racconto troviamo Peter Parker costretto a gestire la sua nuova vita dopo che, a causa di Mysterio, tutti sono a conoscenza della doppia identità. Così il giovane Spider-Man chiede aiuto al Dottor Strange affinché tutti si possano dimenticarsi di lui. L’incantesimo, però, ha dei risvolti inaspettati. Viaggi nel tempo e viaggi in altri universi paralleli sono la punta dell’iceberg. Nel nuovo film di Spider-Man c’è questo e molto altro ancora. Prima di No Way Home è giusto aprire una finestra sul franchise e spolverare i film che hanno fatto la storia dei cinecomics. Quali sono le avventure del ‘bimbo-ragno’ da rivedere?
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Spider-Man di Sam Raimi (2002)
Non si può parlare di Spider-Man senza menzionare il primo film della serie che è stato diretto da Sam Raimi. Sotto una pioggia scrosciante di applausi da parte del pubblico e della critica, la pellicola con Tobey Maguire, Kristen Dunst e Willem Dafoe è stato un successo senza precedenti e che, di fatto, ha inaugurato il franchise dei personaggi Marvel sul grande schermo.
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“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, così si potrebbe riassumere l’essenza stessa del film. Prendendo spunto dalla grande tradizione fumettistica, Raimi ha portato al cinema un eroe umano, complessato che ha sempre sentito il peso della sua condizione di essere fuori dal comune. Sono stati realizzati due sequel, di cui l’ultimo è stato di scarso successo tanto da costringere le major a cancellare il progetto.
Spider-Man – il potere di Electro (2014)
Non ha avuto vita lunga il reboot diretto da Marc Webb. A un primo film molto farraginoso e poco incisivo, ha fatto seguito un racconto intenso e profondo che ha messo Spider-Man di fronte a una sfida impossibile da sormontare. Andrew Garfield ha prestato il volto per uno Spider-Man molto nerd ma divertente e ammiccante. Emma Stone, invece, è stata una fantastica Gwen Stacy.
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Nonostante il film ha avuto un discreto successo, è stato cancellato in corso d’opera lasciando di fatto incompiuta l’idea di Marc Webb. Infatti, a un terzo capitolo c’era anche in cantiere uno spin-off sui Sinistri Sei che però non ha mai visto la luce. A questo ha fatto seguito l’ennesimo reboot che ha consacrato poi il giovane Tom Holland a nastro nascente del cinema di oggi.
Spider-Man – Un nuovo universo (2018)
Il film in computer grafica che è stato prodotto dalla Columbia insieme alla Sony e alla stessa Marvel, ha regalato al franchise un respiro più ampio e più inclusivo, raccontando di un giovane Uomo-Ragno di colore alle prese con la consapevolezza dei suoi poteri e della sua doppia vita da adolescente di New York.
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il progetto era in cantiere fin dal 2014 ma è stato realizzato solo tre anni dopo, alla luce di una lunga discussione sui toni della storia e su come incastrare il racconto all’interno della cornice marveliana. È uscito fuori un film per i più piccoli audace e di grande impatto visivo che ha rotto con la tradizione, regalando uno sguardo diverso al mito del personaggio di Stan Lee.
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