Su Netflix c'è uno dei migliori thriller degli ultimi anni

Autore: Rebecca Megna ,

Dal 9 dicembre 2022 su Netflix è disponibile il film Quando Dio imparò a scrivere, diretto da Oriol Paulo. La pellicola è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Torcuato Luca de Tena ed è caratterizzata da una trama ricca di tensioni e grandi colpi di scena.

I fili legati a un grande mistero contraddistinguono la trama di questo thriller psicologico di Netflix, che scopre le vie più intricate della mente umana. Quando Dio imparò a scrivere è un film destinato a far parte della lista dei migliori film con un enigma da risolvere. 

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Segreti, bugie e sanità mentale sono tutti gli ingredienti che vengono mescolati tra loro creando un viaggio folle con protagonista Alice Gould, un'investigatrice privata. Quando Dio imparò a scrivere gioca molto con il pubblico cercando di stimolarlo a scoprire la verità e a interpretare ogni minimo particolare. 

Se siete appassionati di film di genere thriller psicologico, ecco i 5 motivi per cui vale davvero la pena di vedere Quando Dio imparò a scrivere su Netflix.

  1. La trama di Quando Dio imparò a scrivere è avvincente e ricca di suspense
  2. L'enigma strega lo spettatore fino alla fine
  3. Quando Dio imparò a scrivere mostra come follia e i sentimenti coesistono
  4. L'interpretazione dell'attrice Bárbara Lennie in Quando Dio imparò a scrivere è sublime
  5. Il regista di Quando Dio imparò a scrivere, Oriol Paolo, ha dato il meglio di sé

La trama di Quando Dio imparò a scrivere è avvincente e ricca di suspense

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La trama di una delle nuove uscite Netflix, Quando Dio imparò a scrivere, vede protagonista Alice Gould, un'investigatrice privata pronta ad affrontare una missione che sa già essere pericolosa. La donna deve entrare all'interno di un manicomio come paziente per riuscire a risolvere un caso. Ci pensa il dottor Raimundo Garcia del Olmo, che vuole scoprire com'è morto suo figlio nella struttura, a darle tra le mani la nuova storia su cui indagare. 

Alice Gould non si tira indietro, vuole assolutamente chiarire le dinamiche di questa misteriosa morte, anche se questo significa dover vivere tra vari pazienti con problemi mentali. Per entrare nella struttura, la protagonista di Quando Dio imparò a scrivere ha una cartella creata ad hoc dal suo medico fidato e un contatto nei piani alti del manicomio. Pertanto, sul posto c'è solo una persona che conosce la sua vera identità.

Gli altri medici vedono Alice come una normale paziente. La protagonista, però, si ritrova improvvisamente all'interno di una fitta rete di menzogne e segreti.

La trama di Quando Dio imparò a scrivere si evolve con sospetti e ipotesi. La stessa salute mentale di Alice subisce dei contraccolpi. Il tutto appare come un incubo senza fine e porta verso un finale, che è decisamente scoppiettante.

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Non scontato è il fatto che la trama tenga incollato lo spettatore allo schermo sebbene sia un film di lunga durata ovvero di 155 minuti. Uno dei motivi per cui vedere Quando Dio imparò a scrivere su Netflix è ciò che caratterizza anche il suo omonimo romanzo: è ricco di suspense e colpi di scena

Lo spettatore appassionato di thriller psicologico non si annoia in questi 155 minuti che compongono il film Quando Dio imparò a scrivere. Anzi, il pubblico vuole scoprire la verità e lo fa piano piano attraverso i flashback, che si susseguono in modo logico. Gli elementi sono ben incastrati tra loro e questo rende la trama del nuovo film Netflix avvincente

L'enigma strega lo spettatore fino alla fine

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Uno dei motivi per cui vale la pena guardare Quando Dio imparò a scrivere è l'enigma che lo contraddistingue. Lo spettatore, inevitabilmente, si chiede quale sia la verità. Ma soprattutto si domanda: chi sta mentendo? La trama è caratterizzata da uno schema temporale, che permette al pubblico di collegare il passato con il presente. Le due linee narrative sono chiare e seguono una logica ben precisa.

Col passare dei minuti ci si rende conto che Quando Dio imparò a scrivere segue una linea simile a quella della famosa pellicola di Martin Scorsese ovvero Shutter Island. Infatti, si arriva a sospettare e ad avere dei dubbi persino sulla protagonista.

Quando Dio imparò a scrivere ha tutte le caratteristiche di un thriller psicologico che si rispetti. Diventa quasi impossibile stabilire qual è la verità e quali sono le bugie. Per darsi le risposte non bisogna solo attendere la scena finale, ma anche seguire tutti i dettagli fino all'ultimo istante.

Quando Dio imparò a scrivere mostra come la follia e i sentimenti coesistono

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L'aspetto umano di tutta la storia non viene messo da parte, anzi. Il fatto che questo film riesce a creare un collegamento tra i pensieri più folli e il cuore è uno dei motivi per cui Quando Dio imparò a scrivere merita di essere visto. Non solo bugie e segreti, ma c'è spazio anche per i sentimenti. Ogni paziente del manicomio ha una sua storia e i personaggi che compaiono più frequentemente raccontano in modo velato chi sono.

Alcuni di loro si legano ad Alice in Quando Dio imparò a scrivere e, quando possono, le danno una mano. La trama racconta anche il bisogno di questi pazienti di avere qualcuno a cui voler bene in un posto dove c'è poco spazio per i sorrisi e gli abbracci.

L'interpretazione dell'attrice Bárbara Lennie in Quando Dio imparò a scrivere è sublime

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Bárbara Lennie si cala nelle vesti di un personaggio molto complesso in modo perfetto. Interpreta Alice Gould, la protagonista. Le sue doti interpretative rappresentano un buon motivo per vedere Quando Dio imparò a scrivere. Grazie all'attrice la trama è sempre scorrevole e diventa un piacere guardarla gestire un ruolo così scomodo. 

Bárbara Lennie propone la giusta personalità, perfetta per far camminare a braccetto la ragione e la follia. D'altronde il ruolo di Alice in Quando Dio imparò a scrivere ha permesso all'attrice di ottenere la candidatura ai Premi Goya al 70° San Sebastián International Film Festival come migliore attrice protagonista.

Lennie sa essere intensa quando deve, ma soprattutto in questo intricato thriller psicologico sa essere credibile.

Il regista di Quando Dio imparò a scrivere Oriol Paolo ha dato il meglio di sé

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Tutti i motivi per cui vedere Quando Dio imparò a scrivere su Netflix si collegano tra loro verso un unico nome, quello del regista spagnolo Oriol Paolo. Il cineasta è riuscito a tenere sempre alta la tensione nonostante la lunghezza della trama. Questo è un film che rappresenta la conferma dell'idea che gli spettatori si sono fatti con altri lavori da lui firmati, come Contratiempo ed El Cuerpo. 

Oriol Paolo dietro la macchina da presa di Quando Dio imparò a scrivere porta il suo marchio d'autore. Il regista spagnolo ha arricchito di eventi l'omonimo romanzo di Torcuato Luca de Tena con una versione cinematografica che un amante del genere thriller psicologico non può perdersi!

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