Ready Player One: minestrone di riferimenti o operazione riuscita?

Autore: Giuseppe Benincasa ,

#Ready Player One è la trasposizione cinematografica, diretta da Steven Spielberg, del libro omonimo scritto da Ernest Cline nel 2011.

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Cline, classe '72, è uno di quei ragazzi con la sindrome di Peter Pan, cresciuto negli Stati Uniti in Ohio con la passione per i videogiochi e il cinema.

L'autore del libro, in realtà, non dà l'idea di uno scrittore professionista, nel senso che non è prolifico come Stephen King, dato che ha all'attivo solo 2 libri, pubblicati rispettivamente nel 2011 e nel 2015 (il secondo si chiama Armada).

Quindi, è plausibile pensare che Cline abbia scritto Ready Player One per pura passione, almeno inizialmente, e che nel romanzo abbia messo tutti quei riferimenti che lo hanno accompagnato nella crescita.

Basti pensare che nel suo garage, Cline ha una DeLorean (il modello d'auto simbolo di #Ritorno al Futuro) funzionante, che lui stesso ha mostrato in una interessante intervista realizzata da CBS Sunday Morning e visibile qui sotto.

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Oltre all'auto, Cline ha una serie di reliquie cinematografiche e oggetti vintage che lo rendono a tutti gli effetti il classico fanboy.

La natura di Cline e quella del libro, diventato un bestseller in molti paesi del mondo, sono importanti per capire che al centro dello sviluppo della storia c'è la voglia di raccontarsi e di omaggiare un mondo nel quale si è vissuto per un periodo della propria vita dal quale non si vuole sfuggire ma che si vuole salvaguardare.

La trama di Ready Player One

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La storia è ambientata nel 2045, in un'epoca in cui è diventato praticamente impossibile vivere all'aria aperta. I ragazzi si rifugiano in una realtà virtuale, chiamata OASIS, che li fa apparire come essi desiderano e in avatar fantasiosi o realmente esistiti nell'industria videoludica e cinematografica.

Warner Bros.
Il protagonista di Ready Player One con il visore da gioco
Una delle prime immagini di Ready Player One mostrate al pubblico

Ciò che dà il via alla storia è la morte dell'inventore di OASIS, ovvero James Halliday, il quale lascia in eredità tutti i suoi averi, compreso il destino della piattaforma virtuale, a chi riuscirà a vincere una mega caccia al tesoro.

Questa è ambientata nella realtà virtuale di OASIS e per portarla a termine i partecipanti devono raccogliere 3 chiavi. 

Ogni chiave può essere presa superando delle prove, che richiedono anche la risoluzione di enigmi legati alla conoscenza della cultura pop dagli anni '70 in poi. 

In un senso lato, ognuno di questi oggetti rappresenta una chiave per la conoscenza.

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Qui sotto si può vedere il trailer italiano del film:

Wade Watts

Il trailer introduce il personaggio principale del film, ovvero Wade Watts, che è un ragazzo di 17 anni.

L'età di Watts è importante fondamentalmente per due motivi.

Il primo è che avendo solo 17 anni, Wade non ha vissuto in prima persona la cultura pop di cui è intriso il racconto ma ha dovuto studiarla e, quindi, ha messo in campo la sua passione.

Questo lo differenzia dal villain, Nolan Sorrento, che - come si vede in una scena del film - ha bisogno che una intera squadra di esperti gli parli in cuffia per riuscire a fare qualche citazione cinematografica.

Sorrento è solo interessato alla vincita economica e non al salvaguardare la memoria del creatore di OASIS.

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Funko- Pop Vinile Ready Player One Parzival Statua Collezionabile, 9 cm, 26916

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Il secondo è che Wade ha tutta la vita davanti e può decidere del suo futuro (cosa fondamentale per il finale del film).

Quindi è Watts stesso a rappresentare l'anima da appassionato di Cline.

Non a caso il personaggio nel film guida una DeLorean, e funge da erede alla memoria stessa dello scrittore che, essendo padre, potrebbe riporre nel figlio la speranza di far continuare a vivere la sua passione.

Warner Bros.
Anorak con una delle tre chiavi di Ready Player One
Una delle chiavi offerte da Anorak

Il film si basa molto su questo, ovvero sul trasmettere un modo di vivere e una passione. Si basa molto sul tramandare una conoscenza e sul condividere la stessa esperienza, vedendo un film o giocando a un videogioco che ha significato molto per chi dona quella conoscenza.

La cultura pop, in un certo senso, può essere vista come un viatico per la vita eterna.

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Ready player one. Ediz. limitata

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L'eredità di Steven Spielberg

La regia del film è stata affidata a Steven Spielberg, ovvero a uno dei registi più influenti nel cinema degli anni '80 e uno dei più adatti a citare un mondo analogico all'interno di un mondo completamente virtuale.

L'inserimento di tantissimi riferimenti alla cultura pop, in Ready Player One, non deve essere stato quindi difficile per un regista come Spielberg, che ha fortemente contribuito a far nascere quella stessa cultura pop.

Ready Player One, quindi, si può anche vedere come un "riassunto" di ciò che è stato ma è bene sottolineare che non si tratta solo di una carrellata di omaggi o di riferimenti puramente visivi: tutti gli easter egg, più o meno nascosti, sono frammenti di una vita (quella di Cline nella realtà) che nel film si può identificare con quella di Halliday.

Chiunque partecipi alla caccia al tesoro di OASIS è stato influenzato dalla vita del suo creatore, così come oggi molti sono influenzati dalle opere nel cinema di Steven Spielberg o dalla creazione del gioco di ruolo Dungeons & Dragons di Gary Gygax o da moltissimi dei videogiochi arcade citati come Galaga, Pac Man o Adventure, ovvero il primo videogioco a contenere un easter egg.

Tutti i riferimenti nascosti nel film fanno parte quindi di un disegno più ampio, come se, poeticamente parlando, l'anima di un fanboy fosse stata trasformata in una serie di 0 e 1 e salvata per sempre.

C'è un forte sentimento in tutto ciò.

La gente viene su OASIS per tutto quello che si può fare. Ma ci rimane, per tutto quello che si può essere.

Conclusioni

La trama del film scorre in maniera lineare, da un indizio all'altro, e spesso si viene distratti da un easter egg che il dito non rinuncia a puntare sullo schermo.

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Probabilmente, Ready Player One non propone nulla di nuovo a livello cinematografico ma, forse, l'intenzione principale della storia e di chi l'ha portata sullo schermo è quella di portare lo spettatore più giovane in un mondo che non conosce e lo spettatore più adulto in un viale dei ricordi emozionante e senza tempo, dove la parola chiave è eredità.

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