Salem, terza stagione. Recensione episodio 9: Amara Attesa

Autore: Maico Morellini ,

Lunedì 1 maggio è andato in onda in Prima visione assoluta su FOX il nono episodio della terza e ultima stagione di Salem: una puntata ricca di rivelazioni nella quale vengono disposti sulla scacchiera tutti i pezzi, pronti a muoversi per il gran finale di lunedì prossimo.

Alla regia, dopo aver diretto il settimo episodio, ritroviamo Jennifer Lynch che riesce a orchestrare una puntata complessa: mancano solo poche ore alla domenica nera e tutte le trame aperte devono trovare una loro conclusione. La Lynch ci regala anche qualche piccola perla creando un'atmosfera davvero mistica

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Il matrimonio è una porta che si apre sul paradiso e sull’inferno: e verosimilmente la più grande felicità si ottiene indugiando sull’uscio il più a lungo possibile.

Sono queste le parole con cui Cotton Mather (Seth Gabel) apre l’episodio e si tratta di una frase profetica perché il suo vero significato ci sarà chiaro proprio a fine puntata. Cotton ha appena officiato le nozze tra Mercy Lewis (Elise Eberle) e il Magistrato Hathorne (Jeremy Crutchley), ed è la coppia diabolica a disporre i primi pezzi sul campo di gioco.

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Elise Eberle interpreta Mercy Lewis

Isaac (Iddo Goldberg) si reca al bordello pronto a riscattare la vita della piccola Dorcas (Emma Claire Wynn). Mercy, a dispetto del suo nome, non prova nessuna pietà per Isaac mentre un’ombra di colpa sembra passare sul volto di Hathorne: questo prima che l’intero popolo di Knocker’s Hole insorga pronto a schierarsi al fianco di Isaac.

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Nella periferia di Salem, tra la povera gente, sta per consumarsi una battaglia di poco conto rispetto a quanto è in gioco ma questa è una delle semplificazioni a cui Salem tiene di più: non importa se il mondo sta per finire. Ci saranno sempre anime pure che combattono per la salvezza dei principi più nobili.

Se Mercy e Hathorne dovranno fronteggiare il loro destino a Knocker’s Hole, i semi della loro malvagità lasciano il bordello e innescano cataclismi ben più complessi. Cotton, guidato da Mercy, incontra Gloriana (Azure Parsons), scopre le esecrabili azioni compiute da Anne Hale (Tamzin Merchant) e decide di fronteggiare la moglie, colpevole di aver cancellato da Gloriana l’amore per Mather e di averle rubato il figlio.

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Seth Gabel e Tamzin Merchant sono due degli interpreti di Salem

Attraverso Cotton, come già è spesso accaduto nell’intera serie, ci vengono trasmesse le suggestioni più forti. Nel breve dialogo con John Alden (Shane West), reduce dallo scontro con la Sentinella (Samuel Roukin), viene tratteggiata la grandezza degli angeli caduti con pochissime frasi molto potenti. Sono creature pure, anche se precipitate nell’ombra, e la forza delle loro convinzioni non può che impressionare i comuni mortali.

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Poi Cotton rinnega Anne, ritrova i suoi sentimenti per Gloriana, e ci conferma quello che già sapevamo: non ci può essere amore per una schiava del demonio perché i poteri oscuri, prima o poi, prenderanno il sopravvento. A dispetto degli incantesimi di cui una strega dispone, il più terribile dei sortilegi è la menzogna. E a dispetto di tutte le debolezze che flagellano gli uomini, l’amore è l’unica cosa che li rende davvero liberi.

È questo il messaggio che, a una puntata dalla fine, Salem ci trasmette con forza: l’amore è l’unica via per la libertà, la sua assenza è un sentiero che conduce diretti alla schiavitù. Cotton ritrova l’amore per Gloriana e si libera dal giogo di Anne Hale. Anne perde l’amore del marito e cade in balia del proprio retaggio, accetta di essere una strega, di essere una Marburg, di compiere il male per il male.

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Sebastian (Joe Doyle) fino a quando era guidato dall’amore per Mary Sibley (Janet Montgomery) aveva una sua volontà: ora è di nuovo schiavo dei desideri della Contessa Marburg (Lucy Lawless) e abbraccia l’incesto, la purezza del sangue. In una rivisitazione che strizza l’occhio a George R.R. Martin e ai suoi Targaryen, l’unica via di salvezza per lui è una versione corrotta di amore per la sorella. Isaac ama, a suo modo, la piccola Dorcas e viene riscattato da questo sentimento. Mary conserva l’amore per John e si oppone alla volontà del diavolo in persona, mantiene la libertà che invece Tituba (Ashley Madekwe) non può e non vuole avere.

Trasformerò tutta la terra in un deserto arido a immagine e somiglianza del mio cuore.

Anne Hale pronuncia queste parole sulla soglia dell’inferno, come Cotton aveva predetto all’inizio della puntata. La strega apre la porta di casa Sibley che sigilla il regno dei dannati e, in antitesi con l’amore, troviamo l’odio. Gli sceneggiatori ci offrono un gioco di specchi (ed è in uno specchio che viene rinchiuso Cotton, un piccolo cortocircuito davvero notevole): amore e odio. Anne e Tituba odiano e il loro disprezzo e opposto all’amore di tutti gli altri.

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Shane West e Marilyn Manson interpretano John Alden e Thomas Dinley

Manca un solo episodio alla fine di Salem, pochi minuti alla mezzanotte e alla domenica nera, e la scacchiera è un campo di battaglia: Mercy e Hathorne contro Isaac e il popolo di Knocker’s Hole, Mary Sibley contro Anne Hale e il piccolo John (una versione zombie di Oliver Bell) riportato in vita da Tituba, John Alden contro Sebastian che lo raggiunge per saldare il conto e per impedirgli di disinnescare il Mercurio Rosso.

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Il finale di Salem andrà in onda in Prima visione assoluta su FOX lunedì 8 maggio e si intitolerà La Domenica Nera. Amore contro odio: voi da che parte state?

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