Scientology dà la colpa a Leah Remini e alla sua serie documentario per un omicidio

Autore: Silvia Artana ,

Dopo avere abbandonato Scientology nel 2013, Leah Remini è entrata in rotta di collisione con l'organizzazione fondata da L. Ron Hubbard a causa della serie documentario Leah Remini: Scientology and the Aftermath, in cui indaga sul culto e dà spazio alle testimonianze di altri ex membri. La tensione tra le parti è sempre stata altissima, ma adesso la Chiesa ha addirittura dato la colpa di un omicidio all'attrice e al suo programma.

Come si è arrivati a questo punto?

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Secondo quanto riporta E! News, l'episodio scatenante è stata l'aggressione mortale ai danni di un addetto alla sicurezza del quartier generale di Scientology a Sydney, in Australia. Stando a quello che scrive il sito, un adepto del culto, il 24enne Chih-Jen Yeh, è stato pugnalato alla gola con un grosso coltello da cucina da un ragazzo di 16 anni, che si trovava nei locali della Chiesa per il "rito di purificazione" di sua madre.

Il giovane (che ha ferito anche un altro uomo) è stato subito arrestato e portato in prigione con l'accusa di omicidio, senza possibilità di accedere alla libertà su cauzione.

Al momento, le cause del gesto del 16enne non sono note. Ma la portavoce di Scientology, Karen Pouw, ha inviato una lettera a Paul Buccieri, presidente di A+E Networks, ovvero il canale dove va in onda Leah Remini: Scientology and the Aftermath, in cui dichiara senza mezzi termini che l'attrice e la sua trasmissione hanno istigato l'assassinio.

La missiva, che è stata pubblicata sul blog The Underground Bunker di Tony Ortega (che studia da tempo l'organizzazione di L. Ron Hubbard ed è uno dei suoi principali oppositori) si apre con un'accusa diretta:

Un giovane appartenente al culto di Scientology in Australia è stato ucciso. Prima di commettere questo atroce delitto, l'omicida ha sputato feroce disprezzo e false affermazioni di matrice religiosa, incitato dalla serie di A+E e dai suoi conduttori, Leah Remini e Mike Rinder.

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Secondo Pouw, l'assassino aveva già minacciato di "volere radere al suolo la Chiesa" e sarebbe stato ispirato da un sito web anti-Scientology contenente un link alla trasmissione dell'attrice:

Settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno, [Leah Remini: Scientology and the Aftermath, n.d.r.] ha avvelenato l'etere, con il dichiarato intento di creare odio e disprezzo nei confronti della religione di Scientology e dei suoi adepti. Odio, disprezzo e propaganda trovano sempre spazio, specialmente tra le persone più deboli e vulnerabili. E adesso hanno prodotto frutti impensabili e amari.

La portavoce ha accusato A+E e i suoi dirigenti di non avere fatto nulla per fermare l'escalation e di essere responsabili dell'accaduto:

Per anni, i dirigenti di A+E hanno ignorato i nostri avvertimenti che la serie stava ispirando fanatismo e violenza. Sapevate cosa stavate facendo. Volevate alimentare l'odio e trasformarlo in denaro. Adesso qualcuno è stato ucciso. La vostra indifferenza e l'ossessione a generare disprezzo hanno causato questo omicidio.

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Nella lettera, Pouw ha ripetuto ancora una volta che Leah Remini "istruirebbe" gli ex membri di Scientology ospiti della trasmissione ad attaccare la Chiesa e che tutti i testimoni sarebbero pagati "sotto banco".

Poi ha parlato delle centinaia di intimidazioni e minacce (anche di morte) ricevute dalla organizzazione e dal suo leader spirituale, David Miscavige. 

Quindi ha ribadito che A+E e la serie sono responsabili della morte del giovane Chih-Jen Yeh e ha invitato il network a sospendere Leah Remini: Scientology and the Aftermath:

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Fermate la serie.

Al momento, il network e Leah Remini non hanno risposto alle accuse di Scientology. Invece, Mike Rinder ha rilasciato un commento sulla lettera di Pouw a The Underground Bunker, dicendo che si rivelerà "una congettura priva di reale fondamento". Il conduttore ha anche dichiarato di ritenere la missiva opera di David Miscavige.:

È chiaramente scritta da lui. La conclusione è proprio il classico 'stile da duro' di Miscavige.

Come riporta il Sydney Morning Herald, sulla vicenda sono intervenuti anche alcuni ex membri di Scientology. Uno di loro, Paul Schofield, ha detto che le accuse alla serie di Remini non hanno ragione di essere:

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Gli ospiti che ho visto non fanno discorsi violenti e non incitano all'odio. Semplicemente, raccontano le loro esperienze personali. In che modo una cosa simile può istigare un omicidio?

La sensazione è che sulla risposta si giocherà la prossima battaglia tra la Chiesa e Leah Remini. Se volete conoscere tutti gli (eventuali) sviluppi, restate sintonizzati.

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