È stata battezzata come “tesoro di Guadalperal” la spettacolare Stonehenge spagnola rinvenuta sulle rive del fiume Tago (il fiume più lungo della Penisola iberica), riemersa a causa del periodo di siccità che ha colpito la regione nel periodo estivo.
Prima d'ora, il "dolmen di Guadalperal" aveva finora mostrato solo le “teste” di alcuni megaliti monolitici posizionati verticalmente, i cosiddetti “menhir”.
C’è da dire comunque che la Stonehenge spagnola venne già descritta negli anni '20 dall’archeologo Hugo Obermaier, che collocò il tesoro di Guadalperal nell’Età del bronzo, stimando che l’edificazione del monumento risalisse a circa 4mila anni fa.
La decisione del dittatore Francisco Franco di costruire il bacino idrico di Valdecañas (nel 1963) portò però alla sommersione della Stonehenge spagnola. Da quel momento, come prima anticipatovi, sono stati visibili a lungo soltanto gli apici dei menhir che raggiungono un’altezza di circa due metri.
La siccità estiva ha poi fatto “il proprio dovere”, riportando alla luce il dolmen di Guadalperal, anche se purtroppo le pietre residue della Stonehenge spagnola sono perlopiù porose e deteriorate dall’azione dell’acqua.
Di seguito potete visionare alcune riprese della Stonehenge spagnola effettuate da RTVE Extremadura.
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In ogni caso, proprio per la condizione di fragilità e per l’ubicazione che mette seriamente a rischio l’integrità di ciò che è rimasto dell’antichissimo monumento, l’Associazione Culturale Radici di Peraleda ha proposto lo spostamento del dolmen in una posizione più sicura.
Non tutti i ricercatori che stanno attualmente studiando la Stonehenge spagnola sono concordi nello spostare i suoi resti, perché preferirebbero studiare il monumento nel luogo in cui è stato costruito, riuscendo magari a trovare anche altri preziosi reperti nelle vicinanze.
Precisiamo inoltre che la Stonehenge rinvenuta in territorio spagnolo è formata da ben 140 elementi posizionati sia in orizzontale che in verticale, di cui alcuni posti in modo da formare la tomba megalitica preistorica conosciuta appunto come “dolmen”.
La Stonehenge di Guadalperal sarebbe stata utilizzata anticamente, oltre che come luogo di sepoltura, anche come “osservatorio celeste”, proprio come lo Stonehenge inglese, presentando però minori dimensioni rispetto a quest’ultimo.

Su di uno dei menhir situati all’entrata del monumento sono scolpiti inoltre una serie di simboli, fra cui un serpente, probabilmente rappresentati al fine di proteggere il sacro Stonehenge.
In definitiva, lo Stonehenge spagnolo è un luogo magico e, come buona parte dei luoghi magici, ancora avvolto nel mistero, e non possiamo far altro che attendere nuovi risultati dai sopralluoghi effettuati incessantemente dagli addetti ai lavori per saperne di più.
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