Pride Week: le serie TV più orgogliose di sempre!

Autore: Tony Conte ,

Giugno è il mese del Pride! Il mondo intero si unisce per celebrare l'orgoglio e l'amore arcobaleno. Da sempre le serie TV hanno cercato di sdoganare l'argomento, dando voce a personaggi dichiaratamente gay che sono diventati delle vere e proprie icone.

Se il coming out di #Smithers de #I Simpson è tardato ad arrivare, e mentre ancora ci chiediamo quali siano le vere inclinazioni sessuali di #Stewie, altri show non hanno perso tempo per sventolare la bandiera arcobaleno: da #Le regole del delitto perfetto che, sin dal primo episodio, ha raccontato la storia d'amore tra #Connor e #Oliver (rapporto tormentato - e censurato - a cui FOX è particolarmente legata), alla storia d'amore tra #Callie e #Arizona in #Grey's Anatomy, fino alla liberazione sessuale - intesa a 360° - portata avanti negli anni da #Samantha Jones!

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Alcuni show più di altri, però, hanno saputo lasciare un segno indelebile nella Community LGBT finendo col diventare leggenda.

Modern Family

Mitchell e Cameron, genitori arcobaleno della TV

Non potevamo che iniziare da #Modern Family. Recentemente incoronata ai Diversity Media Awards come Miglior Serie TV dell'anno per l'importante contributo nella rappresentazione del dibattito sul gender nei media, la sit-com ha un grandissimo merito: aver mostrato non solo la vita di una normalissima coppia omosessuale, ma aver sdoganato anche le famiglie arcobaleno.

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Nel pilot, #Mitchell e #Cameron, presentano al resto della famiglia la loro primogenita, una bambina vietnamita che la coppia sceglie di adottare. Se siete ancora convinti che due genitori dello stesso sesso non siano in grado di crescere un figlio, sappiate che dopo 8 stagioni la piccola Lily è ancora sana e salva.

Will & Grace

Fermi tutti. Rullo di tamburi e standing ovation. #Will & Grace, comedy cult pronta a tornare con una nuova stagione, ha raccontato per anni la vita, l'amicizia, gli amori e le disillusioni dei due amici #Will e #Grace. A restare nei nostri cuori, però, innegabilmente, sono stati innanzitutto #Jack e #Karen, due modelli di vita più che semplici personaggi.

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Jack è l'amico gay ruffiano, pettegolo e sempre sopra le righe, quello di cui ti vergogni la metà delle volte ma a cui continui sempre a voler bene.

Karen è un po' il diavolo in terra, guru assoluto di tutto ciò che è politically uncorrect, la donna giusta nel momento sempre sbagliato (o il contrario, fate vobis).

Jack è però un personaggio, seppur secondario, del tutto fondamentale all'interno della narrazione della serie. È un po' la coscienza di Will, il rigido avvocato sempre tutto d'un pezzo. Il suo amico, antitesi perfetta, è la fierezza assoluta dell'essere troppo gay.

The L Word

L'amore in chiave saffica.

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Le protagoniste di The L Word

Dal 2004 al 2009 The L Word ha mostrato il mondo omosessuale da un punto di vista prettamente femminile, dimostrando che essere lesbiche, che vogliate o meno, significa innanzitutto essere donne.

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La parola con la L ha raccontato ai suoi telespettatori tantissime storie, con un obiettivo preciso in mente: non avere mai peli sulla lingua.

C'è dunque spazio per la convivenza e l'inseminazione artificiale, l'orgoglio nell'affrontare il coming out e le tormentate relazioni familiari. Il successo della serie ha ispirato qualche anno dopo anche un reality show, The Real L Word

Looking

Arrivato in sordina, Looking ha raccontato cosa significhi davvero essere un omosessuale nel XXI secolo. Generalmente apprezzata sia dalla critica sia dal pubblico (insorto in seguito alla ingiustificata cancellazione dopo sole due stagioni), la serie ha raccontato il mondo arcobaleno di oggi riuscendo a fare informazione divertendo.

I 3 protagonisti, diversissimi tra loro ma uniti da un'amicizia che è impossibile da mettere in discussione, rappresentano forse fin troppo smaccatamente chiari cliché della community gay, ma le loro storie, dagli incontri casuali nati su Grindr, alle feste in disco fino alle relazioni di coppia (aperta o chiusa, voi da che parte state?) offrono uno spaccato sincero e realista del mondo LGBT.

Queer as Folk

Strani, come la gente.

Geniale sin dal titolo, Queer as Folk è né più né meno che una #Sex and the City dichiaratamente gay, con tutti gli eccessi che un paragone del genere comporta.

Queer as Folk

La storia di Justin, giovane adolescente alle prese con la scoperta della propria sessualità, che si imbatte in Brian, il ragazzo più desiderato della città. Il primo crede ciecamente nell'amore, l'altro crede solo al sesso. Oltre a loro, un'infinita lista di personaggi, secondari ma altrettanto efficaci.

Il merito della serie è quello di aver rappresentato con lucidità e onestà ogni sfumatura del mondo omosessuale: l'amore per il pettegolezzo e il glamour, le difficoltà sul posto di lavoro, l'omofobia, l'accettazione (o l'esclusione) da parte dei genitori, la libertà, la discriminazione e finalmente l'amore.

Un piccolo gioiellino di sei stagioni (più un finale decisamente sotto tono e da dimenticare) diventato un must per tutti gli appassionati, e una perla da scoprire assolutamente per tutti gli altri.

5 serie TV essenziali da guardare in loop per tutto il mese, e oltre.

#LoveIsLove

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