Se all’epoca di Scrubs fossi entrato in una stanza a Hollywood chiedendo di poter fare uno show di stampo comico su un uomo vedovo che fatica ad affrontare la perdita della moglie e incasina il suo lavoro di psichiatra, mi avrebbero semplicemente detto: “quella è la porta”. Bill Lawrence parla in questi termini di quanto il suo nuovo show, la comedy Shrinking. Pienamente calato nel momento contemporaneo, non sembra spaventato dai cambiamenti alla sensibilità del pubblico, che hanno rivoluzionato il modo di fare commedia, dalla TV alle piattaforme streaming.
Della comicità lui è un veterano: sul finire degli anni ‘90 ha conosciuto il successo planetario con Scrubs, show che ha ideato e scritto per tante stagioni. All’inizio degli anni ‘20 ha fatto scoprire al mondo l’esistenza di AppleTV+, regalando al servizio di streaming la sua prima hit: Ted Lasso, la comedy che racconta il mondo del calcio europeo con gli occhi di un outsider statunitense.
Shrinking sembra arrivato a spalancare la porta che il suo predecessore aveva timidamente aperto: quella che porta in campo comico un tema attuale e ancor oggi delicato come quello della salute mentale. Il protagonista di questo show infatti è Jimmy, uno psicoterapeuta che vive a Pasadena con la figlia adolescente e lavora in uno studio dividendo gli spazi con altri due colleghi. La morte della moglie però ha trascinato Jimmy nella depressione e in un’ostinata negazione del lutto, che non ha ancora cominciato a smaltire.
Interpretato da Jason Segel, Jimmy è il fulcro emotivo di una serie che riserva molte sorprese, tra cui la partecipazione di Harrison Ford in una delle sue prime prove comiche, con un ruolo sorprendentemente sfaccettato. Ci siamo fatti raccontare qualcosa di una delle uscite AppleTV+ di gennaio più attese da Lawrence e Segel, in anteprima.
Puoi anche leggere la recensione di Shrinking.
La prima domanda è per te Bill. Tu sei un veterano della commedia seriale in TV e militi in questo campo ormai da decenni. Chi non ricorda il tuo lavoro in Scrubs? A fronte di questa tua esperienza e del palese cambiamento nel modo di fare commedia oggi in TV (e non solo), cosa ci puoi dire a riguardo?
Bill Lawrence - Quando ho cominciato a lavorare in questo settore il primo show che ho scritto si chiamava Spin City, con Michael J. Fox. All’epoca alle riunioni con chi decideva succedeva cose che t’immagini. Entravi nella riunione e ti chiedevano di pensare a uno show che piacesse a tutti, in tutto il mondo! Repubblicani, democratici, benestanti, classe media, europei. Doveva avere un appeal universale.
Con Scrubs proponemmo di puntare a un gruppo di nerd appassionati, non così numerosi ma fedeli, tanto da poterlo far andare avanti praticamente per sempre. Quella per me è stata l’introduzione al modo di pensare che oggi associamo allo streaming. Un modo di pensare che trovo fantastico.
Devi scusare questa mia digressione, mi prendo un altro po’ per divagare. Quando ero giovane uno dei miei film preferiti al mondo era Mezzogiorno e mezzo di fuoco di e con Mel Brooks. Lo adoravo. Uscisse oggi, alla fine della prima mondiale, sbatterebbero i realizzatori in prigione.
I tempi cambiano, la comicità cambia. Ai tempi di Scrubs non avrei potuto fare Spin City, oggi non potrei fare Scrubs, non mi stupirei se tra 10 anni non ci fossero più in giro commedie come Shrinking e Ted Lasso.
Personalmente vivo questo cambio della sensibilità come una sfida in senso assolutamente positivo: mi piace circondarmi di giovani donne e uomini, persone con un background diverso dal mio e provare a scrivere con loro qualcosa che sia al passo con i tempi.
Oggi poi si può farlo per un piccolo gruppo di persone, basta appassionarle, toccando le corde giuste. Trovo sia molto meglio che tentare di piacere a tutti.
Jason, ti prendi una bella responsabilità in Shrinking: in un episodio fai l’imitazione di Harrison Ford proprio di fronte a lui! Personalmente è molto riuscita. Dicci: com’è lavorare con Ford?
Jason Segel - Grazie per il complimento. In realtà devi sapere che sono molto più bravo di così a imitare Harrison Ford, ma il mio personaggio, Jimmy, non è un imitatore e farlo troppo bene non sarebbe stato troppo realistico.
Per quanto riguarda Harrison Ford…lavorare con lui è un sogno. È un uomo fantastico, è un attore fantastico. Sai, non è per niente semplice avere una carriera così lunga in questo settore. Proprio per niente.
Per me la vera scoperta è stato vedere come Harrison sia capace di far ridere. Vedrete negli episodi successivi della serie, dove può mettersi più in gioco: cavolo, è davvero divertente!
A proposito di cose divertenti: Jimmy nella serie guida una macchina davvero bizzarra e non credo sia un caso. Voglio dire, Shrinking è uno show tutto giocato sui dettagli, che racconta qualcosa sullo stato emotivo dei personaggi anche da come arredano l’ufficio, da come si vestono. Perciò toglimi una curiosità: perché proprio quella macchina?
Jason Segel - Amo la tua domanda, davvero, amo la tua domanda. Devi sapere che io guido lo stesso modello di macchina. L’idea dietro la scelta di questo veicolo è che doveva essere l’auto “divertente” di famiglia, quella che lui e la moglie avrebbero usato in vacanza, per i loro viaggi. Invece lei è morta guidando l’auto “seria” e lo spettatore si ritrova di fronte a un uomo in lutto che guida una macchina pensata per i momenti divertenti con la moglie.
Ultima domanda lampo: chi sceglieresti come terapista tra Jimmy, Paul e Gabby?
Bill Lawrence - Gabby, nella vita vera sceglierei lei. Voglio dire, Jimmy al momento è un po’ fuori di testa, mentre invece per quanto riguarda Paul…mi mette troppa soggezione. Non riesco a scinderlo da Harrison, come potrei andare a confessare a Harrison Ford gli errori che ho fatto? No, no, meglio Gabby. Lei ti comprende, capisci cosa intendo?
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