Sembra ormai lontano il tempo delle commedie che facevano ridere, senza mezze misure. L’espandersi di serie di taglio umoristico che hanno a che vedere con tematiche più che drammatiche, qua e là venate da autentica tristezza, ha portato la critica americana a coniare il termine di sadcom, commedia triste. Shrinking, il nuovo prodotto di taglio comico targato AppleTV, tra le uscite in streaming più attese di gennaio sulla piattaforma, è una definizione perfetta di questo sotto genere.
Da Ted Lasso a Shrinking
I due creatori dello show, Bill Lawrence e Brett Goldstein, sono quasi i padrini di questo approccio al riso con derive amarissime, come ci hanno raccontato nell’intervista esclusiva ai creatori di Shrinking.
Il loro primo successo, Scrubs, scatenava risate a scena aperta ma aveva anche dei momenti improvvisamente triste, talvolta tragici, che contribuivano a rendere ancora più coinvolgenti emotivamente le storie ospedaliere e umane raccontate. Per i due sceneggiatori e showrunner Ted Lasso ha permesso d’introdurre nel mondo seriale una tematica “seria” che sarebbe stato impensabile associare al mondo della comicità all’epoca di Scrubs: la malattia mentale e i percorsi, spesso impegnativi, di psicoterapia.
Forte del successo di Ted Lasso - quello che ha portato molti a scoprire la piattaforma di streaming - AppleTV+ ha chiesto al duo di continuare in questa direzione sadcom. Shrinking in questo senso vorrebbe essere un passo avanti. Messa da parte la facciata sportivo-calcistica di Ted Lasso, affronta più direttamente il tema della salute mentale. Il risultato finale però è un passo indietro rispetto al baffuto predecessore.
La trama di Shrinking
Jason Segel, che è protagonista e co-creatore di Shrinking, interpreta il protagonista della serie, Jimmy. Psicoterapeuta depresso, Jimmy non riesce ad affrontare fino in fondo il lutto per la morte della moglie, arrivando a trascurare la figlia e a eccedere nell’assunzione di alcol e farmaci. A tenerlo d’occhio ci sono i due colleghi con cui condivide lo studio dove riceve i pazienti. Paul e Gabby tentano di metterlo in guardia sui metodi anti-convenzionali che ha iniziato a utilizzare con i suoi clienti.
Tra di loro c’è Paul, un burbero psicoterapeuta con i propri problemi di salute da affrontare interpretato da un coriaceo Harrison Ford, pronto a mettersi in gioco più del solito. Nella prima stagione di Shrinking seguiamo un lento, prevedibile approfondimento dei problemi piccoli e grandi che stanno affrontando i tre terapeuti protagonisti e le loro famiglie, con corollario di pazienti bizzarri al seguito.
Shrinking non convince del tutto
Prevedibilmente la presenza di Ford oscura un po’ il resto, ma la verità è che Shrinking non riesce mai a dare un guizzo memorabile o a scampare il cimitero delle serie ben intenzionate ma incapaci di uscire da una medietà che sa tanto di mediocrità.
Non c’è la novità spiazzante di Ted Lasso, non funziona davvero l’equilibrio tra lato comico e quello drammatico. Peggio: il risvolto psicoanalitico è molto prevedibile, a tratti banale. Manca dunque la zampata, talvolta anche la cattiveria che porta una serie a sbloccarsi.
Dopo una prima puntata davvero molto introduttiva, Shrinking prende il via con una scrittura solida ma un po’ troppo uniforme. Neppure la solita, impeccabile produzione Apple - sempre ad alto livello sul lato tecnico - riesce a nascondere il fatto che Shrinking non è né particolarmente innovativa nella sua storia né in cosa dice.
I problemi più evidenti della serie sono due. Il primo è che Harrison Ford si rivela una presenza abbastanza scomoda: bravo e carismatico sì, ma causa principale di una certa rigidità del titolo verso il riverito maestro che ospita.
La seconda è che la missione impegnativa di ridere di un uomo distrutto dalla morte della moglie e dall’incapacità di uscirne non è mai davvero risolta. Le risposta che Shrinking dà sono parziali e banali.
L’immagine di copertina di questo articolo è tratta da Shrinking di AppleTV+.
Commento
Voto di Cpop
60Pro
- L'attenzione produttiva di AppleTV+
- La positività della serie anche nei suoi risvolti drammatici
- Un Harrison Ford diverso dal solito
Contro
- Il tema della salute mentale è esplorato malamente
- L'equilibrio tra commedia e dramma è sballato
- Non è mai graffiante
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!