SICVe-PM, tutto quello che c'è da sapere sui nuovi tutor autostradali

Autore: Matteo Tontini ,

Dopo soli tre mesi e mezzo dallo spegnimento disposto dalla Corte d'Appello di Roma, i tutor autostradali sono stati ripristinati lo scorso 27 luglio, giusto in tempo per l'esodo dei vacanzieri di agosto. I nuovi dispositivi di sicurezza si chiamano SICVe-PM e servono per controllare in tempo reale tutti i veicoli che transitano in 22 tratte autostradali italiane, con più precisione e accuratezza rispetto al sistema precedente. Vediamo insieme come funzionano e dove si trovano.

Come funzionano i nuovi tutor SICVe-PM

Il rilevamento dei dati avviene tramite due portali distanziati a circa 10-25 km e non registrano soltanto la targa ma fotografano l'intero veicolo.

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Grazie a delle spire nell'asfalto viene comunicato a una telecamera wi-fi il momento in cui un mezzo di trasporto attraversa l'ingresso: il meccanismo permette così di fotografare vari dati - in primis la velocità media - e l'orario di passaggio, così come il tipo di veicolo scansionato (che sia un'auto, un camion o una moto).

Stesso processo avviene non appena il mezzo oltrepassa l'uscita, dove viene immortalato in uno scatto che fornisce orario ed elaborazione dei dati. Se la velocità media del veicolo dovesse essere del 5% superiore al limite concesso, la sanzione sarebbe immediata; in caso contrario la fotografia viene subito scartata.

I nuovi tutor SICVe-PM consentono di rilevare anche dettagli come pubblicità sul retro dei vicoli, adesivi delle aziende e le luci posteriori; vedono persino se il bollo è stato pagato, nulla sfugge al loro occhio artificiale.

Autostrade per l'Italia
Spiegazione grafica del funzionamento dei tutor

Dove si trovano i nuovi tutor  SICVe-PM?

Come accennato poc'anzi, il nuovo sistema SICVe-PM è stato inizialmente installato su 22 tratte autostradali, cui dovrebbero farne seguito altre in futuro. Al momento quelle interessate sono:

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  • Reggio Emilia-Campegine e la Campegine-Parma;
  • Albisola-Celle Ligure e Celle Ligure-Albisola;
  • Valle del Rubicone-Cesena;
  • Faenza-Forli’;
  • Cesena-Valle del Rubicone e Valle del Rubicone-Rimini nord;
  • Firenzuola-Badia e Badia-Fiorenzuola;
  • All. Dir. Roma nord-Ponzano Romano;
  • Ponzano Romano-Magliano Sabina;
  • Magliano Sabina-Orte;
  • San Vittore-Cassino;
  • Cassino-Pontecorvo;
  • Colleferro-Valmontone;
  • All. Dir. Roma sud-Colleferro;
  • San Vittore-Caianello;
  • Baiano-Avellino ovest;
  • Avellino ovest-Baiano;
  • Sarno-Palma Campania;
  • Allacciamento A1/A30-Nola.

A supporto dei nuovi dispositivi ci saranno anche le forze dell'ordine: 1400 pattuglie sono pronte a vigilare durante le giornate del mese di agosto considerate più sensibili sotto il profilo del traffico.

ANSA
Una cartina dell'Italia che mostra dove sono posizionati i nuovi tutor

Perché i tutor autostradali erano stati smantellati?

Il motivo è di ordine giuridico ed è da ricercarsi all'interno del ricorso avanzato da Craft di Greve in Chianti, piccola azienda toscana che sosteneva la clonazione di un proprio brevetto da parte di Autostrade. 

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La Corte d'appello di Roma diede ragione all'azienda e ordinò la rimozione dei tutor autostradali, lo scorso 10 aprile; Autostrade provò a fare ricorso, ma la Corte rigettò l'istanza. Stando ai magistrati, la società autostradale non avrebbe alcun obbligo di installare tali sistemi per il rilevamento della velocità, ma ha dato via libera a questa nuova versione dei dispositivi.

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