Sully, cinema d'alta quota: i disastri aerei tra grande schermo e realtà

Autore: Emanuele Zambon ,

Il volo, fin dalle origini del Mito, ha rappresentato la metafora in cui si fronteggiano desideri e limiti dell'essere umano, condannato dalle leggi della fisica a "restare a terra". Volare, fin dalla fuga di Icaro da Creta, ha sottinteso straordinarietà ed eccezionalità. Per secoli esclusiva di sogni e opere letterarie, il volo dell'uomo diviene realtà in epoca moderna, grazie alle ardite imprese di pionieri come i fratelli Wright e l'eccentrico Howard Hughes.

Se volare ha significato per l'umanità la possibilità di colmare distanze insormontabili, il Cinema è stato (e continua ad essere) il mezzo con cui esaltarne la spettacolarità, favorita nel buio della sala dalle sequenze delle fasi più drammatiche e frenetiche di alcuni celebri disastri aerei: l'ultimo esempio in ordine cronologico è rappresentato da Sully, il film attraverso cui Clint Eastwood ricostruisce l'incidente del volo US Airways 1549, in cui il capitano Chesley "Sully" Sullenberger - lo interpreta Tom Hanks - effettuò un ammaraggio di emergenza di un Airbus A320 sul fiume Hudson.

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Quando realtà e fiction si incontrano, spesso danno vita ad opere di straordinario impatto: Sully materializza uno degli incubi cinematografici più conosciuti - Gli Uccelli di Alfred Hitchcock - e lo conficca all'interno di una turbina, intrecciandolo poi con immagini di repertorio e filmati dei network, che restituiscono (anche su pellicola) l'eccezionale manovra del capitano Sullenberger. Solo per comprenderne la portata, basti pensare che nel 1996 il Comandante Leul tentò un disperato ammaraggio nei pressi delle isole Comore dopo che il volo Ethiopian Airlines 961 era stato dirottato. Il Boeing 767 si schiantò, a causa dell'esaurimento del carburante, a soli 500 metri dalla spiaggia, uccidendo 122 dei 172 passeggeri (su Youtube è disponibile un video amatoriale che riprende gli ultimi istanti prima dell'impatto sulla superficie dell'acqua).

Nella storia del cinema i disastri aerei sono stato spesso ispirazione per script fantasiosi o trame da Oscar (è il caso di Cast Away), alimentando il voyeurismo perverso del pubblico, affascinato da incidenti e sciagure. Cary Grant che tenta di sfuggire in un campo di mais alla raffica di proiettili di un biplano killer è uno dei primi "testimoni" di incidenti aerei cinematografici, dato che il velivolo si schianta contro un'autocisterna in Intrigo Internazionale.

Un campo di grano è il teatro del disastro aereo anche di un altro film: Fearless - Senza paura, in cui il regista Peter Weir scandisce le ultime fasi di un volo di linea non attraverso le urla dei passeggeri e i "Mayday" alla radio bensì attraverso lo sguardo stralunato di Jeff Bridges e un motivo musicale insolitamente classico, che stride con la tensione altissima e il panico dettati dalla situazione.

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Se da un lato la finzione non ha mai superato la realtà in termini di drammaticità - si pensi ad esempio alla dimensione apocalittica assunta dal disastro di Tenerife del '77 in cui due Boeing 747 si scontrarono in fase di decollo causando 583 vittime - essa si è sempre distinta per la minuzia descrittiva delle vicende reali (un caso emblematico è rappresentato da Alive - Sopravvissuti, storia vera di sciagura e cannibalismo tra le Ande) oppure per la vena fantasy: dal gommone utilizzato da Harrison Ford per catapultarsi fuori da un velivolo in Indiana Jones e Il tempio Maledetto alle disperate manovre di elusione di un vecchio Douglas Dc-3 pilotato da James Bond - agente segreto prestato all'aviazione in Quantum of Solace - passando per il sobrio atterraggio di Nicolas Cage e soci sulla Strip di Las Vegas in Con Air.

Sony Pictures
Daniel Craig si appresta a pilotare il Douglas DC-3 in Quantum of Solace

Aerei e affini hanno alimentato negli anni svariati disaster movie - Airport con Burt Lancaster e Dean Martin ha inaugurato il filone - e pellicole action: come non pensare alle vicissitudini natalizie del poliziotto John McClane (Bruce Willis) all'aeroporto di Washington, impegnato in una sfida mortale con alcuni terroristi nell'adrenalinico 58 minuti per morire? Nel sequel di Die Hard - Trappola di cristallo assistiamo allo schianto di un aereo di linea e all'esplosione di un Jumbo jet pilotato dal Generale corrotto Ramon Esperanza (Franco Nero).

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Dagli atti terroristici frutto di fantasia del film con Willis del '90 al dirottamento di United 93, la pellicola diretta da Paul Greengrass vincitrice di due BAFTA che tratta l'eroica rivolta dei passeggeri a bordo del volo dell'American Airlines durante gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001. Ustica, invece, è il film di Renzo Martinelli che tenta di riportare a galla verità italiane sottaciute per troppo tempo. Peccato che lo faccia attraverso una narrazione priva di pathos, inficiata pure da una recitazione degna di una soap opera. Della controversa tragedia avvenuta al largo delle coste siciliane si è interessato nel '91 anche Marco Risi, regista dell'apprezzabile Il muro di gomma.

In alcuni casi disastro aereo fa rima, almeno al cinema, con estro registico: tre sono i casi esemplari (in attesa di vedere Sully al cinema): Flight di Robert Zemeckis, Segnali dal Futuro di Alex Proyas e Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno di Chris Nolan.

Nel film con un "alcolico" Denzel Washington la sequenza dello schianto, preceduta dal volo rovesciato effettuato dal Comandante William "Whip" Whitaker, è a dir poco sbalorditiva e riesce a riprodurre fedelmente gli attimi più concitati dell'avaria durante il volo di linea, grazie all'alternanza di allarmi, imprecazioni, comandi e comunicazioni via radio. Il regista de Il Corvo, invece, in Segnali dal Futuro è autore di un pregevole piano sequenza della durata di quasi due minuti in cui "l'eroe per caso" Nicolas Cage vaga tra turbine, cadaveri e fiamme subito dopo aver assistito ad un incidente aereo.

Allo stesso modo, la sequenza in cui il commando agli ordini del diabolico Bane (Tom Hardy) aggancia in volo l'aereo su cui si trova la nemesi di Batman è la dimostrazione della passione del regista di Inception per l'action ambizioso. Fenomenale la successione di attimi che conducono alla disintegrazione del velivolo, ennesimo caso cinematografico in cui la settima arte volge il naso all'insù, assicurando lo stupore del pubblico. 

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