The Blacklist: Redemption – Recensione season finale 1x08 Whitehall: conclusione

Autore: Alice Grisa ,

L’anticamera del finale di #The Blacklist: Redemption, The Blacklist: Redemption 1x07, aveva gettato le basi per un possibile percorso interpretativo Nella guerra tra gli Hargrave.

Ora, con il season finale, queste basi vengono violentemente ribaltate con un colpo di scena e un cliff finale che non fa altro che intorbidire le acque già complesse.

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L’ultimo episodio, come ci aspettavamo, non è altro che una sequela di sparatorie, inseguimenti, aggressioni, ferite sanguinanti, retroscena spionistici.

Il lato positivo è che il cerchio si chiude perfettamente: nessuno spunto narrativo viene lasciato a sé stesso o in sospeso (neanche Trevor il toy boy). Quello negativo è che la posta in gioco sembrava molto più elevata: l'epilogo lascia la storia in semi-sospeso ma non raggiunge la profondità narrativa che avrebbe meritato il dilemma lacerante di Tom.

Le colpe dei padri ricadono sui figli ma in questo caso l’intreccio non lascia al protagonista di questo spin-off neanche il tempo di capire cosa (davvero) sia successo.

Cos’è successo nel finale?

Il piano di Howard

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The Blacklist: Redemption - Howard in giacca e cravatta
Howard vuole riprendersi la Halcyon

Tutto parte con un flashforward che mostra una donna insanguinata in giro per la città: si tratta di Kat, l’assistente di #Scottie, che corre ferita per le strade New York senza – per essere precisi - che nessuno chiami un’ambulanza o le chieda se ha bisogno di aiuto.

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Torniamo indietro ad alcune ore prima.

La guerra di Howard contro Scottie è dichiaratamente manifesta. L’uomo inchiodato al letto d’ospedale ha lasciato il posto a un dirigente determinato, in completo blu e cravatta rossa, pronto a convocare il consiglio direttivo per far votare ai membri il futuro della Halcyon.

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Ma la manovra non è altro che un diversivo per tenere impegnati Scottie e i suoi e - facendo entrare con uno stratagemme #Tom e Nez - liberare il matematico Whitehall. Il fulcro della storia, la famosa posta in gioco di cui si parlava, è il computer quantico, un dispositivo rivoluzionario in grado di reperire la merce più preziosa negli anni ’10: le informazioni.

Per permettere ai suoi di agire indisturbati, Howard apre i condotti di raffreddamento dei server in modo da mandare in tilt la rete Artex, far entrare Tom e, allo stesso tempo, bloccare le porte della sala riunioni.

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The Blacklist: Redemption - Scottie nella sala riunioni
Scottie verso la trappola

Tom e Nez sono equipaggiati con tranquillanti al posto dei proiettili: stanno comunque agendo contro ex colleghi.

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Nez armata in The Blacklist: Redemption
Nez è schierata con Tom e Howard

E, a proposito di spunti che trovano la loro quadratura perfetta, tornano anche gli spacciatori di Nez, che risultano utili al gruppo di Howard.

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In ogni caso, c’è Solomon in prima linea accanto a Scottie e riesce a fermare il piano, a liberare la donna (che aveva ottenuto più voti di Howard senza sapere che il piano era solo un diversivo) e a raggiungere Whitehall prima degli altri.

Scottie ha un secondo confronto con il matematico, a cui aveva già spiegato la sua visione del computer quantico.

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Qualcuno deve vivere nell’ombra affinché gli altri vivano nella luce.

Un intento nobile?

L'ironia nerd di Whitehall

A Whitehall non interessano (apparentemente) i progetti rivali dei coniugi Hargrave: lui vuole fuggire da quella strana prigione.

Se devo morire, preferisco morire nel mio letto, possibilmente dopo aver letto Moby Dick e aver detto a mia moglie che la amo.

E Whitehall riesce davvero a fuggire manomettendo un montacarichi con l’energia della rianimazione d’emergenza.

Pensi lei al piano. Io voglio solo rimanere vivo. 

E saluta in modo colorito Scottie e Solomon.

Ha presente il paradosso del gatto di Schrödinger? Ecco questo non c’entra niente. Quando apriranno la scatola, noi saremo già morti. 

Whitehall riesce a fuggire e raggiunge Howard. Anche Scottie scappa con Solomon ma nel parcheggio incappa in Tom che, pur minacciandola con una pistola, non riesce a fermarla prima che salga sul suv bianco di Solomon.

Scottie in trappola

Alla Halcyon c’è il caos totale. 

C’è chi è fedele a Scottie e chi è passato dalla parte di Howard. E c’è chi, come Dumont, vorrebbe agire appoggiando il più leale e corretto ma non ha idea di chi dei due possa esserlo.

Howard intanto ha ripreso il controllo della società e chiede a tutti di aiutarlo a geolocalizzare la moglie in fuga. Dumont alla fine, dopo un paio di valutazioni (piuttosto superficiali) decide di schierarsi con Hargrave e riattivare la rete per trovare Scottie.

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I membri del consiglio della Halcyon ascoltano Howard in The Blacklist: Redemption
Howard parla con i membri del consiglio

Intanto Marienthal, un membro del consiglio, raggiunge Scottie e le spiega che un’indagine interna ha fatto emergere delle scorrettezze finanziarie a lei imputabili, alcune collegate a strutture non ufficiali. È qui che la donna – e noi – capiamo che Howard ha incastrato la moglie.

Scottie cerca di fermare il network tramite Kat ed evitare la propria localizzazione. Ma Dumont non sa oggettivamente a chi credere (e come dargli torto!).

Non so più cosa sia giusto o sbagliato: offline, online…

Scottie e Solomon devono verificare le accuse contro la donna: raggiungono un ex impianto farmaceutico inserito nelle strutture non ufficiali e qui trovano alcuni scienziati al lavoro sul computer quantico con istruzioni che avrebbe dato proprio la donna.

Susan capisce di essere stata intrappolata da Howard proprio nel momento in cui l’FBI irrompe, insieme a Tom, Nez e gli uomini dell’attuale capo della Halcyon.

Scottie tenta di fuggire e Solomon ha uno scontro con Nez, in cui cerca di convincerla a ri-passare dalla propria parte.

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The Blacklist: Redemption - Solomon con un'arma
Solomon in difesa di Scottie

Guarda che Scottie è quella buona.

E questa è la semi-conclusione a cui arriviamo (da porre tra opportune virgolette: Susan Hargrave non è esattamente il ritratto della vittima innocente).

Tom, Scottie ed Edipo

Atto finale per Scottie: riprovando per l’ennesima volta a scappare, si trova stretta in un abbraccio/aggressione con Tom, che la mette sotto scacco in attesa dell’FBI. La donna lo esorta a crederle: è Howard quello che mentiva, che ha inscenato la propria morte e costruito un piano sadico, per tenere un figlio lontano dalla madre.

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The Blacklist: Redemption - Tom stringe la madre Scottie
L'inutile confronto madre-figlio

Ma Tom, ora, non le crede e la consegna all'FBI.

Non è finita: controllando i pagamenti bancari, Kat arriva a un inquietante risvolto. Questi movimenti coincidono con i giorni dei pagamenti di Trevor, il gigolò che – ora lo sappiamo per certo – lavorava per Howard allo scopo di incastrare Scottie.

È proprio qui che il cerchio si chiude: avevamo intuito che la presenza di Trevor fosse troppo regolare per essere casuale. Il toy boy con cui Scottie faceva l’amore e a cui raccontava tutto (!) era pagato da suo marito per sabotarla.

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The Blacklist: Redemption - Kat contro Trevor
Kat capisce il senso di quegli incontri sessuali

Kat si rivela a questo punto un personaggio chiave del finale: fuori di sé e fedele a Scottie, va ad affrontare Trevor da sola e lo mette davanti al proprio tradimento. Trevor nega per qualche secondo e poi comincia a pugnalare l’assistente, che sanguinante e in fin di vita riesce a uccidere il ragazzo e a fuggire con la chiavetta USB che dovrebbe contenere le prove delle macchinazioni di Howard.

Intanto Tom sta per prendere un aereo per tornare a casa alla festa del primo compleanno di Agnes. Naturalmente, è invitato anche suo padre.

Il tema è principesse, spero tu abbia un diadema.

Ma non sa che Kat sta per irrompere sanguinante nella sua stanza… con le prove? Non lo sappiamo, possiamo solo intuirlo anche grazie al sorriso che una Scottie in versione Orange regala dietro le sbarre.

Niente è come sembra

È proprio il ribaltamento il concetto cardine dell’episodio.

La donna di ghiaccio diventa una figura esile e fluttuante nel suo abitino celeste da Wendy. L’assistente traditrice diventa la collaboratrice più leale e Solomon l’unico che ha capito come stiano realmente le cose (forse).

Delude Tom, che non riesce a bypassare Edipo e – stretto contro la madre per non lasciarla scappare - non le dà retta quando lei lo invita a pensare alla sofferenza tangibile che lui ha visto sul suo volto in tutto questo tempo. Tom, l’eroe classico dello spin-off, non riesce ad andare oltre (almeno per ora).

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The Blacklist: Redemption - Tom e sua madre Scottie
Vicini ma lontani

E Howard si rivela un pazzo visionario e assetato di potere - a qualcuno #Terry O' Quinn ha ricordato #John Locke? - nonché la vera mente dietro Whitehall, un matematico che sembra legato a lui in rapporti meno casuali di quanto sembrasse.

Il suo piano però è incrinato da una semplice chiavetta. La conclusione suggerisce un potenziale finale che immaginiamo dopo i titoli di coda.

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The Blacklist: Redemption - Scottie in carcere
Scottie dietro le sbarre

Una cosa è certa: posto che secondo la sceneggiatura e il cliff finale è Scottie la vittima e Howard il carnefice, poche volte marito e moglie hanno tentato di distruggersi sul grande o piccolo schermo con un ventaglio di tecniche e tecnologie tanto sofisticate.

Alla fine rimane solo una domanda: stando al titolo dello spin-off, chi dei tanti si sarebbe (davvero) redento? Voi che ne pensate?

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