Nella Londra vittoriana di fine '800, epoca nota per il rigore morale e la tentata repressione di qualsiasi istinto, un evento soprannaturale "tocca" un gruppo di persone, che si ritrovano dotate di poteri straordinari.
Li chiamano così: i "toccati" - o Afflitti - e, come perfetti antenati degli X-Men, vengono additati come "diversi", pericolosi, spaventosi.
Un gruppo di donne, guidato dalla ribelle Amalia True (Laura Donnelly, Outlander, Britannia), riunisce gli Afflitti in un orfanatrofio, offrendo loro riparo, protezione e comprensione in un mondo che li teme come se fossero figli del Diavolo in persona.
Questa è la trama di The Nevers, la nuova serie di Joss Whedon che vede il creatore di Buffy, Angel e Firefly (nonché regista degli Avengers) approdare a HBO.
In arrivo in Italia dal 12 aprile su Sky Atlantic, The Nevers rappresenta il punto d'arrivo di un lavoro durato oltre 3 anni, da cui emergono i primi 6 episodi pronti a unire avventura, soprannaturale, dramma in costume e - come sempre nel whedonverse - profonde riflessioni sulla natura umana.
Ecco cosa dobbiamo aspettarci dall'attesa serie, in arrivo in Italia.
The Nevers: il cast della serie
Come tutte le serie firmate Whedon, anche The Nevers è un mix di generi. Unisce infatti il classico dramma in costume, la fantascienza, il soprannaturale e l'immancabile riflessione sul tema dei supereroi: le donne protagoniste della serie devono imparare a gestire le loro nuove, straordinarie abilità, sopravvivere in un mondo che le teme e per questo le vuole eliminare e capire il motivo per cui sono state scelte.
The Nevers, infatti, ci racconta la missione per cambiare il mondo che gli Afflitti porteranno avanti, non senza grandi sacrifici.
Amalia, di cui vi ho già parlato, è la più appassionata e ribelle fra gli Afflitti: riunire e proteggere gli altri come lei diventa una missione, uno scopo per la vita, e la pone all'attenzione delle autorità, che la temono e sono pronte a tutto per fermarla.
Come ci racconta il sito ufficiale di The Nevers, Amalia è affiancata da Lavinia Bidlow (Olivia Williams, che i fan di Whedon ricorderanno nei panni di Adele DeWitt in Dollhouse), una facoltosa zitella (così venivano chiamate, in senso volutamente dispregiativo, le donne della sua età non sposate, all'epoca) proprietaria dell'orfanatrofio in cui vive Amelia e in cui le due donne iniziano a riunire tutti gli Afflitti in cerca di un riparo. Forte e intelligente, gode di molti privilegi grazie alla fortuna ereditata dalla famiglia.
Suo fratello minore Augie (Tom Riley, Da Vinci's Demons), ha un animo sensibile ed è ben lieto di lasciare che a gestire gli affari di famiglia sia Lavinia. Appassionato di ornitologia, è molto legato all'amico Hugo Swan (James Norton, Happy Valley), aristocratico gestore di un club privato - il cui affare secondario sono i ricatti - ha una dubbia reputazione: additato come libertino, si impegna a fondo per alimentare i pettegolezzi sul suo conto.
Penance Adair (Ann Skelly, Vikings) è invece la migliore amica di Amalia, nonché la prima a unirsi alla sua causa. Progressista, additata come "sconveniente" per questo nella Londra soffocata dal moralismo vittoriano, Penance è di origini irlandesi, è dotata di grande intuito creativo ed è entusiasta del suo nuovo potere, che considera un dono.
Sull'altro lato della barricata, chiamiamolo così, ci sono il detective Frank Mundi (Ben Chaplin, La sottile linea rossa), perfetto rappresentante dei moralisti dell'epoca, dal cattivo carattere e dagli scatti d'ira dovuti all'eccessivo consumo di alcol, viene messo sulle tracce degli Afflitti.
Anche il dottor Edmund Hague (Denis O'Hare, True Blood, American Horror Story), americano, ha il compito di indagare sugli Afflitti, ma il suo approccio è diverso da quello del detective Mundi. E molto, molto più spaventoso. Chirurgo, il dottor Hague usa la ricerca scientifica e il progresso come scusanti per i suoi brutali esperimenti.
C'è anche un altro uomo dai modi brutali, ma stavolta si tratta di un alleato - apparentemente - di Amalia: Declan Orrun (Nick Frost, L'alba dei morti dementi, Hot Fuzz) è uno dei criminali cittadini più attivi e temuti ed è ben lieto di aiutare l'amica Amalia nella sua causa... Così com'è lieto di vendere le informazioni sugli Afflitti al miglior offerente.
Il mondo di The Nevers è vasto, complesso e infido. La complessa situazione storica fa da sfondo a una società in cui ciascuno persegue sempre e solo un fine: il proprio interesse. Gli Afflitti cercheranno di cambiare questa situazione...
The Nevers: il significato del titolo
Afflitti, "toccati", in una parola: emarginati. Il significato del titolo The Nevers (letteralmente: i "mai", cioè coloro che non esistono, non sono mai esistiti e mai dovranno esistere) è stato spiegato dallo stesso Joss Whedon già al Comic-Con del 2018, alla presentazione del suo nuovo progetto televisivo:
Loro stessi non sono mai chiamati "Nevers" nella serie. È una frase che ha lo scopo di evocare una sorta di reazione alla loro stranezza, a ciò che è considerato innaturale. L'idea che non dovresti mai essere così, non avresti mai dovuto esistere. Qualcosa non è come dovrebbe essere, e non hai il diritto di avere qualunque strano potere o abilità che invece possiedi. E quell'idea, che alcune persone non appartengano all'ordine naturale, per me è affascinante. Non la condivido, ma secondo me è una di quelle cose in cui prendi qualcosa di negativo e lo indossi come un distintivo d'onore. Certe cose che non potrebbero mai accadere stanno accadendo. E le persone a cui stanno accadendo si stanno prendendo il loro posto nel mondo.
Il significato è molto chiaro: proprio come X-Men, The Nevers ci parla di accettazione, di integrazione, di "diversità" intesa come qualcosa che esiste solamente negli occhi di chi guarda. Una tematica che attraversa tutta la produzione di Joss Whedon e che, negli anni '90 come oggi, è ancora drammaticamente attuale.
Una genesi lunga 3 anni
The Nevers ha avuto una genesi molto lunga. Joss Whedon ha lavorato per quasi 3 anni alla serie, annunciata nel luglio del 2018 per il network via cavo HBO con lo stesso Whedon in veste di creatore, regista, sceneggiatore, produttore e showrunner.
Un prodotto targato whedonverse sotto ogni punto di vista, insomma, la cui genesi è stata rallentata anche dalla vera e propria guerra commerciale - poi vinta, come sappiamo, da HBO - per accaparrarsi i diritti.
Netflix ha infatti dato battaglia a HBO, cercando di portare The Nevers sulla propria piattaforma, ma alla fine il progetto è stato portato a casa dal network che, in fatto di serie TV, si è per primo guadagnato il marchio di qualità garantita. Già molti anni fa.
Con le riprese interrotte a causa dell'emergenza Covid-19, e poi ricominciate con tutte le norme di sicurezza, la nascita di The Nevers è stata molto impegnativa.
Per questo, pochi mesi prima del lancio mondiale della serie (ad aprile, con 24 ore di distanza, in Italia, USA, Francia, Germania, Spagna... Mentre nel Regno Unito la serie arriverà a maggio), ha fatto scalpore il passo indietro di Whedon.
Il passo indietro di Joss Whedon
La prima stagione, con i 6 episodi annunciati, sarà l'unica con Whedon nel ruolo di showrunner: nel novembre del 2020, e non senza reazioni molto negative da parte del cast della serie, Whedon ha annunciato la sua uscita di scena.
La sua scelta è stata motivata da una stanchezza - fisica, emotiva, produttiva - conseguente alla pandemia.
Gli Stati Uniti sono stati duramente colpiti dal Covid e questo ha influito pesantemente sulle priorità di vita di Whedon, determinato a non proseguire con un incarico così impegnativo come quello di showrunner:
Quest'anno di sfide senza precedenti ha influenzato la mia vita e la mia prospettiva in modi che non avrei mai potuto immaginare, e mentre lo sviluppo e la produzione di The Nevers è stata un'esperienza gioiosa, mi rendo conto che il livello di impegno richiesto per andare avanti, combinato con le sfide fisiche del realizzare una serie così grande durante una pandemia globale, è più di quanto io possa sopportare senza che il lavoro inizi a soffrirne. Sono sinceramente esausto e sto tornando a indirizzare la mia energia verso la mia stessa vita, che è anche sull'orlo di un cambiamento entusiasmante. Sono profondamente orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto; sono grato a tutto il mio straordinario cast e ai collaboratori, e alla HBO per l'opportunità di dare forma a un altro strano mondo. The Nevers è un vero lavoro d'amore, ma dopo più di due anni di lavoro, l'amore è tutto quello che ho da offrire. E non svanirà mai.
Dopo la decisione di Whedon, HBO ha scelto di inserire al suo posto, in qualità di showrunner, Philippa Goslett.
Già sceneggiatrice di Little Ashes, La ragazza del punk innamorato e Maria Maddalena, la Goslett è stata presentata da HBO come la candidata ideale per guidare la serie, in vista di nuove incredibili avventure che trarranno profitto da una forte presenza femminile alla sua guida.
In questo senso, una seconda stagione di The Nevers è già stata praticamente ufficializzata, ancora prima del debutto televisivo della serie.
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