Il film del 2013 The Wolf of Wall Street (in italiano, Il lupo di Wall Street) ha incassato circa 392 milioni di dollari, è stato accolto in maniera positiva dalla critica, ha ottenuto 5 candidature agli Oscar e ha fruttato un Golden Globes al suo protagonista, Leonardo DiCaprio. Ma ha scatenato anche feroci polemiche.
Molti hanno trovato la pellicola sul broker Jordan Belfort realizzata da Martin Scorsese una vergognosa e inopportuna celebrazione dello stile di vita ostentamente e arrogantemente al di sopra della legge di un uomo che è diventato ricco truffando e mandando in rovina migliaia di persone. E in tanti hanno avanzato più di un dubbio sulla veridicità dei fatti rappresentati.
In realtà, come ha dichiarato lo sceneggiatore Terence Winter in una intervista a Collider, "il film è piuttosto fedele al libro" The Wolf of Wall Street in cui Belfort ha raccontato la sua incredibile vicenda. Piuttosto, a essere in discussione è l'attendibilità dell'autore. Per tale ragione, non è un caso che la pellicola sia raccontata in soggettiva proprio da DiCaprio/Belfort e che Scorsese dipinga l'uomo come un narratore inaffidabile in più di una occasione (un esempio lampante è la scena in cui guida sotto l'effetto del Qualuude).
Ma tra fatti e finzione, qual è la storia vera dietro all'adattamento per il grande schermo?
Jordan Belfort
Come ricorda lo stesso Jordan Belfort e come riportano Forbes e The Indipendent, il mondo della finanza non era la prima aspirazione del "lupo di Wall Street". All'inizio, l'uomo voleva diventare dentista, convinto che fosse una professione che gli avrebbe permesso di vivere nel lusso. Ma il discorso alle matricole del rettore del Baltimore College of Dental Surgery gli ha fatto rapidamente cambiare idea:
L'età dell'oro dell'odontoiatria è finita. Se siete qui perché pensate di fare un sacco di soldi, siete nel posto sbagliato.
Belfort ha mollato gli studi e si è messo a vendere carne e prodotti ittici porta a porta. L'attività è decollata rapidamente, ma il giovane si è espanso troppo senza possedere il capitale necessario per farlo e l'attività è fallita.
A quel punto, grazie a un amico di famiglia, ha iniziato a lavorare come broker presso la L.F. Rothschild. Tuttavia, l'esperienza è durata poco, perché a causa del Black Monday (ovvero il crollo dei mercati del 1987), la prestigiosa società è andata in bancarotta e lui si è ritrovato disoccupato.
Belfort si è riciclato all'Investors Center, una società che vendeva "penny stock", ovvero azioni molto economiche ma estremamente volatili e rischiose. Sfruttando il suo incredibile talento commerciale, in breve tempo ha accumulato una discreta fortuna e si è lanciato nel mondo della finanza con una sua società, la Stratton Oakmont.
L'azienda ha fatturato milioni di dollari con il cosiddetto schema "pump and dump". In pratica, Belfort e i suoi compravano in anticipo le azioni di piccole società a bassa capitalizzazione con un piccolo volume di scambio, facendo lievitare il titolo. Poi le piazzavano in massa a incauti acquirenti disinformati o male informati (da loro), ricavando un ulteriore rialzo. A quel punto, rivendevano le azioni con enorme profitto per sé, ma ingenti danni per gli investitori.
All'apice del successo negli anni '90, la Stratton Oakmont impiegava oltre 1.000 broker e, come scrivono History vs Hollywood e il Time, è stata realmente teatro di un innumerevoli eccessi.
L'episodio della dipendente che si è fatta rasare i capelli per 10mila dollari per pagarsi le protesi al seno è accaduto davvero. E il socio di Belfort, Danny Porush (che nel film si chiama Donnie Azoff ed è interpretato da Jonah Hill) ha mangiato sul serio un pesce rosso vivo, anche se in circostanze differenti da quelle descritte nella pellicola.
Invece, nei locali della società non ci sono mai stati scimpanzé e non è mai avvenuta una competizione di lancio dei nani, anche se Belfort nel libro scrive che se ne è parlato come di una possibilità. Porush ha dichiarato che dei nani sono stati ingaggiati in occasione di alcune feste, ma non sono mai stati maltrattati:
Non abbiamo mai abusato di nani in ufficio o li abbiamo lanciati. Li abbiamo trattati in modo amichevole. Non c'è mai stato abuso fisico.
Al contrario, è vero che nei locali della Stratton Oakmont c'erano spesso prostitute durante l'orario di lavoro (e non solo) e che Belfort e i suoi soci praticavano sesso sfrenato e facevano grande uso di droga.
Le sostanze stupefacenti sono state una costante nella vita di Belfort. L'uomo ha abusato pesantemente di cocaina, Qualuude (un farmaco con azione sedativa- ipnotica, anche noto come metaqualone), morfina e Xanax e mentre era sotto il loro effetto ha realmente rischiato di schiantarsi al suolo con il suo elicottero e ha distrutto una Mercedes (non una Lamborghini, come viene mostrato nel film). Inoltre, mentre guidava alterato, ha causato diversi incidenti, provocando il ricovero in ospedale di una donna. Anche l'episodio in cui ha cercato di portare via in auto la figlia di 3 anni, sfondando la porta del garage e andando a sbattere contro un pilastro, è accaduto realmente ed è stato provocato dall'abuso di sostanze stupefacenti.
Belfort è stato arrestato nel 1998 per riciclaggio di denaro e frode ed è stato condannato a 4 anni di prigione, ma ha scontato in carcere solo 22 mesi. Durante la detenzione ha conosciuto l'attore, scrittore e attivista per la liberalizzazione della droghe leggere Tommy Chong, che l'ha incoraggiato a scrivere le sue memorie. L'ex broker ha pubblicato due libri: The Wolf of Wall Street e Catching the Wolf of Wall Street: More Incredible True Stories of Fortunes, Schemes, Parties and Prison.
Nella condanna di Belfort è prevista anche la restituzione del 50% di ogni suo guadagno per risarcire le oltre 1.500 persone che ha truffato, per un totale di 110 milioni di dollari. A tale riguardo, l'uomo ha dichiarato di avere chiesto al governo USA di poter versare il 100% degli introiti dei libri, della vendita dei diritti degli stessi e dei suoi proventi del film, ma che la sua proposta non è stata accolta. D'altra parte, sulla reale entità dei rimborsi pagati da Belfort è da tempo in atto una controversia.
Oggi Jordan Belfort è un uomo libero e lavora come oratore motivazionale. Fa anche dei tour in giro per il mondo. Ecco il calendario 2024
Danny Porush/Donnie Azoff
Danny Porush (nel film, Donnie Azoff) è l'amico, il socio e il braccio destro con cui Jordan Belfort ha costruito la sua spregiudicata, enorme fortuna.
I due non si sono conosciuti in un ristorante, come viene mostrato nel film, ma tramite la moglie di Porush. La donna incontrava tutti i giorni Belfort sul bus che la portava al lavoro e lui le lasciava il posto a sedere. La moglie di Porush pensava che fosse un uomo gentile ed è rimasta felicemente sorpresa quando ha scoperto che abitavano tutti nello stesso palazzo.
In seguito, ha pensato di rivolgersi a Belfort per chiedere aiuto per il marito, in difficoltà con il lavoro. Dopo un solo incontro con il broker, Porush ha mollato quello che stava facendo e si è messo a preparare l'esame per diventare broker.
L'uomo ha bollato molte delle dichiarazioni e degli episodi raccontati dall'ex socio come invenzioni e/o esagerazioni, compreso il fatto che fosse chiamato "il lupo di Wall Street". Ma non ha potuto negare di avere sposato la prima cugina Nancy perché "era un gran pezzo di f***". I due hanno avuto 3 figli e hanno divorziato nel 1998, dopo che Porush ha detto alla moglie di essersi innamorato di un'altra donna.
L'ex socio di Belfort ha scontato 39 mesi di carcere per l'attività svolta con la Stratton Oakmont e nel 2001 è stato di nuovo arrestato per avere cercato di trarre profitti illeciti dalla vendita telefonica di monete commemorative da collezione con la società Noble & Perrault Collectibles.
Attualmente, Porush vive in Florida con la seconda moglie, Lisa, in una casa valutata 4 milioni di dollari. L'uomo gestisce un'azienda di forniture mediche ed è di nuovo finito sotto ai riflettori nel 2008 per la presunta condotta fraudolenta della sua compagnia.
Denise Lombardo/Teresa Petrillo e Nadine Caridi/Naomi Lapaglia
Denise Lombardo, che nel film si chiama Teresa Petrillo e ha il volto di Cristin Milioti, è stata la prima moglie di Jordan Belfort. Il broker l'ha lasciata quando ha conosciuto Nadine Caridi, ovvero Naomi Lapaglia, interpretata nella finzione da Margot Robbie.
I due si sono incontrati a una delle feste organizzate da Belfort e, benché Nadine fosse fidanzata con l'imprenditore e filantropo Alan Wilzig, l'attrazione è stata immediata e travolgente.
Belfort e Nadine, chiamata la Duchessa di Bay Ridge per le sue origini inglesi e perché viveva nel quartiere di Bay Ridge a Brooklyn, si sono sposati nel 1991 ai Caraibi e, come si vede nel film, la loro relazione è stata un vero e proprio giro sulle montagne russe.
Il broker ha realmente regalato alla moglie un gigantesco yacht (costruito per Coco Chanel), chiamandolo con il suo nome. In seguito, l'imbarcazione è affondata in uno sciagurato tentativo di traversata al largo delle coste italiane, durante una tempesta. D'altra parte, ha tradito la donna a più riprese e l'ha anche picchiata. Secondo quanto ha raccontato lo stesso Belfort, una volta l'ha spinta giù dalle scale.
La coppia ha divorziato nel 2005 e in seguito Nadine si è risposata con l'imprenditore John Macaluso. I due figli avuti dalla relazione con Belfort vivono con lei e il secondo marito, insieme alle 3 figlie avute dall'uomo con la ex moglie.
Mark Hanna
Interpretato nel film da Matthew McConaughey, Mark Hanna è il broker senior della L.F. Rothschild che ha introdotto Jordan Belfort agli eccessi e alla dissolutezza.
L'uomo ha davvero detto al suo giovane allievo che il segreto per fare soldi sono "la masturbazione, la cocaina e le prostitute", ma non gli ha insegnato alcun rituale per caricarsi. Il gesto di battersi il petto e di mormorare versi mostrato nel film è un modo usato da McConaughey per prepararsi alle scene, ma Scorsese e DiCaprio l'hanno ritenuto perfetto per il personaggio di Hanna e hanno chiesto all'attore di farlo davanti alle telecamere.
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