Tony Stark e il tema dell'alcolismo nei film Marvel

Ogni eroe che si rispetti, soprattutto se umano, ha i suoi demoni...

Autore: Giuseppe Benincasa ,

I film Marvel Studios sono rivolti a un pubblico vasto che va dai bambini agli adulti, passando soprattutto dagli adolescenti. 

Ciò non vuol dire che i filmaker non possano affrontare anche argomenti delicati come quello della violenza, delle diversità e/o anche quello dell’alcolismo.

Non si può certo affermare che quest’ultimo aspetto sia stato approfondito in maniera drammatica ma è stato senza dubbio portato sul grande schermo, attraverso le storie dei suoi protagonisti in maniera più o meno velata.

Ecco i personaggi del Marvel Cinematic Universe presi in esame per questo articolo:

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Tony Stark seduto con James Rhodes
Una scena di Iron Man

Tony Stark

Per quanto concerne il bere, il caso più eclatante nel Marvel Cinematic Universe è quello che riguarda uno dei supereroi più rappresentativi, ovvero Iron Man.

Tony Stark è stato presentato come un playboy miliardario che, come visto in numerose scene, non si è mai negato un bicchiere di alcol. 

Iron Man

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In #Iron Man del 2008, si vede Tony Stark bere in più momenti durante il film.

Per chi non ci avesse mai fatto caso, la primissima inquadratura che il regista Jon Favreau dedica a Tony Stark è quella che riprende la mano del personaggio con un bicchiere di whisky on the rocks (sinonimo di “con ghiaccio”).

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Tony Stark nella prima scena di Iron Man che lo vede coinvolto
In Iron Man, Tony Stark beve nella prima scena in cui viene mostrato

Questa inquadratura e la canzone degli AC/DC Back in Black definiscono già la personalità da spavaldo di Tony, che all’interno del veicolo militare di inizio film viene osservato con timore dai soldati.

In una scena successiva, mentre Tony si trova in aereo con il maggiore dell’aeronautica James Rhodes, beve sakè (bevanda alcolica tipicamente giapponese) e poi champagne.

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Tony e Rhodey bevono insieme
Tony e Rhodey sull'aereo privato delle Stark Industries

Quando Tony si trova alla base di Bagram, in Afghanistan, per la presentazione del missile Jericho, ha pensato bene di portare con sé una cassa refrigerata di liquore da offrire ai suoi ospiti ma che, da quello che si vede, finisce per bere lui stesso.

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La riserva di liquore di Tony Stark
Una scena ambientata in Afghanistan

A metà film, dopo un’ora e dieci minuti, Tony incontra per la prima volta l’agente Coulson e ordina uno scotch whisky dicendo: “Mi dia uno scotch sto morendo”.

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Tony e Coulson parlano
Tony incontra Coulson in una scena di Iron Man

Dopo pochi minuti dalla scena precedente, Tony torna al bar e ordina l’ormai famoso Vodka martini secco con molte olive (citando James Bond).

In pratica, si può affermare che ogni scena che riguarda la persona di Tony Stark mostra un bicchiere di alcol.

Le altre scene riguardano momenti di azione o vedono l’intervento di Iron Man.

Iron Man 2

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In #Iron Man 2 il tema dell’alcolismo, sottinteso nel film precedente, esplode e assume un ruolo più significativo ma comunque collaterale al tema della vita e della morte.

Infatti, nel film diretto da Favreau il personaggio di Tony Stark è come se avesse i giorni contati: il congegno che lo sta tenendo in vita e che è posto nel suo petto (ovvero il mini reattore Arc), adesso lo sta lentamente uccidendo.

Dopo aver promosso la sua segretaria Pepper Potts ad amministratore delegato, in una scena in cui lei incredula chiede a Stark se sono state le influenze dell’alcol a portarlo a quella decisione, Tony si ritrova libero da ogni grossa responsabilità.

Ne consegue che l'eroe inizia a bere sempre di più, perché non vede la luce in fondo al tunnel: la tossicità nel suo sangue è sempre più alta.

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Tony Stark e Pepper Potts bevono insieme
Tony e Pepper brindano alla promozione di quest'ultima

Le conseguenze di tali azioni sono sotto gli occhi di tutti.

Alla festa per il suo compleanno, Tony inizia a usare impropriamente l’armatura di Iron Man mettendo a rischio tutti i suoi ospiti e iniziando una grottesca quanto surreale battaglia con il suo amico Rhodey, che a sua volta indossa l’armatura di War Machine.

Dopo che Tony ammette di avere i postumi di una sbronza davanti a Nick Fury, la storia prende una piega diversa: l’assistente Natalie si rivela essere una spia dello S.H.I.E.L.D. (Black Widow) e Fury svela a Tony che c’è una soluzione al problema del suo cuore.

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Fury e Iron Man al bar
La scena in cui Fury mette in riga Tony Stark

Nella scena che vede Tony Stark a colloquio con Nick Fury sul terrazzo della villa a Malibu (mostrata nel frame qui sotto), si può vedere che Tony si versa da bere dell’acqua e non più dell’alcol. Questo è un segnale soltanto accennato dalle inquadrature ma che risulta essere importante. 

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Tony Stark sul terrazzo di casa sua
Tony Stark beve acqua

Tony ha quindi superato quel periodo in cui pensava di essere vicino alla morte e in cui l'alcol era il suo solo "alleato".

In Iron Man 2, quindi, il tema dell’alcolismo – sviluppato fin dal primo capitolo della saga – si presenta come supplemento a una situazione psicologica drammatica.

Si tratta della più classica delle situazioni nella quale un personaggio è prossimo alla morte e allora beve per dimenticare e assentarsi da quella cruda realtà.

The Avengers e Iron Man 3

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In #The Avengers del 2012, Tony è ormai guarito dal suo problema al cuore. Si concede un brindisi con la sua compagna Pepper Potts e un drink di fronte al Dio dell’Inganno Loki, mentre i due si trovano all’interno della Stark Tower.

Tutto è tornato alla normalità: Tony non è più dipendente dall’alcol ma ne usufruisce in maniera responsabile.

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Funko-Pop

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In #Iron Man 3, ovvero l’ultimo film della trilogia dedicata all’eroe, un altro motivo che impedisce a Tony Stark di tornare a essere dipendente dall'alcol è l'esperienza traumatica vissuta in The Avengers.

Paradossalmente, un evento che lo avrebbe potuto riportare nel baratro dell'alcol, invece lo allontana da esso. Questo perché, soffrendo di attacchi di panico, deve concentrarsi sul lavoro, sobrio e senza distrazioni.

Nel film infatti, Stark costruisce oltre 40 armature per provare a preservare la vita e difendere chi ama. 

Il Demone nella bottiglia

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Il demone nella bottiglia è una famosa storia a fumetti scritta da David Michelinie e Bob Layton e pubblicata, negli Stati Uniti, sulla testata dedicata a Iron Man nel 1979. 

La storia narra di quando Tony Stark incolpò se stesso per aver accidentalmente causato la morte di un ambasciatore. Causa anche la pressione della stampa sull’argomento, Tony iniziò a bere sempre di più, fino a non poterne più fare a meno.

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le Grandi Saghe n.28 Iron Man il demone nella bottiglia

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Negli anni a venire, nei fumetti, il tema dell’alcolismo venne mantenuto presente, per simboleggiare uno dei punti deboli di Tony nella lotta ai suoi demoni interiori.

Anche nella saga a fumetti Extremis di Warren Ellis e Adi Granov, uscita negli Stati Uniti in 6 parti tra il 2005 e il 2006, Tony si dà all’alcol, poiché questo riesce a lenire il dolore che prova a causa di un virus che lo infesta.

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Extremis. Iron Man

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In seguito, l’eroe è vicino a perdere nuovamente il controllo nella storica saga Civil War, a causa della morte di Happy Hogan.

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Civil war. Marvel omnibus

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Conclusioni

Per una trasposizione accurata del personaggio e della sua personalità, Jon Favreau non avrebbe potuto non menzionare questo aspetto di Tony Stark.

Come caratteristica dei supereroi Marvel in generale, ognuno di loro ha uno o più problemi da affrontare. Questo è da considerarsi uno degli ingredienti del successo di questi personaggi, che hanno conquistato il pubblico anche per la loro umanizzazione e non solo per il loro essere "super".

Valchiria

Valchiria è uno dei personaggi più “coraggiosi” portati sul grande schermo da Marvel Studios sotto l'etichetta Disney e il merito è soprattutto da attribuire allo sceneggiatore e regista Taika Waititi. Il personaggio è dipendente dall’alcol e si rivelerà essere omosessuale.

Quest’ultimo aspetto sarà preminente nel prossimo #Thor: Love and Thunder  I problemi con l'alcool invece verranno palesati fin da subito , fin dalla prima inquadratura del film #Thor: Ragnarok.

Qui sotto si può vedere l'ingresso in scena di un Valchiria piuttosto ubriaca:

Durante il terzo film dedicato al Dio del Tuono, la si vede più volte bere e se ne capisce il perché, quando viene svelato il suo passato di guardiana di Asgard.

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Valchiria beve
Valchiria con una bottiglia di liquore

Durante il vecchio conflitto con Hela (che nel film si vede in flashback), Valchiria ha perso tutto ed è fuggita fino alla remota Sakaar per dimenticare il suo passato.

Purtroppo però non si può scappare da se stessi e dai propri demoni.

Quindi la vita di Valchiria, come mostrata in Thor: Ragnarok, è abbandonata all’alcol. Così come Tony Stark, anche lei beve per non ricordare.

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Valchiria a colloquio con Thor
Valchiria in una scena su Sakaar

Quando Thor le offre uno scopo, ossia salvare ancora una volta Asgard, Valchiria veste la sua vecchia armatura da guerriera e abbandona il passato da alcolista.

Thor

#Avengers: Endgame presenta un Thor del tutto diverso: ingrassato e dedito all’alcol.

Dopo aver perso l’amore della sua vita, la sua Terra e il non essere riuscito a impedire a Thanos di usare il Guanto dell’Infinito, il Dio del Tuono non ha più uno scopo nella vita.

Qui sotto si può vedere la scena che introduce il nuovo Thor - chiamato Bro Thor - in Endgame:

Essendo un Dio, il suo corpo regge praticamente all’infinito l’alcol ma resta il fatto che la disperazione e il doloroso ricordo dei suoi fallimenti lo spingono a bere.

Anche durante l'importante missione che lo porta nel passato su Asgard, Thor pensa alla riserva di birra custodita da Odino.

Il cameo di Stan Lee

Uno dei tanti camei di Stan Lee si svolge durante il party dei Vendicatori in quella che, in #Avengers: Age of Ultron, si è trasformata da Stark Tower ad Avengers Tower.

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Stan Lee: Il padre dell’universo Marvel

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I Vendicatori bevono drink in una situazione di normale interazione sociale ma Thor ha un liquore che è stato invecchiato più di mille anni e, secondo le sue parole, non è fatto per i comuni mortali.

A questo punto della discussione, si inserisce il mitico Stan Lee, che interpreta un reduce della Seconda Guerra Mondiale, che pretende di assaggiare il liquore del Dio del Tuono.

Insomma, pochi secondi dopo l’anziano reduce viene portato via ubriaco da due giovani ragazzi.

Un simpatico siparietto a cui si è prestato Stan Lee e che si può vedere qui sotto:

Conclusioni

Il tema dell'alcolismo, di fatto, non è mai stato affrontato in maniera diretta nei film Marvel Studios ma ha certamente influenzato il comportamento del personaggio di Tony Stark.

I film Marvel Studios sono classificati, negli Stati Uniti, con un rating PG-13, ovvero la visione da parte di minori di 13 anni è consigliata se accompagnati da un adulto.

Per quello che si è visto in questi primi 11 anni, pare una valutazione più che corretta.

I supereroi devono essere d'esempio per i più giovani ma ricordiamoci anche che per la maggior parte sono esseri umani e, come tali, se non avessero qualche piccolo vizio o dei problemi sarebbero imperfetti!

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