Tre manifesti a Ebbing, Missouri, la trama e la spiegazione del finale

Una madre in cerca di giustizia per l'assassinio di sua figlia, che lascia un forte messaggio su alcuni cartelloni pubblicitari, iniziando una lotta contro l'incompetenza della polizia locale. Ecco la trama e il finale di Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

Autore: Giacinta Carnevale ,

Scritto e diretto dal regista Martin McDonagh nel 2017, Tre manifesti a Ebbing, Missouri è l'intensa e struggente pellicola drammatica che ha permesso a Frances McDormand di conquistare il premio Oscar come migliore attrice protagonista, grazie alla sua straordinaria interpretazione.

Ad affiancarla un cast d'eccezione dove spiccano attori del calibro di Woody Harrelson (Oltre le regole - The Messenger), Sam Rockwell (Confessioni di una mente pericolosa), vincitore anche lui dell'Oscar come miglior attore non protagonista, John Hawkes (Un gelido inverno) e Peter Dinklage (Il Trono di Spade).

Presentato in concorso alla 74esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia (dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura), #Tre manifesti a Ebbing, Missouri è stato acclamato dalla critica internazionale e nel 2018 è riuscito a conquistare diversi riconoscimenti tra cui 2 Oscar, 4 Golden Globes e 4 BAFTA. Prodotto con un budget iniziale di soli 15 milioni, il film è stato un successo anche al botteghino dove ha incassato oltre 160 milioni di dollari in tutto il mondo

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Se volete saperne di più, a seguire trovate un approfondimento sulla trama, il finale e la spiegazione di Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

La trama

Ebbing, Missouri. Mildred Hayes (Frances McDormand), madre divorziata che vive con il figlio Robbie, è una donna che non si dà pace per la tragica morte di sua figlia Angela, violentata e bruciata viva. A distanza di sette mesi dal brutale omicidio, la polizia locale, guidata dallo stimato sceriffo Bill Willoughby (Woody Harrelson), non è ancora riuscita a trovare il colpevole.

Arrabbiata e delusa, Mildred decide così di affittare tre grandi cartelloni pubblicitari in disuso, situati sulla strada che porta in città e che lei si ritrova spesso ad osservare dalla sua veranda, sui quali lascia una serie di messaggi polemici e controversi, rivolti al capo dei poliziotti, colpevole di non aver indagato abbastanza sull'omicidio di sua figlia.

Stuprata mentre stava morendo.
E ancora nessun arresto.
Come mai, sceriffo Willoughby?

Dopo l'affissione, le reazioni non tardano ad arrivare in paese e molti dei concittadini di Mildred, che finora avevano sempre provato compassione per la tragedia accaduta alla donna, davanti a questa accusa diretta nei confronti di Willoughby scelgono di prendere la difesa dello sceriffo, considerato una persona rispettabile. A schierarsi dalla sua parte è anche Jason (Sam Rockwell), un giovane poliziotto con tendenze violente e problemi di alcolismo, che considera Willoughby come il suo mentore.

La donna e suo figlio Robbie, in disaccordo con sua madre riguardo i manifesti, finiscono ben presto per essere presi di mira, subendo minacce e offese, che diventano ancora più gravi dopo che Mildred rilascia alcune dichiarazioni alla stampa locale. 

Lo sceriffo Willoughby, che ha scoperto da un po' di avere un cancro al pancreas , comprende lo stato d'animo della donna, ma allo stesso tempo è fermamente convinto che lui e i suoi uomini hanno fatto tutto quello che era in loro potere per trovare l'assassino di Angela. Tuttavia i pochissimi indizi trovati, tra cui il DNA rinvenuto sul corpo della vittima che però non corrispondeva a nessun abitante del luogo, e la mancanza di un testimone oculare non hanno permesso alla polizia di arrivare alla soluzione del caso. 

20th Century Fox
Woody Harrelson e Frances McDormand in Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Mildred però non vuole arrendersi ed è decisa a non togliere i tre cartelloni provocatori, e a nulla serve l'arrivo in città di Charlie, il suo ex marito, che prova a convincerla a lasciar stare questa storia una volta per tutte. L'uomo le ricorda che la prima colpevole della morte di Angela è proprio lei, perché la sera dell'omicidio si è rifiutata di prestare la sua macchina alla figlia che fu quindi costretta ad andare in città da sola e a piedi. 

Nel frattempo le condizioni di salute dello sceriffo si aggravano proprio durante l'interrogatorio di Mildred e Bill finisce per essere ricoverato in ospedale. Il giorno dopo viene dimesso e l'uomo decide di prendersi un giorno di ferie e trascorrere del tempo con la sua famiglia. Dopo aver passato una bellissima giornata con i suoi cari, Willoughby si toglie la vita con un colpo di pistola alla tempia. Prima di suicidarsi però scrive tre lettere: una indirizzata a sua moglie, una a Mildred e una al suo amico e collega Jason. 

Quest'ultimo non reagisce bene alla morte di Bill e finisce per ubriacarsi e aggredisce con violenza l'agente pubblicitario Red Welby, reo di aver affittato i cartelloni a Mildred. Dixon viene così licenziato dal suo nuovo capo, Abercrombie, e la sera successiva si reca in centrale, dopo l'orario di chiusura per ritirare le sue cose. Tra queste trova la lettera di Willoughby, in cui gli scrive quanto stima ha sempre avuto per lui ma gli consiglia anche di abbandonare il suo atteggiamento violento, perché altrimenti non farà strada nella vita. 

Proprio mentre sta leggendo le ultime parole di Bill, fuori dalla centrale arriva Mildred che, convinta che ormai non ci sia più nessuno nella struttura, inizia a lanciare delle bombe Molotov all'interno della caserma, facendo così scoppiare un enorme incendio. La donna vuole vendicarsi, visto che il giorno prima qualcuno ha dato fuoco ai suoi cartelloni e pensa che siano stati i poliziotti (in realtà alla fine scoprirà che è stato il suo ex marito). 

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Una scena del film

Fortunatamente Jason, ancora scosso dalla lettera del suo mentore, riesce a mettersi in salvo e poco prima di abbandonare l'edificio prende la cartella riguardante il caso Hayes per evitare che venga distrutta dalle fiamme. L'uomo riporta delle gravi ustioni e viene ricoverato in ospedale, ritrovandosi proprio accanto al ragazzo che aveva aggredito. Tuttavia le parole di Bill lo hanno fatto riflettere molto e per questo motivo, una volta dimesso, decide di cercare il responsabile dell'omicidio di Angela. 

Il finale e la spiegazione di Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Nella parte conclusiva della pellicola vediamo l'agente Jason Dixon che finalmente riprende ad indagare sul caso Hayes e, durante una serata in un pub, si ritrova ad ascoltare una conversazione tra due uomini, uno dei quali in passato aveva rivolto minacce alla stessa Mildred. Nel loro colloquio i due si stanno vantando di aver stuprato e poi ucciso una giovane donna, circa 9-10 mesi prima, e il loro racconto fa pensare a Jason che si possa trattare proprio della povera Angela Hayes. 

L'agente, dopo aver preso il numero della targa della loro auto, inizia a provocare i due uomini e graffia uno di loro, così da poter raccogliere un po' di tessuto da far analizzare e verificare se corrisponde al DNA trovato sul corpo della ragazza. Dopodichè decide di contattare Mildred e le dice che potrebbero esserci finalmente degli sviluppi sul caso di sua figlia. Le parole di Jason tornano a dare speranza alla donna e i due finalmente sembrano essere dalla stessa parte. 

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I premi Oscar Sam Rockwell e Frances McDormand

Purtroppo però i risultati spengono anche l'ultimo barlume di speranza per Mildred. Abercrombie infatti informa Dixon che il campione di pelle non corrisponde a quello dell'assassino di Angela e il suo sospettato al momento dell'omicidio non era nemmeno in America, ma prestava servizio militare all'estero. Tuttavia Jason è convinto che quell'uomo, anche se non è stato lui ad uccidere la giovane Hayes, è comunque uno stupratore. 

L'agente allora richiama Mildred per farle una proposta: grazie alla targa dell'auto, ha scoperto dove vive quell'uomo, e così la donna potrebbe recarsi da lui e prendersi la sua vendetta da sola, alleviando un po' il dolore per la morte di sua figlia. Mildred accetta e il giorno seguente i due decidono di partire insieme per l'Idaho ma lungo il tragitto la donna chiede a Jason se è davvero sicuro di voler uccidere quell'uomo. Lui le risponde di no e poi le rivolge la stessa domanda, e anche lei afferma di non esserne sicura ma decideranno strada facendo. 

La pellicola si conclude con un sorprendente e toccante finale aperto in cui vediamo Mildred e Jason riconoscere ognuno il dolore dell'altro ed è proprio nella sofferenza che si scoprono invece molto più simili di quanto non credessero. Nei loro volti distrutti c'è finalmente una piccola luce di speranza che guarda al futuro, con la voglia di non farsi più giustizia da soli ma di iniziare un nuovo cammino insieme portandosi dietro tutto il male sofferto. 

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La locandina italiana del film

Il regista Martin McDonagh regala agli spettatori un film intenso e struggente che racconta un'America che fa fatica a cambiare, sempre ferma nei suoi vizi e difetti tra razzismo, violenze e omofobia. Durante tutta la pellicola il pubblico si ritrova immerso nell'inferno che vive ognuno dei personaggi protagonisti e li segue nel loro percorso di espiazione. 

Tre manifesti a Ebbing, Missouri si basa su una storia vera?

La pellicola diretta da Martin McDonagh non è ispirata ad una storia vera, ma il regista ha raccontato di aver preso spunto da alcune scritte che vide, durante un suo viaggio negli Stati Uniti, su alcuni manifesti pubblicitari.

Chi è l'assassino di Tre manifesti a Ebbing, Missouri?

Nel finale del film non viene trovato il vero colpevole dell'omicidio della giovane Angela Hayes e il DNA dell'unico sospettato non corrisponde a quello rinvenuto sul corpo della ragazza.

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