Trovata misteriosa sostanza simile a un gel sul 'lato oscuro della Luna'

Autore: Danilo Abate ,

Ricordate quando il rover Yutu-2, della missione spaziale cinese Chang'e 4 (lanciata con successo il 7 dicembre del 2018), trasmise la prima foto a 360° del “lato oscuro della Luna”?

Ebbene, ciò che Yutu-2 ha in serbo per noi oggi è ancor più spettacolare. Pare che il rover cinese sia infatti riuscito a individuare una sostanza misteriosa, di natura non ancora identificata, dall’aspetto luccicante e di consistenza, almeno in apparenza, gelatinosa.

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Tutto ciò è avvenuto prima che Yutu-2 si disattivasse per l’abituale riposo di metà giornata, senza dimenticare che un giorno lunare equivale a ben 14 giorni sulla Terra.

Ma com’è stato possibile riuscire a notare la sostanza anomala? Tutto parte dallo scorso 25 luglio, quando Yutu-2 ha cominciato ad analizzare una zona caratterizzata da numerosi crateri da impatto.

Tre giorni dopo, il 28 luglio, nel momento in cui gli addetti ai lavori della missione cinese si apprestavano a "mettere a dormire" il rover, così da proteggerlo dalle radiazioni e dal calore solari, il ricercatore Yu Tianyi ha adocchiato in una delle immagini panoramiche un bagliore insolito, precisamente a livello di uno dei crateri.

Il team di scienziati ha dunque optato per un cambio di programma (era stato pianificato di continuare in direzione ovest dopo il consueto riposo del rover) e, grazie al sistema di aggiramento degli ostacoli di cui Yutu-2 è dotato, non è stato difficile avvicinarsi al cratere per analizzarlo tramite spettrometro VNIS.

Non abbiamo immagini della sostanza non identificata, ma è stata rilasciata dall'Agenzia spaziale cinese una foto del cratere dov'è stata rinvenuta, foto che potete osservare di seguito.

CHINA NATIONAL SPACE ADMINISTRATION
Il cratere situato a livello del
Il cratere dove è stata avvistata la misteriosa sostanza gelatinosa

Al momento però non è stata rilasciata alcuna dichiarazione circa la natura della misteriosa sostanza gelatinosa, sappiamo soltanto che risulta diversa dalla regolite circostante ed è caratterizzata da un colore brillante. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di materiale in precedenza fuso ma poi solidificato, probabilmente formato a partire da vetro risultante da impatti meteorici passati.

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Non è però la prima volta che lo spettrometro VNIS, in grado di catturare sia la luce riflessa che quella rifratta, viene sfruttato da Yutu-2. In precedenza il rover era riuscito a individuare delle tracce di materiale originato nel mantello lunare a livello della regolite del lato oscuro della Luna, proprio grazie allo spettrometro VNIS.

In ogni caso, Yutu-2 ritornerà a dormire il 5 settembre prossimo, ma chissà che non abbia ancora qualche straordinaria sorpresa da rivelare al mondo intero in futuro.

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E voi che ne pensate? Credete che identificare la sostanza misteriosa possa dare un contributo importante per la conquista dello spazio da parte dell’umanità?

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