Stasera in TV c'è V per Vendetta: il monologo, la lettera e le frasi più memorabili

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Autore: Simona Vitale ,

Diretto da James McTeigue nel 2005, V per Vendetta è un film molto famoso tratto dall'omonima graphic novel, di Alan Moore e illustrata da David Lloyd. 

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Stasera 24 luglio dalle 21.03 sul 20 di Mediaset c'è V per Vendetta

La pellicola, così come il fumetto, suona come una significativa metafora dell'oppressione da parte di alcuni governi e ha ottenuto un discreto successo commerciale al botteghino: ha infatti incassato oltre 178 milioni di dollari a livello globale, a fronte di un budget di produzione di 54 milioni.

V per Vendetta è un film celebre anche per i dialoghi profondi e significativi, che hanno contribuito a renderlo un piccolo cult del genere drammatico-distopico.

La pellicola è ambientata in un Regno Unito distopico, dominato da una società dittatoriale che fa capo a un regime molto repressivo che potrebbe ricordare quello del celebre romanzo di George Orwell, 1984. Il governo è guidato dall'Alto Cancelliere Adam Sutler a cui si oppone un individuo molto misterioso, noto come V (Hugo Weaving), un rivoluzionario che ha il volto sempre coperto dalla maschera di Guy Fawkes.

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Per chi non lo sapesse, quest'ultimo è stato un militare e cospiratore inglese realmente esistito che, insieme ad altri uomini, tentò di assassinare nel 1605 il Re d'Inghilterra Giacomo I e tutti i parlamentari inglesi: è stato un complotto che è passato alla storia come Congiura delle Polveri.

Nel film scopriamo che V è una sorta ex-cavia di crudeli esperimenti biologici condotti nei campi di concentramento prima della guerra civile, esperimenti che gli hanno dato abilità straordinarie. Il suo corpo, però, è rimasto terribilmente ustionato a causa di un incendio che, forse, ha causato proprio lui. Il suo obbiettivo? Riuscire a scappare dalla struttura governativa che lo teneva soggiogato.

Durante il suo cammino, V incontra la giovane Evey Hammond (Natalie Portman), un'orfana che odio la dittatura dietro al finto governo inglese che tanto male le ha causato: i suoi genitori erano dissidenti, mentre il fratello è morto in un attacco biologico. I due incrociano i loro destini la sera del 4 novembre 2019, quando V salva la ragazza da un tentato stupro da parte di tre membri dei Castigatori, la polizia segreta del governo.

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Le frasi celebri di V

- Le mille indegnità della natura scivolano su di lui, disdegnando la fortuna e brandendo il ferro sanguinante di fumosa strage. (V)

- Siamo spesso da biasimare in questo: è ben provato che con un'aria devota e un'azione pia inzuccheriamo lo stesso diavolo. (V) 

- E così ricopro la mia muta perfidia con antiche espressioni a me estranee rubate ai sacri testi e sembro un santo quando faccio la parte del diavolo! (V)

- Il palazzo è un simbolo, come lo è l'atto di distruggerlo, sono gli uomini che conferiscono potere ai simboli, ma con un bel numero di persone alle spalle far saltare un palazzo può cambiare il mondo. (V)

- Le idee sono a prova di proiettile. (V)

-Ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole non c'è che da guardarsi allo specchio… (V)

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- Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell'universo: a ogni azione corrisponde una reazione uguale contraria. (V)

- Non capisco perché la mia vita debba finire in un posto così orribile, ma per tre anni ho avuto le rose e non ho chiesto scusa a nessuno. (V)

- Una rivoluzione senza un ballo è una rivoluzione che non vale la pena di fare. (V)

- Io come Dio non gioco ai dadi e non credo nelle coincidenze... (V)

- Io faccio tutto ciò che è degno di un uomo, chi osa di più non lo è (V)

- Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. (V)

- Non vi sono certezze... solo opportunità. (V)

- Siamo spesso dal biasimare in questo e ben provato che con un aria devota e un azione pia inzuccheriamo lo stesso diavolo. (V)

- "Vi veri veniversum vivus vici". Col potere della verità, vivendo, conquistai l’universo. (V)

- Le mille indegnità della natura scivolano su di lui, disdegnando la fortuna e brandendo il ferro sanguinante di fumosa strage. (V)

- La speranza di ricordare al Mondo che l'Equità, la Giustizia, la Libertà sono più che parole, sono prospettive! (V)

Il monologo di V

In questo brillante monologo, passato alla storia del cinema, V si rivolge a tutti i cittadini di Londra invitandoli a lottare contro chi, sino ad allora, li ha privati della libertà, della democrazia, dei loro diritti fondamentali nascondendosi dietro una maschera (nonostante sia lo stesso V, come sappiamo, a farlo). Il messaggio, trasmesso a reti unificate nonostante il governo cerchi di bloccarlo, arriva però forte e chiaro a tutti.

Buona sera, Londra. Prima di tutto vi prego di scusarmi per questa interruzione: come molti di voi, io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione; ne godo quanto chiunque altro. Ma nello spirito della commemorazione, affinché gli eventi importanti del passato, generalmente associati alla morte di qualcuno o al termine di una lotta atroce e cruenta vengano celebrati con una bella festa, ho pensato che avremmo potuto dare risalto a questo 5 novembre, un giorno, ahimè, sprofondato nell'oblio, sottraendo un po' di tempo alla vita quotidiana, per sederci e fare due chiacchiere. Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi. Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole... non c'è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l'avete fatto: so che avevate paura, e chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie: c'era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, e il caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all'attuale Alto Cancelliere: Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l'equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 novembre. Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, a un anno da questa notte, fuori dai cancelli del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 novembre che non verrà mai più dimenticato.

La lettera di Valerie

Un altro passo celebre del film è rappresentato dalla lettera scritta da una detenuta, rinchiusa nella cella di un carcere in condizioni terribili e a dir poco disumane, scrive ad un'altra persona, donna o uomo che sia, raccontando la sua storia come testimonianza dei trattamenti subiti ma inneggiando, pur nello sconforto, ad una speranza nel futuro.

So che non posso in nessun modo convincerti che questo non è uno dei loro trucchi, ma non mi interessa. Io sono io. Mi chiamo Valerie. Non credo che vivrò ancora a lungo e volevo raccontare a qualcuno la mia vita. Questa è l’unica autobiografia che scriverò e … Dio… mi tocca scriverla sulla carta igienica. Sono nata a Nottingham nel 1985. Non ricordo molto dei miei primi anni, ma ricordo la pioggia. Mia nonna aveva una fattoria a Totalbrook e mi diceva sempre che “Dio è nella pioggia”. Superai l’esame di terza media ed entrai al liceo femminile. Fu a scuola che incontrai la mia prima ragazza: si chiamava Sara. Furono i suoi polsi… erano bellissimi. Pensavo che ci saremmo amate per sempre. Ricordo che il nostro insegnante ci disse che era una fase adolescenziale, che sarebbe passata crescendo. Per Sara fu così, per me no. Nel 2002 mi innamorai di Christina. Quell’anno confessai la verità ai miei genitori. Non avrei potuto farlo senza Chris che mi teneva la mano. Mio padre ascoltava ma non mi guardava. Mi disse di andarmene e di non tornare mai più. Mia madre non disse niente, ma io avevo detto solo la verità, ero stata così egoista? Noi svendiamo la nostra onestà molto facilmente, ma in realtà è l’unica cosa che abbiamo, è il nostro ultimo piccolo spazio… All’interno di quel centimetro siamo liberi. Avevo sempre saputo cosa fare nella vita, e nel 2015 recitai nel mio primo film: “Le pianure di sale”. Fu il ruolo più importante della mia vita, non per la mia carriera ma perché fu lì che incontrai Ruth. La prima volta che ci baciammo, capii che non avrei mai più voluto baciare altre labbra al di fuori delle sue. Andammo a vivere insieme in un appartamentino a Londra. Lei coltivava le Scarlett Carson per me nel vaso sulla finestra e la nostra casa profumava sempre di rose. Furono gli anni più belli della mia vita. Ma la guerra in America divorò quasi tutto e alla fine arrivò a Londra. A quel punto non ci furono più rose… per nessuno. Ricordo come cominciò a cambiare il significato delle parole. Parole poco comuni come “fiancheggiatore” e “risanamento” divennero spaventose, mentre cose come “Fuoco Norreno” e “Gli articoli della fedeltà” divennero potenti. Ricordo come “diverso” diventò “pericoloso”. Ancora non capisco perché ci odiano così tanto. Presero Ruth mentre faceva la spesa. Non ho mai pianto tanto in vita mia. Non passò molto tempo prima che venissero a prendere anche me. Sembra strano che la mia vita debba finire in un posto così orribile, ma per tre anni ho avuto le rose e non ho chiesto scusa a nessuno. Morirò qui… tutto di me finirà… tutto… tranne quell’ultimo centimetro… un centimetro… è piccolo, ed è fragile, ma è l’unica cosa al mondo che valga la pena di avere Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino… Spero che chiunque tu sia, almeno tu, possa fuggire da questo posto; spero che il mondo cambi e le cose vadano meglio ma quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò, e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai… io ti amo, dal più profondo del cuore… Io ti amo.

Le frasi di Lewis Prothero

- E dunque leggo che gli ex Stati Uniti hanno un così disperato bisogno di forniture mediche che hanno presumibilmente inviato vari container pieni di grano e tabacco, un gesto di buona volontà dicono, ma volete sapere come la penso? State ascoltando il mio programma quindi deduco che lo vogliate sapere, io credo che bisogna far sapere alle colonie cosa pensiamo di loro, io credo sia giunta l'ora di vendicarci di quella protesta del tè da loro inscenata un qualche centinaio d'anni fa, io dico che stasera andiamo tutti sul molo e scarichiamo quella merda la dove dimora tutto ciò che proviene dall'Ulcerato Sfintere d'Amerdica! Chi sta con me? Chi la pensa come me? Vi è piaciuta? USA: Ulcerato Sfintere d'Amerdica. Andiamo, che altro si può dire? Un paese che aveva tutto, assolutamente tutto e ora, vent'anni dopo, che cos'è? La più grande colonia di lebbrosi del mondo. Perché? Perché è senza Dio! Lasciate che lo ripeta ancora: è senza Dio! Non è stata la guerra che hanno iniziato, non è stata la peste che hanno creato, è stato il giudizio di Dio. Nessuno sfugge al proprio passato! Nessuno sfugge al giudizio! (Lewis Prothero)

- E la morale della favola, signore e signori, è: i buoni vincono, i cattivi perdono e, come sempre, l'Inghilterra domina! (Lewis Prothero)

Le frasi di Evey

- È strano... com'è possibile che tu sia una delle esperienze più importanti che mi siano capitate, senza che sappia nulla di te? Non so dove sei nato, chi erano i tuoi genitori, se avevi fratelli, sorelle, non so nemmeno che aspetto hai veramente! (Evey)

- Nessuno dimenticherà più quella notte e il significato che ha avuto per questo paese. Io non dimenticherò mai l'uomo e il significato che ha avuto per me. (Evey)

- Mio padre mi diceva che gli scrittori dicono le bugie per rivelare la verità mentre i politici le utilizzano per nasconderla. (Evey)

Il primo incontro di V ed Evey

- Evey: Chi sei?

 - V: Chi... "Chi" è soltanto la forma conseguente alla funzione, ma ciò che sono è un uomo in maschera.

 - Evey: Ah, questo lo vedo!

 - V: Certo, non metto in dubbio le tue capacità di osservazione. Sto semplicemente sottolineando il paradosso costituito dal chiedere a un uomo mascherato chi egli sia.

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