Vanessa Redgrave è Leone d'Oro alla carriera a Venezia 75 (e parla della crisi migranti)

Autore: Rina Zamarra ,

Vanessa Redgrave non rinuncia al suo spirito di attivista per i diritti umani neppure in occasione della ricezione del Leone d’Oro alla carriera. Venezia ha deciso di rendere omaggio al suo eclettismo di attrice, con 80 film all’attivo e un Oscar per il film Julia con Jane Fonda, e lei ringrazia e parla di politica.

Vanessa ha approfittato dell’importanza del palcoscenico del Festival per esprimere il suo punto di vista sulla questione migranti, un argomento che le sta molto a cuore. Nel 2017 infatti ha firmato la regia di Sea Sorrow - Il dolore del male, un film documentario con Ralph Fiennes ed Emma Thompson. Ha debuttato così dietro la macchina da presa raccontando proprio la crisi globale dei rifugiati, in un lungo viaggio tra Grecia, Libano, Italia, Francia e Gran Bretagna.

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Di fronte alla platea di giornalisti della Laguna, Vanessa ha dichiarato:

Non ho deciso di fare questo documentario, ho voluto farlo perché molta gente non conosce cosa accade ai profughi, questo argomento mi sta particolarmente a cuore. Mi verrebbe da bestemmiare per ciò che si fa ai migranti, ho una rabbia dentro… I governi europei hanno perso ogni comprensione della realtà e dell’umanità.

E l’attrice sa di cosa parla dato che da bambina fu evacuata nelle campagne londinesi per evitare le bombe della Seconda guerra mondiale. Le sue parole poi suonano ancora più importanti in questa 75esima edizione del Festival in cui due attori non potranno partecipare alla proiezione del loro film per ragioni politiche. I due attori in questione, Mohamed Chakado e Kamal Ramadan, sono fermi in Uganda in attesa di ottenere lo status di rifugiati.

Sarebbero dovuti volare a Venezia dove nella serata del 30 agosto verrà proiettato aKasha/The Roundup, il film in cui interpretano una coppia di amici in fuga. Il film è in concorso nella Settimana della Critica di Venezia insieme a una serie di altri film, come l'italiano Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire.

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Il produttore di The Roundup, Steven Markovitz, ha inviato una richiesta all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ma non ha ancora ricevuto una risposta in merito al destino futuro dei due attori.

Chissà forse le parole di Vanessa Redgrave arriveranno a chi di dovere e sbloccheranno la situazione. Venezia intanto si è già schierata con l’attrice, decidendo di aprire le porte della Settimana della Critica ad autori e film provenienti da tutto il mondo, dal Sudan al Libano, dalla Siria al Qatar.

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