Dimenticate Anastasia Steele e Christian Grey: la Polonia ha un film scandalo che solleticherà la curiosità morbosa e le "fantasie perverse" di milioni di spettatrici e spettatori in tutto il mondo. L'oggetto in questione si intitola 365 giorni (365 dni, in originale) ed è l'adattamento cinematografico del romanzo best seller di Blanka Lipińska.
La Lipińska, classe 1985 e un passato da ipnotista e manager di locali notturni a Sopot, ha pubblicato la prima parte della sua trilogia nel 2018: il libro è stato un successo immediato in patria (oltre mezzo milione di copie vendute) ed è diventato il caso letterario discusso in ogni programma televisivo, radio e sito web.
La scrittrice, d'altronde, ama lanciare provocazioni: sui social parla apertamente di sesso (e di come si è rifatta il seno), ha posato nuda per il magazine per adulti CKM e ha confessato in un'intervista alla rivista Viva di aver guardato il primo film porno quando aveva sette anni.
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Diretto da Barbara Białowąs e Tomasz Mandes, 365 giorni ha sfondato al botteghino polacco: al primo fine settimana nelle sale, ha portato al cinema 454mila spettatori. Prima della chiusura per l'emergenza sanitaria causata dall'epidemia di Coronavirus, le presenze sono state 1,6 milioni.
Il film, come la saga, avrà due capitoli successivi – Ten dzień (Questo giorno) e Kolejne 365 dni (Altri 365 giorni) – tratti dai sequel del primo volume. Ma come ha fatto Blanka Lipińska a conquistare il pubblico della cattolicissima Polonia, dove la maggioranza di governo ha recentemente proposto due disegni di legge molto restrittivi (le proposte "Stop aborto" e "Stop pedofilia") sull'interruzione di gravidanza e sull'educazione sessuale nelle scuole?
La trama di libro e film
365 giorni racconta la libertà sessuale senza filtri, in un mix di pratiche bondage, atti di piacere e dolore sentimental-sadomaso e aperture al mondo BSDM. La storia, che pare un bizzarro cocktail di #Cinquanta sfumature di grigio e L'onore e il rispetto, è delle più semplici: Massimo Torricelli è il giovane e affascinante boss di una potente famiglia mafiosa.
Quando conosce Laura, affermata direttrice commerciale di un lussuoso hotel di Varsavia in vacanza in Sicilia con il fidanzato, scatta la scintilla: l'uomo rapisce la donna e le dà un anno di tempo per innamorarsi di lui. I metodi per convincerla sono intuibili: mascherina e manette, completini sensuali, rapporti consumati ovunque in barca e sotto la doccia.
Il cast del film
Acquistati i diritti da Edipresse, i produttori di Ekipa e Next Film sono passati subito al casting. Per la rampante e "sottomessa" Laura la scelta è ricaduta su Anna Maria Sieklucka, giovane attrice 28enne al suo debutto cinematografico dopo anni di formazione ed esperienza teatrale.
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Il ruolo dell'attraente don Massimo è stato assegnato a Michele Morrone, volto noto della televisione italiana grazie alla partecipazione al talent Ballando con le stelle e alle fiction #Sirene e #Il processo.
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Nel resto del cast, troviamo soprattutto attori polacchi come Bronislaw Wroclawski (Mario, il braccio destro di Massimo), Magdalena Lamparska (Olga, un'amica di Laura), Mateusz Lasowski (il fidanzato Martin), Natasza Urbanska (Anna, la ex di Massimo), Grazyna Szapolowska e Tomasz Stockinger (Klara e Thomasz, i genitori di Laura).
La data d'uscita
365 giorni ha saltato l'uscita nelle sale internazionali e sbarca direttamente su Netflix: il debutto sulla piattaforma streaming è fissato per il 7 giugno 2020 (il 14 giugno in Italia).
Le polemiche
Lanciato come il film di San Valentino 2020, 365 giorni si è rivelato un successo clamoroso al box office. In un Paese in cui la Chiesa è una delle più conservatrici e reazionarie al mondo, le polemiche sono state inevitabili.
La regista Barbara Białowąs, intervistata da Cineuropa, non mostra eccessiva preoccupazione per le critiche e rispedisce al mittente anche l'etichetta di Cinquanta sfumature di grigio polacco.
Per me, personalmente, 50 sfumature non è stato affatto un punto di riferimento. Ma sapevo che tali confronti – già espressi dopo la pubblicazione dei romanzi di Blanka Lipińska – sarebbero venuti fuori, così ho guardato il film di Sam Taylor-Johnson per dovere professionale. Sono due storie molto diverse, e abbiamo deciso di concentrarci sulla realizzazione di un nostro film autonomo.
Le recensioni, tuttavia, sono state feroci: Filmweb l'ha definito "un'ingenua favola che perpetua stereotipi sessisti" e Gazeta Wyborcza un film "privo di ambizioni intellettuali". La Białowąs, ovviamente, non è d'accordo con queste valutazioni.
Il cinema mainstream talvolta è trattato come una sorella minore del cinema d'autore. In un certo senso, lo capisco. Ma ora, durante la pandemia, la gente ha bisogno di qualcosa di leggero: vuole liberarsi da tutta la tristezza che il mondo sta vivendo. Questo è ciò che 365 giorni offre al pubblico: una via di fuga.
Una differenza sostanziale con Cinquanta sfumature c'è: nel thriller erotico polacco le scene esplicite, ovvero quello che tutti si aspettavano, ci sono eccome.
Se sesso, torbide ossessioni e storie romantico-sadomaso vi regalano emozioni forti, 365 giorni è il film che fa al caso vostro.
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