AJ and the Queen, recensione: l'altra regina di Netflix

Lo sceneggiatore di Sex and the City e RuPaul Charles hanno dato vita ad una serie straordinariamente queer, ma allo stesso tempo adatta a tutti. La recensione di AJ and the Queen, disponibile con la prima stagione su Netflix.

Autore: Andrea Guerriero ,

Con la terza stagione di The Crown, Netflix ha dimostrato di sapere come trattare con le regine. La storia della famiglia reale britannica è riuscita a splendere nel catalogo del gigante dello streaming per sceneggiatura, fotografia e regia, senza dimenticare le strabilianti interpretazioni degli attori coinvolti, da Olivia Colman a Helena Bonham Carter. 

Ora, la "grande N" rilancia con un'altra queen. Dal look di certo più carico di paillettes che di cappellini tanto cari ad Elisabetta II, e dal make-up decisamente più pronunciato, ma dotata di un carisma inevitabilmente magnetico che solo i mostri da palcoscenico sanno avere. Ci riferiamo a RuPaul Charles, che dismessi i panni della proprietaria di casa della Drag Race - arrivata alla sua dodicesima stagione - è ora co-protagonista di una vera e proprie serie TV, #AJ and the Queen, la cui prima stagione da dieci episodi è già disponibile nella sua interezza. Per altro da lui stesso co-sceneggiata al fianco di Michael Patrick King, storico sceneggiatore, produttore e regista di Sex and the City.

E se ad una prima occhiata non mancano esagerazioni e spettacoli glitterari, allo stesso modo si riescono a trattare con successo tematiche importanti con una certa disinvoltura, raccontando di individui non comuni senza paternalismi di sorta. Per un prodotto seriale che RuPaul si è letteralmente costruito sulla propria leggendaria persona, con drag show ad ogni episodio e continue celebrazioni di icone pop come Cher, Dolly Parton e Diana Ross. 

Un viaggio color arcobaleno

Con Aj and the Queen, Netflix non fa altro che prendere un tema molto caro - ed abusato - come quello del viaggio, per reinterpretarlo anche in chiave LGBTQ+. Un tema tanto antico quanto attuale, che rappresenta efficacemente la ricerca di se stessi. Certo, spesso gli esiti sono prevedibili, ma il tour on the road messo in scena per l'intera durata dello show ha il merito di intrattenere e far riflettere, mettendo a disposizione una trama sì semplice - e forse a tratti troppo lineare e telefonata - ma non per questo banale.

Robert (RuPaul Charles) è una drag queen veterana che ha lavorato per tutta la sua vita risparmiando così tanto da poter finalmente inaugurare un locale tutto suo, in cui non essere più costretto a piegarsi ai capricci del suo attuale boss. Ad aiutarlo nella sua impresa c'è il fidanzato e socio Herbert (Josh Segarra). Peccato che il belloccio dall'accento latino si rivelerà ben presto essere un truffatore: senza più un soldo e del tutto sfiduciato, Robert decide di tornare in pista recuperando il suo vecchio camper e partendo per una tournée in giro per gli Stati Uniti, in cui esibirsi nei panni di Ruby Red per recuperare il denaro perduto e provare a riavviare la sua vita ormai in pezzi. Le cose prenderanno però ancora una volta una piega inaspettata, quando Robert/Ruby scoprirà di avere un clandestino a bordo, la ragazzina AJ (Izzy G.). Dieci anni e un caratterino tutto pepe, la bambina è intenzionata a estorcergli un passaggio in Texas per raggiungere il nonno, sfuggendo allo stesso tempo da una drammatica situazione familiare, che vede la madre tossicodipendente costretta a prostituirsi. 

Netflix
La prima stagione di Aj and the Queen è già disponibile su Netflix
RuPaul e Izzy G. in AJ and the Queen

Come avrete già capito, lungo i dieci episodi non faremo solo la conoscenza dei personaggi coinvolti e della loro differente personalità, ma andremo anche ad assistere alla nascita di un rapporto complesso tra i due protagonisti, diversi in tutto, tranne che nella sofferenza. Senza mai tradire il loro carattere, Aj and the Queen in fin dei conti dedica tutto il suo intreccio narrativo a sciogliere l'iniziale diffidenza di AJ nei confronti di Robert, costruendo un sodalizio dai risvolti tanto divertenti quanto emozionalmente intensi. 

Da una parte Robert, nonostante la recente e cocente delusione, incarna il classico ottimista, rimesso sulla retta via dalle parole di Oprah - sua vera e propria ispirazione - e da quelle del migliore amico Louis (Michael-Leon Wooley), che fa anche da spalla comica della serie. Dall'altra la giovane AJ, dall'animo sempre pungente ma le cui spigolosità vengono ammorbidite dalle attenzioni e dall'affetto del suo compagno di viaggio. Non manca neppure il duo di cattivoni, Damian - vero nome di Hector - e Lady Danger (Tia Carrere). Tanto il cast quanto le location che variano ad ogni puntata, permettono allo show con RuPaul di non deludere dal punto di vista della varietà, seppure la trama sia eccessivamente rallentata in alcuni passaggi. Forse dieci episodi sono troppi per i temi e le situazioni trattate, così come troppo lunga risulta la durata di circa un'ora per mantenere il brio costantemente intatto. 

Giudizio Finale

È vero, l'intreccio di Aj and the Queen è piuttosto semplice, come semplice è pure il suo sviluppo. Eppure la nuova serie Netflix sa distinguersi dalla massa non tanto per i suoi contenuti da comedy quanto per lo stile sfoggiato da personaggi e situazioni, così come per le capacità attoriali - a tratti sorprendenti - delle personalità coinvolte. I temi toccati (e spesso letteralmente spiegati senza censure o bigottismi di sorta) non sono di certo leggerissimi - si va dall'omofobia alla tossicodipendenza, passando pure per la disabilità e la prostituzione -, eppure gli autori sono riusciti a confezionare il tutto con freschezza e una nota spensierata, quasi a voler raccontare una fiaba moderna in cui l'eroe senza macchia e senza paura è pure una drag queen fiera e disinibita, mentre la "principessa" in pericolo, sboccata e assolutamente non sprovveduta, non vuole essere salvata. Almeno prima di rendersi conto di quanto in realtà abbia ancora bisogno degli altri.

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Senza farsi ricordare per originalità o per qualità tecnica generale, Aj and the Queen è insomma una road serial per la provincia americana, come fu Priscilla sul grande schermo per le polverose cittadine d'Australia. Ma anche una storia di coraggio e sensibilità, di emancipazione e di fiducia, di apertura mentale e differenze. Per una volta, adatta a tutte le età.

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