Netflix in questi ultimi anni si sta dedicando sempre di più al mondo dell’animazione giapponese, non limitandosi soltanto ad arricchire il suo catalogo con le serie di punta amate dai fan di tutto il mondo, ma inserendo anche alcuni titoli di nicchia meno conosciuti ai più. In questo modo riesce a dare il giusto spazio anche a serie che normalmente lo spettatore medio non avrebbe forse nemmeno mai conosciuto. La famosa piattaforma di streaming non si limita però soltanto a questo, ma ha anche iniziato a finanziare alcuni progetti animati in cui crede fermamente. Un esempio concreto di questa politica è l’anime dedicato a Baki.
Quest’anime è nato infatti dall’interesse che l’azienda leader nel settore dello streaming ha avuto per lo storico manga, nato in Giappone nel 1991 e tutt’ora in corso. Il fumetto è realizzato da Keisuke Itagaki e pubblicato da Akita Shoten sulla rivista Weekly Shonen Champion. Nella sua vita editoriale la saga di Baki ha venduto oltre 75 milioni di volumi, diventando un fenomeno editoriale nel paese nipponico, e in passato era già stato trasposto in anime, con un OAV nel 1994 e una serie animata di 48 episodi nel 2001.
Nei tempi attuali, dove ormai il mondo è sempre più interconnesso, Netflix ha deciso di dare una nuova chance a questa famosa serie basata sulle arti marziali, lanciandola in tutto il mondo. Se siete incuriositi da Baki, ma non avete mai osato guardarla intimoriti dagli omaccioni super muscolosi che se le danno di santa ragione, ecco alcune curiosità per conoscere meglio la serie e capire se fa per voi.
- Il figlio del demone
- Una saga lunga trent'anni
- L'anime su Netflix
- L'esagerazione delle arti marziali
- Tale padre tale figlia
Il figlio del demone
La storia di Baki è iniziata nel 1991, nella prima serie del manga conosciuta come Baki the Grappler. Il protagonista della storia è Baki Hanma, un giovane esperto di arti marziali che si allena dalla tenera età di 3 anni in varie discipline da combattimento. Il suo scopo, inculcato anche dalla ricca madre, è battere suo padre Yujiro Hanma, considerato da tutti come l’uomo più forte del mondo.
Baki, dopo essersi allenato con vari istruttori, all’età di 13 anni decide di abbandonare i metodi tradizionali d’allenamento per passare a qualcosa di più estremo seguendo le orme del padre. Il giovane sa infatti che con i metodi classici non riuscirà mai a raggiungere il padre. Baki non ha uno stile preciso di combattimento, essendo stato allenato in varie forme di arti marziali, ma andando avanti con la storia inizierà a utilizzare uno stile personale che unirà tutte le sue conoscenze.
Una saga lunga trent’anni
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La saga del prodigio delle arti marziali Hanma Baki è tutt’oggi in corso e conta in totale 137 volumi. Questi però sono divisi in ben cinque diverse serie.
- La prima è chiamata semplicemente Baki the Grappler, è la primissima serie pubblicata tra il 1991 e il 1999 per un totale di 42 volumi.
- La seconda è invece intitolata semplicemente Baki ed è stata pubblicata tra il 1999 e il 2005 per un totale di 31 volumi.
- La terza serie è invece intitolata Hanma Baki, ma è conosciuta internazionalmente anche come Baki: Son of Ogre. Uscita tra il 2005 e il 2012 per un totale di 37 volumi.
- La quarta serie è intitolata Baki-Dou (Lo stile di Baki), ed è stata collezionata in 22 volumi usciti tra il 2014 e il 2018.
- Infine la quinta ha lo stesso nome della quarta Baki-Dou, ma il nome Baki è scritto con l’alfabeto giapponese Katakana, solitamente utilizzato per le parole straniere, invece che in kanji come il precedente. È iniziata nel 2018 ed è attualmente in corso con 5 volumi all’attivo.
Ognuna delle cinque serie si pone cronologicamente dopo quella precedente, in un costante avanzamento della trama legata alla crescita come guerriero di Baki mentre tenta di raggiungere il padre. Oltre a queste cinque serie principali sono usciti molti volumi spin-off, solitamente accompagnati dal sottotitolo Gaiden, che raccontano soprattutto le storie dei diversi personaggi secondari apparsi nel manga.
L’anime su Netflix
Se vi state chiedendo dove si colloca in questa complessa cronologia la serie animata presente su Netflix, sappiate che sta adattando la seconda serie del manga sin dal suo inizio. Con la terza parte arrivata ai primi di giugno, la serie conta attualmente 39 episodi, ma è molto probabile che in un prossimo futuro arrivi un’ulteriore quarta parte, dato che l’attuale arco narrativo non si è ancora concluso.
L’anime di Baki è realizzato dallo studio d’animazione TMS Entertainment, famoso per aver realizzato anche le diverse serie di Lupin, ed è diretto da Toshiki Hirano.
L’esagerazione delle arti marziali
Lo stile di Baki è chiaramente poco incline al realismo nonostante si parli di un manga basato sulle arti marziali. Nonostante siano presenti molte tecniche di combattimento tradizionali, tra Karate, Kung-Fu e molto altro, l’autore si diverte a esagerare sempre di più i toni della storia, rendendo i guerrieri che affronterà Baki sempre più potenti, tanto da trascendere le capacità umane nonostante apparentemente non esistano dei veri e propri super poteri.
Per farvi comprendere il livello di delirio che questa crescita esponenziale di livelli di potenza ha prodotto in tutti questi anni di Baki vi elenchiamo alcuni esempi. Uno dei futuri avversari di Baki ha un corpo fatto d’acciaio e si allena ogni giorno sollevando un elicottero per tenersi in forma. A un certo punto, per esagerare ulteriormente con gli avversari, viene scongelato un uomo della preistoria considerato molto più forte fisicamente degli uomini normali per le dure condizioni di vita del suo periodo storico. Il padre di Baki, Yujiro, una volta ha fermato un terremoto dando un pugno al terreno invertendo le onde sismiche. Queste sono solo alcune delle trovate incredibilmente esagerate dell’autore all’interno di questa lunga saga.
Tale padre tale figlia
Un’ultima curiosità su Baki è che la figlia dell’autore, Keisuke Itagaki, è Paru Itagaki, classe 1993 e mangaka anch’essa. Se il nome non vi dice nulla allora sappiate che è l’autrice di #Beastars, famoso manga iniziato nel 2016, sempre sulle pagine di Weekly Shonen Champion di Akita Shoten. Beastars è dunque finito pubblicato sulle stesse pagine della rivista dove il padre ha iniziato la sua carriera con Baki, e attualmente si sta rivelando un grande nel mondo dei manga in tutto il mondo, tanto che ne è stata tratta proprio di recente una serie animata voluta sempre da Netflix.
Insomma, anche se le due storie sono completamente differenti come tematiche e stile di disegno, sembra proprio che il talento sia di famiglia in questo caso.
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