Chernobyl alimenta il turismo, ma la mini-serie non piace alla Russia (che ne realizzerà una sua versione)

Mentre le agenzie di viaggi ucraine segnano un +40% di visite e prenotazioni nelle zone dell'esplosione, in Russia si è scatenata una vera e propria crociata contro la serie TV Chernobyl: ecco cosa sta succedendo a Mosca e dintorni.

Autore: Alessandro Zoppo ,

Chernobyl è la serie TV prodotta da Sky e HBO che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo. La mini-serie in cinque episodi creata da Craig Mazin, che ricostruisce la catastrofe nucleare del 26 aprile 1986 ed è attesa al debutto su Sky Atlantic il 10 giugno, è diventata la migliore serie TV di tutti i tempi secondo i punteggi assegnati dagli utenti di IMDb. La media dei voti conferiti dai visitatori del sito allo show è pari a 9.7 stelle su 10: meglio di Breaking Bad, Planet Earth, Band of Brothers e Game of Thrones.

Il successo è così travolgente che a Chernobyl c'è un vero e proprio boom di turisti. Come rilevato da Reuters, le agenzie turistiche ucraine riportano aumenti del 40% nelle prenotazioni di viaggi da quando la serie è iniziata lo scorso maggio. I visitatori arrivano soprattutto dai Paesi anglosassoni e scelgono come meta Pripyat, la città fantasma in cui tutto è rimasto immobile da allora.

Chernobyl, +40% di turisti grazie alla serie TV

Sergiy Ivanchuk, direttore dell'agenzia di viaggi SoloEast, ha dichiarato a Reuters che la sua compagnia ha segnato un incremento del 30% di turisti che si recano nella zona da due mesi a questa parte. Secondo Yaroslav Yemelianenko, direttore di Chernobyl Tour, anche per le prenotazioni di giugno, luglio e agosto è previsto un aumento di circa il 40%.

I tour organizzati nelle zone dell'esplosione includono visite ai monumenti ai caduti, al reattore numero 4 e al bunker dove il Comitato Centrale prese le decisioni cruciali per il destino degli abitanti dell'area. Ma se la serie alimenta il turismo in Ucraina, nella vicina Russia scatena non poche polemiche.

La crociata dei media pro-Putin

I media mainstream pro-Putin, capitanati dal giornale Komsomolskaya Pravda (KP), hanno lanciato una crociata contro la serie HBO, non risparmiandosi in critiche agli autori per le tante imprecisioni storiche dello show. Secondo il quotidiano, la mini-serie è stata usata dai "concorrenti" americani per screditare l'immagine di Rosatom, la società pubblica che si occupa del nucleare nel Paese.

Il giornale Argumenty i Fakty ha bollato la serie di Craig Mazin come "una caricatura che non dice la verità". Anatoly Vasserman, cronista filo-governativo, è andato addirittura oltre e in un suo editoriale, ha affermato che "se gli anglosassoni raccontato qualcosa della Russia, non corrisponderà sicuramente alla verità".

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Stellan Skarsgård e Jared Harris in una scena della serie TV Chernobyl
Stellan Skarsgård e Jared Harris in Chernobyl

Il giornalista Ilya Shepelin, in un articolo apparso sull'indipendente Moscow Times, spiega i motivi di questa campagna anti-Chernobyl.

Il fatto che una rete televisiva americana, e non russa, ci racconti dei nostri eroi è una fonte di vergogna che i media pro-Cremlino a quanto pare non possono dimenticare. E questa è la vera ragione per cui trovano tanti difetti nella serie HBO Chernobyl.

La risposta sarà quindi una versione tutta russa che ricostruirà la catastrofe del 1986: il progetto, rivela Shepelin, sarà realizzato dal canale NTV e verrà diretto da Alexei Muradov, il regista di film e serie TV come Zmey (in Concorso alla Mostra di Venezia nel 2002) e Zhukov, show dedicato al comandante dell'esercito sovietico che sconfisse le armate di Hitler sul Fronte orientale.

La serie NTV non si concentrerà sulle conseguenze del disastro, ma analizzerà quella che Shepelin definisce una "teoria del complotto", secondo la quale dietro l'olocausto nucleare ci sarebbe stato lo zampino delle spie statunitensi.

Le parole di Muradov in merito sono piuttosto chiare.

Una teoria sostiene che gli americani si erano infiltrati nella centrale nucleare di Chernobyl e molti storici non negano che, il giorno dell'esplosione, un agente dei servizi segreti nemici era presente alla centrale.

Gli eroi, in questa serie "revisionista", non saranno quindi fisici nucleari e funzionari integerrimi, pompieri e minatori coraggiosi, ma gli agenti del KGB che cercarono di fermare a tutti i costi i colleghi ostili della CIA.

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Ralph Ineson in una scena della serie TV Chernobyl
Ralph Ineson in Chernobyl

L'irritazione di Mosca verso un ricordo dell'incidente nucleare più tristemente famoso di sempre da parte di una rete americana avrebbe dunque ragioni storiche profonde. I politici russi raramente rendono merito e tributo ai sopravvissuti di Chernobyl. Il fatto che quest'omaggio a vittime ed eroi arrivi dai "nemici" statunitensi è quasi intollerabile. Il perché lo racconta Shepelin.

Grazie alla serie HBO, molti dei miei colleghi hanno ora una visione diversa dell'incidente di Chernobyl. [...] La Russia non riconosce le persone che erano a Chernobyl come eroi che hanno salvato l'Europa. Basta andare sul sito ufficiale del Cremlino per vedere quante volte il Presidente Vladimir Putin menzioni i sopravvissuti di Chernobyl, molti dei quali sono ancora vivi e soffrono di tante malattie indotte dalle radiazioni. Gli unici riferimenti di Putin sono avvenuti nei grandi anniversari del disastro. L'ultima volta che li ha citati è stato nel 2016, nel 30esimo anniversario dell'incidente alla centrale, e prima nel 2011, nel 25esimo anniversario.

Questa polemica alimenta ulteriormente l'interesse nei confronti di Chernobyl. In attesa del 10 giugno, data d'uscita italiana del primo episodio, ecco 5 cose da sapere sulla serie che sta provocando così tante reazioni.

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