Chi è il munaciello, lo spiritello del folclore partenopeo in È stata la mano di Dio

Autore: Elisa Giudici ,

Da sempre il cinema di Paolo Sorrentino vive della commistione tra sacro e profano e di momenti tanto inaspettati da diventare surreali. Se è vero che È stata la mano di Dio è il più essenziale e pragmatico film che il regista premio Oscar abbia realizzato negli ultimi anni (quello in cui racconta molte vicende autobiografiche della sua adolescenza), non manca un tocco tipicamente sorrentiniano, perfettamente sintetizzato dalla figura del munaciello

Già in La grande bellezza il protagonista Jep si imbatteva spesso in figure misteriose e apparizioni surreali nelle notti romane. In È stata la mano di Dio è la zia preferita del protagonista Fabietto, l'avvenente Patrizia (Luisa Ranieri), a fare un incontro totalmente inaspettato. Sulla via del ritorno a casa, mentre si confonde con operai e indigenti che prendono l'autobus (pur essendo d'estrazione borghese e non avendo bisogno di prendere i mezzi pubblici), la donna viene fermata e riconosciuta da un uomo che le chiede di salire sulla sua macchina lussuosa. 

È stata la mano di Dio È stata la mano di Dio Il diciassettenne Fabietto Schisa è un ragazzo goffo che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita. Fino ... Apri scheda

Questa figura misteriosa si rivelerà essere San Gennaro, accompagnato da un piccolo figuro avvolto in un saio francescano. L'altezza ridotta, il vestiario e le scarpe con le fibbie d'argento permettono a quanti conoscono la tradizione popolare partenopeo di riconoscere subito nella figura il munaciello, il monachello bambino. Chi è questa figura del folklore napoletano e quale significato assume nel film? Per saperlo, proseguite la lettura, ma fate attenzione agli spoiler: 

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L'apparazione del munaciello bambino in È stata la mano di Dio 

Show hidden content Patrizia segue San Gennaro e il munaciello in un antico palazzo. Giunta in una stanza con un sontuoso lampadario di cristallo illuminato anche se crollato a terra, la donna scopre che il santo ha deciso di farle la grazia che attendeva da tempo: riuscire a rimanere incinta. Il munaciello non parla, ma le poggia una mano sul fondoschiena e la palpa. Le fa poi scivolare alcune banconote nella borsetta. Più tardi scopriamo che il marito di Patrizia, impazzito di gelosia per il tardo rientro della donna a casa, pensa che la sua sposa si sia prostituita per divertimento (non avendone necessità economica) e la insegue per casa urlandole contro che è disposto a ucciderla. A questo punto entrano in scena Fabietto (che è segretamente innamorato della zia) e la sua figlia, accorsi per calmare gli animi. Patrizia racconta del suo strano incontro, ma a parte Fabietto nessuno le crede. 
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Luisa Ranieri pensierosa
Patrizia incontra il munaciello all'inizio del film, accompagnato da San Gennaro
Sarà proprio il ragazzino a vedere il munaciello nella scena finale del film. La figura incappucciata apparirà alla stazione ferroviaria, facendo un lieve cenno di saluto al ragazzo già in carrozza e in partenza da Napoli verso Roma: la scena - che trovate spiegata nel dettaglio in questa analisi - suggerisce che il destino di Fabio sarà propizio. Diverso invece il caso di Patrizia. Dopo questo incontro e la supposta grazia ricevuta, la donna scivolerà sempre più nella follia, tanto da finire in un ospedale psichiatrico. 

La vera storia del munaciello di È stata la mano di Dio 

Show hidden content Quella del munaciello è una leggenda popolare partenopea secolare. Secondo molti studiosi, avrebbe come origine un amore sfortunato consumatosi a Napoli nel XV secolo, sotto il regno d'Aragona. Caterinella Frezza, la figlia di un ricco mercante, s'innamorò ricambiata di un umile garzone di nome Stefano Mariconda. Dopo la morte dell'uomo, precipitato dal un tetto mentre tentava di raggiungere l'amata senza farsi scoprire, Caterinella si chiuse in convento per celare la sua gravidanza. Nacque così un bambino deforme, con la testa troppo grande su un corpo minuto. Data l'abitudine della madre a fargli indossare ampie vesti, la gente lo soprannominò piccolo monaco, il munaciello. Disprezzato per il suo aspetto deforme e la sua statura, l'uomo affetto da nanismo era considerato portatore di eventi positivi o negativi e per questo motivo temuto e odiato. Qualche tempo dopo la sua misteriosa scomparsa vennero rinvenute delle ossa in una cloaca: si trattava molto probabilmente dei resti dell'uomo, morto in un incidente o forse ucciso per l'eccessiva superstizione che circondava la sua figura. 
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Sorrentino sul set di È stata la mano di Dio
Paolo Sorrentino ha inserito tantissimi elementi dell'immaginario popolare partenopeo in È stata la mano di Dio
La popolazione però si convinse che il munaciello fosse ancora vivo e gli avvistamenti si moltiplicarono in tutta Napoli, tanto che la figura, divenuta immortale, è entrata a far parte stabilmente della tradizione folcloristica partenopea. 

Il significato del munaciello in È stata la mano di Dio

Show hidden content La storia di Patrizia e Fabietto, gli unici a vedere il munaciello, ha radici nelle credenze napoletane riguardanti questo figura. Il munaciello non è di per sé né benevolo né malevolo, ma tende ad essere dispettoso. Appare solo di notte e non preferisce parola, facendo solo un cenno a quanti hanno un desiderio fortissimo o sono in situazione di estremo bisogno. Patrizia avrebbe dunque così tanto desiderato un figlio da richiamare la sua attenzione e quella di San Gennaro. Il munaciello assiste i bisognosi, regalando spesso monete d'oro e denaro. Un altro suo tipico gesto di apprezzamento è quello di palpeggiare le donne procaci che incontra. Entrambe le circostanze suggeriscono che Patrizia gli andasse a genio.
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Paolo Sorrentino di fianco al lampadario di È stata la mano di Dio
Paolo Sorrentino nel dietro le quinte della scena del munaciello
Forse la donna ha commesso un'infrazione molto grave, che ha attirato su di lei la sventura e la vendetta dello spiritello: ha infatti rivelato di aver visto il munaciello, mentre la tradizione vuole che chi lo incontra e abbia il coraggio di seguirlo non deve rivelare a nessuno né di averlo visto né di aver ricevuto qualcosa da lui, pena la sparizione dei tesori donati e della fortuna concessa dallo spiritello. Rivelando al marito Franco e alla sorella Teresa e famiglia quanto successo, Patrizia avrebbe così attirato su di sé la sventura. Il munaciello è un personaggio dell'immaginario napoletano già apparso in molti prodotti d'intrattenimento. Anche in Gomorra - la serie c'è un personaggio soprannominato proprio o' munaciello. 

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