Da sempre il cinema di Paolo Sorrentino vive della commistione tra sacro e profano e di momenti tanto inaspettati da diventare surreali. Se è vero che È stata la mano di Dio è il più essenziale e pragmatico film che il regista premio Oscar abbia realizzato negli ultimi anni (quello in cui racconta molte vicende autobiografiche della sua adolescenza), non manca un tocco tipicamente sorrentiniano, perfettamente sintetizzato dalla figura del munaciello.
Già in La grande bellezza il protagonista Jep si imbatteva spesso in figure misteriose e apparizioni surreali nelle notti romane. In È stata la mano di Dio è la zia preferita del protagonista Fabietto, l'avvenente Patrizia (Luisa Ranieri), a fare un incontro totalmente inaspettato. Sulla via del ritorno a casa, mentre si confonde con operai e indigenti che prendono l'autobus (pur essendo d'estrazione borghese e non avendo bisogno di prendere i mezzi pubblici), la donna viene fermata e riconosciuta da un uomo che le chiede di salire sulla sua macchina lussuosa.
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Questa figura misteriosa si rivelerà essere San Gennaro, accompagnato da un piccolo figuro avvolto in un saio francescano. L'altezza ridotta, il vestiario e le scarpe con le fibbie d'argento permettono a quanti conoscono la tradizione popolare partenopeo di riconoscere subito nella figura il munaciello, il monachello bambino. Chi è questa figura del folklore napoletano e quale significato assume nel film? Per saperlo, proseguite la lettura, ma fate attenzione agli spoiler:
L'apparazione del munaciello bambino in È stata la mano di Dio
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Patrizia segue San Gennaro e il munaciello in un antico palazzo. Giunta in una stanza con un sontuoso lampadario di cristallo illuminato anche se crollato a terra, la donna scopre che il santo ha deciso di farle la grazia che attendeva da tempo: riuscire a rimanere incinta. Il munaciello non parla, ma le poggia una mano sul fondoschiena e la palpa. Le fa poi scivolare alcune banconote nella borsetta. Più tardi scopriamo che il marito di Patrizia, impazzito di gelosia per il tardo rientro della donna a casa, pensa che la sua sposa si sia prostituita per divertimento (non avendone necessità economica) e la insegue per casa urlandole contro che è disposto a ucciderla. A questo punto entrano in scena Fabietto (che è segretamente innamorato della zia) e la sua figlia, accorsi per calmare gli animi. Patrizia racconta del suo strano incontro, ma a parte Fabietto nessuno le crede.La vera storia del munaciello di È stata la mano di Dio
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Quella del munaciello è una leggenda popolare partenopea secolare. Secondo molti studiosi, avrebbe come origine un amore sfortunato consumatosi a Napoli nel XV secolo, sotto il regno d'Aragona. Caterinella Frezza, la figlia di un ricco mercante, s'innamorò ricambiata di un umile garzone di nome Stefano Mariconda. Dopo la morte dell'uomo, precipitato dal un tetto mentre tentava di raggiungere l'amata senza farsi scoprire, Caterinella si chiuse in convento per celare la sua gravidanza. Nacque così un bambino deforme, con la testa troppo grande su un corpo minuto. Data l'abitudine della madre a fargli indossare ampie vesti, la gente lo soprannominò piccolo monaco, il munaciello. Disprezzato per il suo aspetto deforme e la sua statura, l'uomo affetto da nanismo era considerato portatore di eventi positivi o negativi e per questo motivo temuto e odiato. Qualche tempo dopo la sua misteriosa scomparsa vennero rinvenute delle ossa in una cloaca: si trattava molto probabilmente dei resti dell'uomo, morto in un incidente o forse ucciso per l'eccessiva superstizione che circondava la sua figura.Il significato del munaciello in È stata la mano di Dio
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La storia di Patrizia e Fabietto, gli unici a vedere il munaciello, ha radici nelle credenze napoletane riguardanti questo figura. Il munaciello non è di per sé né benevolo né malevolo, ma tende ad essere dispettoso. Appare solo di notte e non preferisce parola, facendo solo un cenno a quanti hanno un desiderio fortissimo o sono in situazione di estremo bisogno. Patrizia avrebbe dunque così tanto desiderato un figlio da richiamare la sua attenzione e quella di San Gennaro. Il munaciello assiste i bisognosi, regalando spesso monete d'oro e denaro. Un altro suo tipico gesto di apprezzamento è quello di palpeggiare le donne procaci che incontra. Entrambe le circostanze suggeriscono che Patrizia gli andasse a genio.Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!